mercoledì 21 dicembre 2022

“Il ritrattista di Nudi” di Riccardo Carmenati: un viaggio ad Ancona tra lettere e ritratti misteriosi

Il ritrattista di nudi, Riccardo Carmenati

“A quel punto Jaime, divenuto unico erede della contessa, aveva cominciato a dipingere. Dipingeva donne nude o seminude, da quanto aveva capito. Ovviamente, come si può ben capire, nacquero altre storie sulle avventure con queste donne. Racconti in cui si parlava dei compensi che Jaime avrebbe richiesto, ovvero in cibo, pagamento di bollette o cose varie ma, come potete ben immaginare, non mancavano quelle che parlavano di compensi in natura.”

Ancona. Un giovane ragazzo spagnolo parte per l’Italia e si ritrova nella bellissima città delle Marche. Qui conosce la contessa Ameliya di Teschen in Ferretti, ormai vedova da tempo, che lo ospita nella sua villa come fosse un figlio e gli lascia in eredità tutto ciò che possiede. 

Per Jaime è l’inizio di una nuova vita e il suo desiderio di viaggiare si esaudisce quando inizia a ritrarre donne nude che colgono l’occasione per aprirsi e raccontargli i pensieri più intimi. A Siviglia ha lasciato Rosalia, la donna amata alla quale scrive lettere che però non spedisce mai.

Ad imbattersi in lui è il giornalista Ludovico Bonelli che lo intervista e al quale lascia, misteriosamente, quelle lettere che legge insieme alla collaboratrice Elisabetta.

Che mistero si nasconde dietro i comportamenti e le lettere di Jaime? E perché ha deciso di affidarsi proprio a Ludovico?

“Il ritrattista dei nudi” (Bookabook, ottobre 2022) è il secondo romanzo dell’archeologo dorico Riccardo Carmenati.

Una storia che affascina inizialmente, con questo uomo che osserva Ancona, la sua storia, la sua arte e tutto ciò che lo circonda, con occhi che si sorprendono per le cose più piccole.

“Non prendermi per pazza, non lo sono. Ho solo visto qualcosa in te. In te che dipingevi. In te che eri lì, seduto da solo a cogliere l’essenza di questa città che ha ospitato me finora e ospiterà te d’ora in poi. So di non aver portato in casa un pazzo o un maniaco. So che tu sei speciale. L’ho letto nei tuoi occhi prima.”

Con il proseguire del libro ci si addentra nella storia di Jaime e in quelle di Ludovico ed
Elisabetta ma quando inizia la lettura delle lettere qualcosa cambia ed una serie di digressioni, secondo me evitabili, creano una sorta di stacco con il resto della narrazione rendendola a tratti noiosa.

Riccardo Carmenati
Inoltre, alcune delle frasi pronunciate da Jaime nelle lettere risultano quasi paradossali, in particolare quando si lancia in esaltate elucubrazioni sulle donne.

Una buona scrittura ed una buona storia che avrebbero potuto essere valorizzate con una maggiore cura del testo.

Un romanzo intrigante, e in alcuni momenti persino avventuroso, di oltre duecento pagine, che non arriva però, e purtroppo, a svilupparsi nel massimo delle sue possibilità. 

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Mio fratello Vincent – Ricordi personali di Elisabeth van Gogh: la storia del genio olandese vista con gli occhi della sorella

Mio fratello Vincent - Ricordi personali, Elisabeth van Gogh

“La fronte prominente e già solcata di rughe leggere, con le sopracciglia contratte per l’intensità delle sue riflessioni, sopra occhi piccoli e infossati di colore cangiante, fra il blu e il verde, a seconda della profondità dell’impressione che suscitava in lui la presenza di tutto ciò che lo circondava. Già in così giovane età, dal suo aspetto sgraziato emergeva la profondità di tutto il suo essere. I suoi fratelli e sorelle gli erano estranei; la sua stessa persona gli era estranea, come lo era la sua giovinezza. Non ancora adulto, il suo genio era già totalmente presente in lui, ma lui non ne era consapevole, come un neonato che non sa che cos’è una madre, benché ne riconosca la voce.”

Forse pensavate di aver letto tutto su Vincent van Gogh ma il materiale su di lui è veramente tanto. Inoltre, si parla spessissimo del fratello Theo ma quasi mai della sorella Elisabeth, quarta di sei fratelli della famiglia Van Gogh. Quest’ultima scrisse un testo che riassumeva la vita del fratello toccando le varie tappe del suo percorso esistenziale e artistico.

“Mio fratello Vincent – Ricordi personali” (Via del Vento Edizioni, collana <<I quaderni di Via del Vento>>, seconda edizione, ottobre 2022) di Elisabeth van Gogh (1859-1936), libretto di pregiata fattura, edito in soli mille esemplari singolarmente numerati rappresenta una selezione dal testo originale tradotto direttamente dall’olandese da Francesca Degani.

La narrazione ha inizio ai diciassette anni di Vincent che già allora mostrava la sua profondità e quella timidezza che si diradava nelle numerose lettere che scriveva ai genitori. 

L’arte l’aveva nel sangue e qualunque lavoro intraprese andò avanti solamente se vi era la possibilità di svolgerlo con passione e creatività.

Finì persino in una regione di minatori del Belgio a fare il missionario.

Frequentava i quartieri meno abbienti, osservava la gente comune, amava la natura, i suoi colori, imparava lingue straniere con facilità impressionante, e combatteva con i mostri della malattia che poi un giorno lo portarono via fisicamente da questo mondo.

Elisabeth van Gogh
I genitori non apprezzavano la sua arte ma non gli negarono mai il loro aiuto e non lo fece neppure il caro fratello Theo.

Colpisce il distacco di Elisabeth nel raccontare quel fratello così particolare ma ogni parola trasuda di amore per lui, di rispetto e ammirazione per quello che già allora aveva (e non solamente lei) intuito essere un genio.

Un libretto prezioso, da conservare con cura, che ci mostra un Vincent van Gogh inedito, da leggere e rileggere e del quale godere appieno grazie ai numerosi e significativi (oltre che bellissimi) disegni qui presenti.

Ci sono piccole case editrici che si occupano di grandi autori e pubblicano perle della letteratura mondiale. Una di queste è proprio l’italiana, o meglio pistoiese, Via del VentoEdizioni, fondata nel 1991 da Fabrizio Zollo con l’intento di pubblicare testi inediti e rari di grandi letterati italiani e stranieri del Novecento. Da allora sono innumerevoli i testi pubblicati, le collane sono oggi ben quattro, e quale migliore occasione, queste feste natalizie, per dedicarci a simili preziose letture?

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martedì 20 dicembre 2022

“Un Natale” di Truman Capote: i ricordi d’infanzia di Natali felici tra aquiloni colorati e padri ritrovati

Un Natale, Truman Capote

“Ma certo che Babbo Natale esiste. Solo che non c’è nessuno che possa fare da solo tutto quello che deve fare lui. E allora il Signore ha distribuito i suoi compiti tra tutti noi. Per questo noi siamo tutti Babbo Natale. Io. Tu. Persino tuo cugino Billy Bob. E adesso dormi. Conta le stelle. Pensa a cose più serene. Alla neve, per esempio. Mi dispiace che tu non abbia potuto vederla. Ma ora la neve sta cadendo attraverso le stelle.”

Non so se conoscete I Piccoli Grandi Libri Garzanti, se così non fosse andate a cercarli: i titoli pubblicati sono davvero tanti, tutti molto particolari ed interessanti e il formato, tascabile, permette di portarli davvero ovunque. Oltre al prezzo, accessibilissimo.

“Natale” (2019, traduzione di Ettore Capriolo e Bruno Tasso) di Truman Capote fa parte di questa collana e comprende due racconti autobiografici (“Un ricordo di Natale” e “Un Natale”) nei quali l’autore rievoca alcuni fatti e ricordi della sua infanzia.

Nel primo, risalente al 1956, il piccolo Buddy, di sette anni, ricorda i giorni trascorsi con una lontana cugina sessantenne che lui descrive come ‘ancora bambina’: insieme vanno nel bosco a cercare un albero di Natale da addobbare insieme, preparano gli ingredienti per preparare le focacce e si scambiano semplici regali che li rendono molto felici. L’atmosfera è quella più bella che si potrebbe immaginare, con i ricordi di un bambino che viveva quei giorni in modo magico.

Nel secondo racconto, del 1982, Buddy si ritrova a viaggiare solo dall’Alabama a New Orleans per trascorrere le feste natalizie con quel padre che ricordava in modo sbiadito. Viene catapultato in un mondo nuovo lontano dalle sue abitudini e dalla famiglia conosciuta fino a quel momento. 

Truman Capote
Cerca di conoscere e comprendere il mondo del padre appena conosciuto ma non dimenticata gli insegnamenti della cugina Sook e attende l’arrivo di Babbo Natale con ansia.

E sulla scia di questi ricordi accenna la storia della giovanissima madre e quella del padre con terribili retroscena.

Il clima è quello dei giorni più belli dell’infanzia con la nostalgia per quei momenti e la consapevolezza che non torneranno più.

Racconti bellissimi e toccanti che restano nel cuore e per i quali è impossibile non chiedersi se e come quel passato possa aver influito sull’esistenza tutt’altro che semplice del talentuoso scrittore, drammaturgo, sceneggiatore e attore statunitense.

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lunedì 19 dicembre 2022

“Le luci ebbre”: la poesia di Cristina Biolcati


“La poesia, nel passato, era al centro della nostra società, ma con la modernità si è ritirata ai suoi margini. Io penso che l'esilio della poesia sia anche l'esilio del meglio del genere umano.” Octavio Paz

Dicembre è arrivato e anche quest’anno volge al termine.

Il Natale è alle porte e tutti abbiamo negli occhi le luci degli alberi e delle decorazioni natalizie. Ma non è solo questo, è anche una malinconia che ci pervade in maniera quasi inspiegabile.

È forse il periodo dell’anno più complicato, quello durante il quale i pensieri, non sempre positivi, riemergono, e la tristezza tenta di avvolgerci senza che noi possiamo farci qualcosa.

Ma è anche quello nel quale la speranza si fa viva ed è ad essa che ci appigliamo per qualcosa di migliore e un pizzico di meritata serenità.

“Le luci ebbre” è la poesia natalizia di Cristina Biolcati che ancora una volta ringrazio.

Versi potenti che dalla ruvidezza sfociano in delicato amore 

Cristina Biolcati
Cristina Biolcati, scrittrice e poetessa ferrarese e padovana d’adozione, da anni ormai ci fa sognare e riflettere con i suoi racconti e con le sue liriche (per e con entrambi si è aggiudicata numerosi premi letterari); di recente abbiamo potuto leggere il suo primo romanzo thriller “Le congetture di Bonelli” (Delos Digital), ad inizio estate l’abbiamo ritrovata nel racconto breve “Al riparo dai sogni” (Officina Milena, per la nuova collana Milena in love), ne “Il castigo dell’acqua” (il cui ricavato va a sostenere “Sorriso in viaggio”, associazione che supporta i bambini malati e le famiglie che devono affrontare spese di viaggio e assisterli nei continui spostamenti per le visite specialistiche), nel nuovo romanzo breve “Il suono delle sue ferite” (Delos Digital Passport) e nel thriller "Una mano negli abissi" (Delos Digital Crime). 

A ciascuno la propria interpretazione e... Buone Feste a tutte e tutti!

 

A Natale, colmeremo la fame di colori,

col maglioncino rosso e blu.

Sarà bello. Un manto di neve sui fiori

vorticherà nella sfera di vetro.

Tu fingerai di non vedere la notte

allungare le sue ombre di morte,

coi lupi neri alle porte che sostano

però non chiedono di entrare.

E poi allora sentirai un tocco,

come ruvida carezza scalfita.

Girerai la testa, ebbra di festa,

ignorando la bestia che ululava.

Come saggia protesta scorderai

di avere odiato i colori cupi.

Fra il rosa, il celeste e il giallo

riconoscerai quel tenue avvallo

che ti ha fatto arretrare.

Son tutte belle le luci, amore mio,

non temere. Gioia può esserci

anche in un temporale.




sabato 17 dicembre 2022

Il libro nipponico del mese di Serena Lavezzi: “La croce buddista” di Tanizaki Jun'ichirou

“La vita è una danza nel cratere di un vulcano: erutterà, ma non sappiamo quando.” Mishima Yukio 

Eccoci al secondo appuntamento con la rubrica, inaugurata un mese fa, dedicata al Giappone ed in particolare ai libri di autori ed autrici giapponesi: il libro nipponico del mese di Serena Lavezzi!

I giorni che mancano al Natale sono davvero pochi e questo potrebbe essere un consiglio per
i vostri regali, quelli che farete alle vostre persone care e, perché no, a voi stessi/e. 

Serena Lavezzi
A consigliarci questo secondo libro è Serena Lavezzi, scrittrice piemontese autrice di diversi romanzi e saggi ambientati in Giappone e nell’Asia orientale, colei che gestisce un Profilo Instagram sempre ricco di attività e che di recente si è arricchito grazie ad un Gruppo di Lettura, che si riunisce una volta al mese, dedicato al Giappone. 

“La croce buddista” di Tanizaki Jun'ichirou è il libro di oggi e i sentimenti e la sessualità, in particolare quella femminile, sono i veri protagonisti.

Attenzione: per mantenere l’atmosfera della cultura giapponese Serena Lavezzi ha scelto di mantenere l’ordine cognome – nome anziché adattarlo all’uso italiano.

 

BREVE TRAMA: il romanzo si presenta come un lungo racconto che la protagonista fa allo scrittore. Gli narra le vicende amorose che hanno sconvolto di recente la sua vita. Sonoko, infatti, conosce la giovane Matsuko alla scuola di pittura. Tra le due donne nasce un’intesa proibita che va ben oltre l’amicizia e questo stravolgerà la vita dei loro due compagni, creando un intreccio inestricabile di verità non dette e bugie pericolose. Passione, sesso, amore e desiderio si mescolano in questa vicenda ad alto contenuto sentimentale.

PERCHÉ DOVRESTI LEGGERLO: perché si tratta di un capolavoro sentimentale e malizioso di Tanizaki.

CURIOSITÀ SULL’AUTORE: fu uno dei maggiori maestri letterari del ‘900. Famoso per aver affrontato i temi impuri come la sessualità femminile, il sadomasochismo, il feticismo. Scrisse anche romanzi biografici e storici di grande importanza.

   

La croce buddista, Tanizaki Jun'ichirou

TITOLO: LA CROCE BUDDISTA

AUTORE: TANIZAKI JUN'ICHIROU (1886, Nihonbashi – 1965, Yugawara)

CASA EDITRICE: GUANDA

N° PAGINE: 160

ANNO PUBBLICAZIONE: 2019

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PREZZO CARTACEO: € 11

PREZZO E-BOOK: € 6.99

 


 


venerdì 16 dicembre 2022

“La casa del sole che sorge” di Caterina Franciosi: l’amore incondizionato di una madre per il proprio figlio

La casa del sole sorge, Caterina Franciosi

“Una volta il babbo le ha detto che avrebbe dovuto permettergli di affogarmi quando era il momento. Quando aveva scoperto che io ero così. Che tanto la mia non sarebbe stata vita e che non avrei mai avuto alcuna opportunità. Che ero già morto, così tanto valeva portarmi al fiume e mettere fine alle mie sofferenze.”

Luigi è un ragazzo diverso dai suoi tre fratelli; è nato con un ritardo cognitivo che gli permette di condurre una vita piuttosto normale ma non secondo il padre. 

Quest’ultimo però la pensa diversamente, è un uomo violento, incline all’abuso di alcol e lo disprezza tanto da desiderare che non fosse mai nato. I tre fratelli lavorano con il padre mentre lui da’ una mano alla madre Adele che si arrabatta con lavori di sartoria.

Lei è sempre amorevole con il figlio e lui si nutre delle storie di quella madre nata e cresciuta a New Orleans che gli ha promesso di raggiungere, un giorno, la “Casa del Sole”, un luogo di quiete e di pace, dove nessuno lo giudicherà più. 

Chissà se riuscirà a raggiungere quella città divenuta per lui magica, ciò che è certo è che il padre non cambierà mai e che, per forza di cose, un punto di rottura arriverà presto.

“La casa del sole che sorge” (Delos Digital, collana Playlist, novembre 2022) è l’ultimo racconto lungo di Caterina Franciosi, talentuosa scrittrice romagnola classe 1990, amministratrice del seguitissimo blog Il Salotto Letterario che si occupa di interviste e recensioni.

Una storia molto forte e toccante ambientata a Mondaino, piccolo borgo riminese, negli anni Sessanta, quando l’Italia era in ripresa dalla guerra da poco terminata.

“Anche Michele ci lavora, ma meno degli altri perché è più piccolo, ha ancora tredici anni. Io, invece, anche se ho già ventidue anni, aiuto la mamma con i lavori di casa e con il suo lavoro di sarta perché il babbo dice che non sono abbastanza intelligente per andare al campo. Dice che combino solo guai.”

Caterina Franciosi
La povertà era ancora diffusa ed è questa in condizione di disagio che troviamo i protagonisti, la classica famiglia numerosa di quegli anni con un marito autoritario ed una moglie che subiva nel tentativo di proteggere i figli.

Un racconto ispirato alla canzone folk “The House of the Rising Sun”, nella versione del gruppo rock britannico The Animals.

“Quando lavora, la mamma canta. Canta in inglese e la sua voce è molto bella, anche se i toni delle canzoni sono tristi. Io non capisco cosa dice perché il babbo non ha mai voluto che la mamma parlasse in inglese con noi.”

La vita andata male a New Orleans della canzone si sposta in Italia e Adele in quella città per lei magica vorrebbe tornarci, nella casa del sole che sorge, illuminata dal sole che da tempo ormai non vede più.

Una storia dolorosa, tenera e commovente con una bellissima colonna musicale che assumerà un significato ancora più  profondo dopo che avrete letto queste belle pagine di Caterina Franciosi. 

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lunedì 12 dicembre 2022

“Come zombie al madame Tussauds” di Cristina Biolcati: quando l’amore viene messo alla prova con la paura

Come zombie al madame Tussauds, Cristina Biolcati

“Avevo scoperto che a Padova avevano aperto un posto dalla singolare attività, con lo scopo di far divertire le persone. A metà fra l’Escape room e una cazzata che avevo visto fare al museo delle cere Madame Tussauds a Londra. Avete presente quando delle comparse si mettono a corrervi dietro travestite da zombie, con delle seghe circolari in mano? L’obiettivo è attraversare la stanza illesi. Sì, ma chi è quell’imbecille che ci entra, avendo la possibilità di continuare il percorso evitandolo, in tutta sicurezza?”

Luisa e Costanza sono migliori amiche e condividono tutto. Entrambe hanno un ragazzo, le uscite in coppia sono frequenti ma a un certo punto Costanza comincia a dubitare del suo. 

Approfittando del fatto che il fratello lavora in una sorta di ludoteca dell’orrore decidono di mettere alla prova i due ragazzi con la paura, con la convinzione che con questa si possa manifestare l’effettiva indole di una persona. Luisa accetta, pur non essendo troppo convinta, ma non vuole in alcun modo che gli altri si accorgano che lei in realtà ha paura

Escogita quindi un piano per arrivare il più preparata possibile a questa esperienza ma non sa ancora che tutto questo si trasformerà in un’avventura ben più impegnativa e pericolosa di quanto pensasse.

“Come zombie al madame Tussauds” (Delos Digital, collana Passioni Romantiche, dicembre 2022) è la nuova pubblicazione di Cristina Biolcati scrittrice e poetessa ferrarese e padovana d’adozione, collaboratrice di alcune riviste digitali, fra cui MilanoNera, dove scrive recensioni di libri e articoli letterari, per la collana Passioni Romantiche.

Un racconto lungo che, vista la collana, dovrebbe trattare di amore passionale, di coppie che si fanno travolgere da un sentimento fortissimo. Sì, ci sono anche questi e la passione vi assicuro che è ben presente, ma l’autrice non cade mai nel banale ed ogni storia è sempre condita con quel pizzico di ironia che non guasta mai e con un tocco di giallo (non a casa questo genere è la sua grande passione).

Cristina Biolcati
Le due protagoniste, giovani donne, vivono le perplessità degli amori di quell’età, osservano le azioni dei loro amati e notano dettagli che renderebbero dubbiose chiunque.

Perché, quindi, non giocare un po’, per divertirsi e capire cosa realmente accade nelle loro relazioni. Tra le due Costanza si scopre essere la meno insicura mentre Luisa rivaluta i suoi sentimenti, si fa coraggio come mai prima nella vita, e scopre qualcosa che non aveva mai voluto ammettere prima.

Il gioco diventa un’avventura rocambolesca e per poco non ci scappa il morto.

In tutto ciò è impossibile non farsi qualche risata e riflettere sul valore dell’amore, dell’amicizia e di quanto spesso le cose accadano quando meno ce l’aspettiamo.

Fare chiarezza dentro sé è fondamentale nella vita, così come per le protagoniste del racconto, così come la forza di volontà che può portarci verso mete impensabili.

Se avete voglia di leggere qualcosa di leggero e divertente, di non ordinario e ricco di amore in tutte le sue forme, “Come zombie al madame Tussauds” è esattamente ciò che fa per voi.

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mercoledì 7 dicembre 2022

“Un canto nell’oscurità” di Yami: una storia da brividi nell’America più cupa e perturbante

Un canto nell'oscurità, Yami

“Percorsa la prima rampa mi sento improvvisamente inquieto e mi fermo di botto sul pianerottolo. Vengo assalito da un’intensa ondata di panico che mi inchioda sul posto. Sento una pressione sul petto che non mi fa respirare liberamente. La vista mi si offusca. Le mie dita si stringono al corrimano mentre inizio ad ansimare. Sollevo lo sguardo verso la tela nera che ricopre il quadro e nella mia mente comincia a insinuarsi l’idea che ci sia qualcosa lì dietro.”

Stati Uniti. Alex viaggia senza sosta da un capo all’altro del Paese alla ricerca della creatura misteriosa che gli ha portato via le persone più care. Fino a quando non incappa in una villa antica e piuttosto lugubre nella quale viene ospitato per riposarsi un po’. La sua permanenza dovrebbe essere breve ma la padrona di casa, la contessa Reed, una donna tanto sola quanto affascinante, lo convince e restare per qualche giorno per poter così partecipare alla festa che si terrà a breve.

Qualcosa però non lo convince e l’ambiguità della servitù non contribuisce a scacciare via i timori. Poi cominciano ad arrivare gli altri ospiti della festa, tutti agghindati con abiti d’epoca, e si accorge di essere osservato in continuazione.

Cosa sta accadendo? E se fosse stato trattenuto lì con l’inganno? Forse nell’enorme biblioteca della villa ci può essere qualcosa di utile per comprendere il passato di quel luogo ma il tempo non è sufficiente e chissà chi o cosa lo attende alla festa durante la quale sarà l’accompagnatore della padrona di casa.

Un canto nell’oscurità” (Edizioni Italiane, ottobre 2022), annoverato tra i 200 libri più belli d'Italia finalisti al Premio Letterario Tre Colori - Inventa un Film 2022, è l’ultima opera di Yami (nota anche come Yami Yume), autrice di diversi romanzi, raccolte di racconti e vincitrice di numerosi premi letterari.

Yami
Centoquattro pagine che scorrono velocemente e che mostrano ciò che accade come fossimo davanti ad uno schermo che trasmette un film.

Il mistero che avvolge la vicenda ci porta oltre la villa e quanto ricordato dal protagonista è forse ancora più inquietante di ciò che avviene lì dentro.

C’è da dire che la trama non è delle più originali, ultimamente di case infestate o similari ce ne hanno propinato, in modo più o meno adeguato, a sufficienza in TV (basti pensare a Hill House, Bly Manor o The Watcher) ma ciò non ne inficia la godibilità.

Presenta comunque delle caratteristiche solamente sue, ha un protagonista interessante e ben delineato e un lato onirico affascinante. 

“C’è qualcosa rinchiuso tra queste mura, questo ormai è lampante, e sono anche convinto che gli abitanti della casa ne siano pienamente consapevoli. Magari è proprio per questo che accolgono i viandanti. Ma qual è il loro scopo.”

Un libro per gli amanti dell’horror, splatter compreso, e delle storie con un mistero da scoprire ed un’atmosfera talmente cupa da far venire la pelle d’oca a chiunque.

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martedì 6 dicembre 2022

"Mercanti di polmoni" di Alessandro Montoro: quando l'ossigeno scarseggia e le crisi esistenziali prendono il sopravvento

Mercanti di polmoni, Alessandro Montoro

“Le fattorie di organi della famiglia Xanator sono secche e marce. Abbandonate, dimenticate, così come l’era di ipossia della Terra. Futuro mangia futuro, in un’epoca degna degli antichi dei. Se hai ascoltato il racconto, registrato sul mio cellulare nel 2242, significa che la mia casa, una villa squadrata di calce in riva al mare, non esiste più. Sono rimasto male. Questa è la confessione di un uomo che ha perso tutto, accecato dall’avarizia e dal doloro. Se hai udito questo audio significa che sono lontano, o addirittura morto.”

Ventitreesimo secolo, inquinamento e sfruttamento indiscriminato hanno fatto sì che l’aria in Italia e nell’intero pianeta sia diventata difficilmente respirabile a causa della bassa percentuale di ossigeno. I polmoni umani faticano e c’è chi ha trovato in ciò un modo per guadagnarci.

In particolare, l’imprenditore Sergio Xanator ha cominciato a coltivare nei propri stabilimenti polmoni modificati da impiantare nei corpi umani. La vendita di un grosso lotto riporta la carriera di Xanator alla ribalta ma da quel momento le cose cominciano a cambiare, prima un attentato, poi la scomparsa misteriosa dei due figli gemelli

Ed infine il tentativo di ripristinare la corretta percentuale di ossigeno che renderebbe inutile il trapianto di polmoni artificiali. 

Nulla tornerà come prima, ogni cosa precipita e Xanator non deve fare altro che affrontare la situazione cercando di limitare i danni e provando a capire che fine hanno fatto i figli.

“Mercanti di polmoni” (DelosDigital, collana Atlantis, novembre 2022) è il nuovo racconto lungo di Alessandro Montoro, classe 1990, consulente per una grande multinazionale di IT che negli anni ha ricevuto diversi riconoscimenti per i suoi scritti e vanta la pubblicazione di due suoi racconti nella collana Urania Collezione Mondadori.

Alessandro Montoro
Ancora una volta l’autore ci catapulta in un futuro non troppo lontano dal nostro e in una realtà piuttosto spaventosa nella quale le condizioni di vita sono quelle che sappiamo potrebbero aspettarci se la catastrofe climatica non verrà scongiurata.

“Eravamo a Milano, la capitale costiera resa tale dall’innalzamento del mare avvenuto più di duecento anni prima. Roma era sott’acqua da più di un secolo.”

Una storia (ed una scrittura) coinvolgente e avvincente, un mistero la cui soluzione lascia a bocca aperta, un finale assurdo che ha quasi del comico.

Un Montoro che non delude mai e che trova sempre il modo di farci riflettere e rabbrividire con le sue narrazioni fantascientifiche i cui elementi peculiari sono sempre più reali e realistici di quanto a volte vorremo.

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lunedì 5 dicembre 2022

“Crimini d’Asia” di Serena Lavezzi: una bellissima raccolta di coinvolgenti gialli tra Cina, Giappone e Corea

Crimini d'Asia, Serena Lavezzi

“Ero ancora ragazzo quando un vecchio vicino di casa coreano mi parlò del lago Kiongp’o. Mi disse che quello era un luogo unico, in cui si potevano ammirare cinque lune contemporaneamente. Una in cielo, una riflessa nel lago, una nel bicchiere di liquore, un’altra ancora nell’anima dell’amata e l’ultima negli occhi di chi si sta guardando.”

Tra i tanti libri che mi hanno fatto compagnia questa torrida estate c’è stata una bellissima raccolta di racconti ambientati in Cina, Giappone e Corea che mi ha dato qualche brivido freddo. 

Normalmente preferisco i romanzi ma se i racconti sono davvero belli e ben scritti come questi allora non m’importa!

“Crimini d’Asia” mi ha conquistato fin dalla prima pagina ed è stato bello ritrovare lo stesso riconoscibile della piemontese Serena Lavezzi che ho conosciuto, e amato, con il racconto “La stazione termale” (Milena in love, 2021) e il saggio “Dall’Hokkaidōal Kyūshū - Scrittori giapponesi moderni e contemporanei” (Edizioni Stilnovo, 2021).

“Forse era questa la pista giusta. L’indizio lasciato dal poliziotto in pensione non era un indizio, ma un avvertimento, una confessione.”

I racconti sono tutti differenti fra loro ma hanno in comune la presenza di crimini, più o meno efferati o premeditati. 

Nel primo un giovane universitario appassionato di crimini e serial killer tenta di risolvere un delitto; nel secondo un figlio torna a casa per il funerale del padre e scopre che questo ha lasciato delle lettere che svelano un segreto alquanto inquietante. 

Tra le altre storie troviamo una donna rinchiusa in un manicomio criminale raccontare la sua triste e tragica storia; un poliziotto in pensione non riesce e liberarsi da un vecchio omicidio tanto da arrivare ad un gesto estremo; una figlia viene rapita e la madre con il suo cane fanno di tutto per trovarla; un bambino scompare misteriosamente e nessuno riesce a capire chi sia stato; due coppie di sposi vivono una tragedia che si consuma in cinque atti.

Serena Lavezzi

“Nel monolocale la maggior parte dello spazio, pareti incluse, è stipato di libri. Mi piace leggere. Alcuni sono testi per la scuola naturalmente, ma tanti altri sono letture personali. Ho una passione per gli omicidi.”

Ogni storia è a sé e a differenziarsi è anche la struttura, sempre particolare, originale e così ancora più coinvolgente.

Le trame sono ben pensate ed ogni dettaglio mostra la cura e la preparazione dell’autrice che dell’amore per la letteratura dei Paesi asiatici protagonisti ne ha fatto una professione.

Una raccolta da non perdere da parte di coloro che amano i gialli intriganti e le storie ambientate in luoghi e realtà poco noti e lontani da noi e per questo ancora più interessanti ed affascinanti e talvolta persino commoventi.

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lunedì 28 novembre 2022

“Vorrei entrare nel sole” di Bill Niada: l’amore per la vita e il desiderio di mettersi a disposizione degli altri

Vorrei entrare nel sole, Bill Niada

“Ripensa alla volta che è svenuta in bagno. In quel momento ha creduto di morire e si è detta: Non ce la faccio più! È allora che ha chiesto aiuto ai suoi genitori, che hanno appreso la sua sofferenza come uno shock. Non avevano capito che quell’essere sempre più magra fosse una cosa fuori controllo, un tarlo che la corrodeva da dentro. E in quel momento anche loro hanno iniziato a brancolare, ad affogare in incertezze, richieste di spiegazioni, terrore e smarrimento.”

Alice lotta da anni contro l’anoressia e l’arrivo del Covid e relativo lockdown non ha certo semplificato le cose. Luca invece ha appena saputo che il vecchio tumore si è ripresentato e non è certo un bel momento per lui.

I due, entrambi ventenni, si conoscono grazie al Bullone, un mensile dedicato a temi di interesse sociale per il quale scrivono giovani e volontari della fondazione B.LIVE (ma non solo). Alice inizialmente è timida e fatica a farsi vedere via webcam mentre Luca è più intraprendente e si sente a casa in questa realtà.

Con il tempo anche Alice si appassiona e comincia a scrivere articoli e parallelamente impara a riconoscere i propri sentimenti e a pensare meno e in modo differente al cibo.

Lei ha bisogno di rinascere, lui di crescere e non perdere la speranza, quale momento migliore per stare vicini, conoscersi e, perché no, perfino amarsi.

“I fiori bianchi e delicati che vivono in questo luogo sono di una bellezza struggente. Fiori fatti d’amore con petali candidi sottili, appesi a un filo che si può spezzare da un momento all’altro, ma che resiste tenace e imperterrito, per dimostrare quanta forza ci sia in coloro che lottano per una causa d’amore.”

Vi potrebbe sembrare la ‘classica’ storia d’amore tra due persone malate, una di quelle strappalacrime il cui finale non è complicato da indovinare ma stavolta non è così.

Sì, la malattia è protagonista ma lo è in maniera ‘costruttiva’ perché da certe esperienze c’è tanto da osservare e comprendere; e i protagonisti non sono ragazzi speciali ma ragazzi come tanti altri, perché la malattia purtroppo non è riservata a pochi e non è certo per fortunati.

Dovete leggerlo per capire meglio e di certo c’è che si tratta di una storia bellissima e anche se le cose non sempre andranno come vorremmo comunque tutto alla fine avrà un senso, nel bene e nel male.

Bill Niada
Realtà e finzione si intersecano ma il punto fisso è l’amore che le persone provano per le altre, sia che si tratti di genitori, di fratelli o amici.

Amore e dolore sono interconnessi e sono sentimenti che accomunano talvolta intere comunità.

Tutto questo non è altro che vita, quella di tutti i giorni, quella che riguarda chiunque di noi. E a riguardarci tutte e tutti è stato il Covid che dovrebbe averci insegnato che i modi per comunicare sono davvero tanti e ci permettono di collegarci ad ogni parte del mondo sia che ci troviamo nelle nostre case o nel letto di un ospedale: ogni barriera può essere abbattuta.

“Vorrei entrare nel sole” (Sonzogno, ottobre 2022) è il primo romanzo di Bill Niada, imprenditore milanese che ha dato vita a progetti e onlus di rilievo nazionale, tra cui Magica Cleme – creata in ricordo della figlia Clementina – e la fondazione B.LIVE, realtà che realizza iniziative e attività per i ragazzi malati e le loro famiglie. Nel 2015 ha dato vita anche al Bullone, mensile dedicato a temi di interesse sociale per il quale scrivono giovani e volontari della fondazione (ma non solo). Ha portato la sua testimonianza in scuole, aziende, congressi, TED Talks, giornali e trasmissioni televisive.

Un libro che non si dimentica facilmente perché i fiori bianchi sono ovunque, lottano con forza e non dobbiamo mai scordare di prendercene cura.  

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