venerdì 11 dicembre 2020

“La donna degli alberi” di Lorenzo Marone: un viaggio intimo nella natura tra le ferite dell’umanità

La donna degli alberi, Lorenzo Marone

“Lascio il mondo dei vincenti, di quelli che si sentono tali, il frastuono dei loro bolidi, la televisione dell’apparire, le cartacce per terra, l’auto davanti alla discesa dei disabili, il menefreghismo diffuso. Lascio l’idea che non ci si debba annoiare, e chi non mostra dubbi, chi non ha tempo per salutare, i ripetitori della telefonia mobile sui tetti.”

Lei è una donna come tante, con le sue ferite e le sue storie passate. 

Ha deciso di lasciare la città e andare sui monti per stare nella baita del padre dove i ricordi dell’infanzia sono rimasti al riparo. 

La montagna non è semplice e le stagioni si alternano con i loro pro e i loro contro. La vera padrona è la natura ed è da questa che si lascia trasportare e trascinare, i suoi ritmi la cullano e la riportano violentemente alla realtà, verso un’introspezione che lei non aveva mai avuto il coraggio di affrontare prima. 

La montagna le ricorda che la fuga non è mai la scelta giusta ma oltre alla durezza le dona anche dolcezza con lo Straniero, che vuole piantare nuovi abeti sul versante nord, con la Guaritrice, muta dalla nascita, con la Rossa, che gestisce la locanda del paese e con la Benefattrice che le rifocilla corpo e anima.

Le vere protagoniste di questa storia sono le donne in tutte le loro sfaccettature, donne consapevoli delle leggi della natura che si capiscono senza necessità di troppe parole. Di nessuno di loro conosciamo il nome ma non è questo ciò che conta, non sono i nomi, non è l’apparenza ma solo i fatti e il proprio vissuto.

“La donna degli alberi” (Feltrinelli, novembre 2020) è l’ultimo romanzo di Lorenzo Marone che ci ha abituato ormai da tempo alle emozioni forti.

Il periodo di incertezza nel quale stiamo vivendo ci avvicina ancora di più a questa storia, chi di noi non vorrebbe allontanarsi da tutto e tutto per ritrovarsi e trovare un punto di contatto con l’universo?

L’inverno nella montagna è il periodo buio della donna, quello più difficile per chiunque abbia una consapevolezza di sé e del mondo attorno.

“A volte l’equilibrio si rompe e nasce una stella.”
Lorenzo Marone

Il contatto con la natura è diventato ancora più importante ma generare un rispetto per essa non è cosa semplice. La donna lo impara a proprie spese e ne uscirà prima ferita e poi rafforzata per la vita presente e futura.

La solitudine le diventa amica ma alla fine la felicità è la meta, così come lo è per tutti noi.

“Mi sono separata dal lago attenta stavolta a non lasciare parte di me, se non le poche impronte che domani, o dopo, la notte cancellerà. Per ricordarmi che non siamo niente. E aiutarmi così a dare più valore a tutto.”

Le piante, gli animali, il verso di quel gufo sotto il pergolato della baia, la vicinanza del cane, la volpe che la scruta, ognuno di loro ha un’anima delicata da preservare.

“La donna degli alberi” è un cammino non semplice tra i monti, in mezzo ai boschi, alla ricerca di un qualcosa non semplice da codificare. 

È un Lorenzo Marone nuovo, differente da quello conosciuto nei precedenti romanzi, molto intimo, proiettato verso il femminile e verso ciò che è pura introspezione.

“Il Natale è un incontro con la memoria, ci porta a casa, inevitabilmente.”

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