giovedì 31 marzo 2022

“La pittrice di Tokyo” di Sarah I. Belmonte: arte, amore, donne e storia tra Giappone e Sicilia

La pittrice di Tokyo, Sarah I. Belmonte

“Ma consegnò più tristezza di quella che potevo immaginare di provare. La valanga, che arginavo con bacchette di bambù, si ruppe travolgendomi, e non riuscii a finire il mio pane e latte, lo osservai gonfiarsi oltremodo dentro a una vecchia ciotola ormai sbeccata che mi ero portata cinquant’anni prima. E io ero come quel pane, piena di Palermo, dentro un involucro partorito da qualche parte in Giappone.”

Siamo nella Palermo del 1938, alla vigilia della Seconda guerra mondiale. Jolanda è una giovane donna in età da marito che di sposarsi non vuole sentirne; macchina fotografica sempre in spalla vuole essere libera, lavorare, cosa non semplice in quegli anni per una donna siciliana, e godersi la vita. È questo il motivo per il quale si ritrova a scrivere poesie sotto falso nome e a svolgere il lavoro da fotoreporter che il padre le permette di svolgere in attesa del matrimonio. Poi un giorno scopre che una misteriosa benefattrice ha pagato per lei un biglietto per Tokyo ed è così che viene a conoscenza di O’Tama Kiyohara, artista giapponese che per amore trascorse più di cinquant’anni a Palermo, creando un ponte tra le sue due isole. È per Jolanda un nuovo entusiasmate inizio fatto di bellezza, di tradizioni, di nuove visioni e, chissà, di nuovi amori.

“La pittrice di Tokyo” (Rizzoli, gennaio 2022) è l’ultimo bellissimo romanzo della scrittrice siciliana Sarah I. Belmonte nel quale storia e tradizione, biografia e finzione si fondono con forza e delicatezza al tempo stesso.

O'Tama Kiyohara è stata realmente un'artista giapponese vissuta a lungo a Palermo insieme al marito Vincenzo Ragusa, noto scultore, ed è reale il fatto che fu la prima artista giapponese a dipingere nello stile occidentale.

Una storia al femminile che narra la difficoltà delle donne nel realizzare le proprie aspirazioni e andare oltre le mire matrimoniali di genitori che non comprendevano quanto fosse importante anche per esse poter vivere nella libertà di pensiero e di movimento.

“Mi conosce troppo bene, ma sa che cosa sarebbe successo se in giro si fosse saputo che quelle parole erano di una donna e non di un uomo, come se la libertà e la giustizia avessero un sesso, come se potessero essere partorite solo da loro. Eppure a partorire sono le donne, ma le nostre idee devono restare dietro alle spalle di un Signor Nessuno qualsiasi.”

Sarah I. Belmonte
Il fascino della Sicilia si fonde con quello giapponese mostrando quanto lontani e quanto simili i due mondi possano essere.

Si parla di arte, di amore passionale, di donne coraggiose e ferme nelle loro idee, donne che per raggiungere i loro obiettivi si imbarcano per un lungo viaggio verso mete lontane dalle loro origini e famiglie.

“La vita non è mai un viaggio con un’unica rotta e il passato deve essere un luogo a cui ritornare per essere felici.”

“La pittrice di Tokyo” è bello, sognante, spietato, fortemente attuale per le tematiche trattate, ben scritto e non si vorrebbe mai giungere ad una conclusione.

Sarah I. Belmonte, nella cui scrittura mi ero piacevolmente imbattuta già qualche anno fa, ha scritto un romanzo molto bello grazie al quale ci ha permesso di conoscere le vicende di una grande donna innamorata dell’arte e della vita che ha saputo riscattarsi dalle imposizioni di una società arcaica e le cui opere sono ancora qui per ricordarci le sue abilità e il suo esempio di femminilità a tutto tondo e di determinazione.

Se amate il Giappone vi innamorerete di questo romanzo, se non lo amate comincerete a farlo al termine di questa incantevole lettura. 

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mercoledì 30 marzo 2022

“Cuori in trappola” di Jennifer Hillier: amori, omicidi e segreti in un appassionante thriller psicologico

Cuori in trappola, Jennifer Hillier

“Quella prima sera fu l’unico momento in cui pensò che quella storia era meravigliosa. L’unico momento in cui non le sembrò terribilmente complicata. E l’ultima volta che il suo cuore e la sua mente erano stati sinceri e puliti.”

Siamo nella provincia americana. Georgina Shaw è una giovane donna in carriera il cui passato è segnato dalla scomparsa misteriosa della sedicenne Angela Wong, l’allora migliore amica e tra le ragazze più popolari della scuola che frequentavano insieme. Nessuno sa cosa sia accaduto, fino a quando non ne vengono ritrovati i resti nei boschi vicino alla casa dei genitori di Georgina.

La ragazza è stata massacrata da Calvin James che a quei tempi era proprio il ragazzo di Georgina, il suo primo amore. Lei sapeva tutto ma ha sempre tenuto ogni cosa nascosta e ora che spuntano nuove vittime uccise con lo stesso modus operandi il passato torna a travolgerla prepotentemente e con esso i sensi di colpa e il desiderio di chiudere questa storia per sempre.

Ma siamo certi che sia tutto qui? Cosa può nascondere la vita di un’adolescente? Ossessione e gelosia hanno qualcosa in comune e a cosa possono portare?

Premiato agli ITW Thriller Awards e in corso di pubblicazione in tredici paesi, firmato da una delle giovani autrici di genere più in vista nel panorama internazionale, “Cuori in trappola” (Fazi Editore, 2022, traduzione di Giuseppe Marano) è un intrigante e coinvolgente thriller psicologico con una base di romanzo di formazione.

Jennifer Hillier
Jennifer Hillier, statunitense classe 1974, ci regala un romanzo che cattura per la perfezione e il fascino dei personaggi, tutti diversi tra loro ma profondamente legati l’uno all’altro, e
l’intensità di una storia che nasconde segreti che vengono svelati al momento giusto, quando i lettori meno se lo aspettano.

Un viaggio agghiacciante che passa per le vite di un gruppo adolescenti, tra innocenza e morbosità, ci mostra la crudeltà del denaro e la durezza dei penitenziari.

Ma soprattutto entra nelle teste dei protagonisti creando suspense e colpi di scena che accompagnano dalla prima all’ultima pagina.  

Una storia terrificante, un romanzo intenso, cupo e straziante che non si dimentica facilmente e che non smette di sorprendere fino all’ultima parola dell’ultima pagina.

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martedì 15 marzo 2022

"La mattina presto": la poesia di Marco Giuli

 


Dopo qualche mese, eccoci tornati alla poesia del romano Marco Giuli.

“La mattina” è una delle cinquanta liriche della raccolta “L'anima de li pensieri mia” (gennaio 2021, autopubblicazione, disponibile su Amazon).

I temi trattati nella raccolta sono diversi: si va dall’amore all’amata Roma, dalla forzata reclusione all’amicizia senza dimenticare personaggi divenuti (purtroppo) protagonisti della cronaca come Stefano Cucchi o Emanuela Orlandi. Non mancano i momenti di spensieratezza, i ricordi del passato, i pensieri per il futuro e gli affetti più cari.

Marco Giuli
Il linguaggio è semplice, popolare, dialettale, ma ogni parola è importante e portavoce di sentimenti profondi e talvolta di un disagio che ancora stiamo vivendo a causa del periodo
storico particolare che stiamo affrontando.

Per saperne di più su questa e sull’autore andate a leggere l’intervista che trovate qui.

“La mattina presto” è amore per quella città che si sveglia al mattino in silenzio e che con lentezza e timore si rivela in tutta la sua bellezza.

È la routine dei suoi abitanti che timidamente osservano e si stupiscono dinanzi quello spettacolo che si ripete quotidianamente.

Forse è la Roma dell’autore o forse è semplicemente la nostra città che ci attende ogni mattina con malinconia e sempre pronta a svelarci nuovi segreti.  

Vi lascio ora alla poesia, e ad ognuno la propria interpretazione.

 

La mattina presto la città è silenziosa

la illumina un timido sole insonnolito

il cielo color panna come il velo di una sposa

che va verso l'altare senza avere mai dormito.

 

Il cinguettio degli usignoli va e viene tra le fronde

mentre in lontananza un cane abbaia al nuovo giorno

il furgoncino dei giornali che rallenta qui difronte

il profumo romantico dei cornetti dentro ar forno.

 

Le ombre sono strane e modellano le forme

nascondono segreti che di giorno non esistono

un gatto su un balcone che tranquillo se la dorme

mentre lentamente i pensieri più brutti svaniscono.

 

Ma la mattina presto è un dono non per tutti

tra chi legge e chi corre su di un prato

a chi continua a sognare ad occhi aperti

ricordandosi di quanto fosse amato.



martedì 1 marzo 2022

“Game Day” di Federica Tronconi: quando amore e passione per il basket si incontrano e scontrano


“Game day. Il giorno della partita. È il momento più adrenalinico di tutta la nostra settimana da atleti. Le emozioni salgono, si incrociano, a volte sono insostenibili, a volte riusciamo a dominarle, altre no. Le aspettative sono alte, le pressioni alle stelle. In un giorno ti puoi giocare una stagione intera o, come nel mio caso, una carriera.”

Andrea Castaldi è il cestista italiano dell’anno, tutti lo osservano ed ammirano e lui si crogiola in quest’atmosfera così propizia per la sua carriera sportiva.

Poi un giorno arriva quella nuova giornalista, Stefania, probabilmente una delle solite che di sport non ne capisce niente. È grande la sorpresa quando lui si rende conto che le cose non sono esattamente come pensava e lo stesso capita a lei, che in quell’Andrea vedeva solamente un presuntuoso giovane uomo circondato da donne da usare a suo piacimento.

Nella realtà i due sono molto più simili di quanto potrebbero immaginare e chissà che con il tempo Stefania non impari a lasciarsi andare e a godersi un amore meritato e conquistato a fatica.

“Game Day” (O.D.E. Edizioni, settembre 2021) è il romanzo d’esordio della scrittrice lombarda Federica Tronconi, un esperimento, quello di rendere protagonista il basket, ben riuscito.

Ci sono le regole di questo sport che appassiona milioni di persone nel mondo, ci sono le partite insieme alla tensione, alla competizione e all’eccitazione di quei momenti importanti.

E poi ci sono Andrea e Stefania con i loro caratteri forti, i loro volti di facciata e le incertezze della loro età frutto delle esperienze passate troppo spesso negative.

Sport e amore si incontrano, mostrano le loro forze e debolezze, l’importanza dell’unione e della collaborazione.

Federica Tronconi
E la Firenze che li ospita è più bella che mai, con i suoi angoli nascosti e le vedute mozzafiato.   

“Firenze riesce a placare ogni sofferenza tanta è la bellezza che regala: basta muovermi un secondo e perdersi negli scorci di ogni angolo. Una continua scoperta, se ti lasci sorprendere.”

“Game Day” si fa amare da chi il basket lo ama ma non solo, piace a tutti per come è scritto, per l’amore che trasmette, per l’essere scorrevole, per la capacità di far immedesimare le lettrici e i lettori nei due protagonisti che altro non sono che due persone come noi, con le loro debolezze e il desiderio di una vita serena e felice.

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