lunedì 12 aprile 2021

“Dove dormono le fate” di Cristina Biolcati: tra vita reale, padri snaturati e desiderio di felicità

Dove dormono le fate, Cristina Biolcati

“Mi chiamo Chiara, ho vent’anni e vivo incazzata da quando ne avevo due. Sembra impossibile, lo so, eppure. Credo sia stato in quel periodo che ho imparato che la mia famiglia non era un posto felice; che ho iniziato a odiare mio padre.”

“Dove dormono le fate” (Delos Digital, gennaio 2021) è il nuovo racconto lungo (il primo dalla pubblicazione del primo romanzo “Le congetture di Bonelli”, Delos Digital) della scrittrice ferrarese, ma padovana d’adozione, Cristina Biolcati.

Siamo tra Ferrara e provincia. Chiara è una figlia ma talvolta anche una madre e una moglie. Questi sono i ruoli che la sua famiglia le impone, seppure involontariamente. Una madre presente con un marito egocentrico ed infantile che pensa solo a se stesso e che non esita ad abbandonare moglie e figli nel momento in cui decide di rifarsi una vita. Nuova moglie, nuova figlia, nuova casa e nuovo paese ma il finale è scontato. Se non fosse che anche il figlio della prima moglie si ritrova coinvolto in tutto questo e a peggiorare ulteriormente la situazione arriva anche la pandemia che avvicina e allontana nuovamente. Un circolo vizioso dal quale uscire potrebbe risultare impossibile.

“Dove dormono le fate” è il racconto di una giovane donna che osserva ciò che accade attorno a lei. Tenta di non farsi sopraffare ma al tempo stesso nutre il desiderio di agire, di far sentire la sua voce, di non sottostare alla volontà altrui.

Cristina Biolcati

Il padre è colui che tira le fila degli accadimenti. Volenti o nolenti la prima moglie, le figlie e il figlio girano attorno alle sue scelte, a ciò che gli altri percepiscono di lui, al suo talento nel mostrarsi in maniera differente dalla realtà.

“Perché papà scherza sempre, ha la battuta pronta! Utilizza il dialetto, fa paragoni buffi, Sarebbe simpatico, se non fosse mio padre.”

Le parole scorrono così come scorre la vita, tra alti e bassi, tra fatti che sorprendono ma che in fondo non rappresentano altro che le esistenze di ognuno di noi. 

Perché stare in questo mondo non è mai semplice e ancora meno lo è ora che disponiamo di minori libertà e che le convivenze imposte divengono per tanti ancora meno sopportabili.

Una lettura coinvolgente che porta avanti il lettore tramite le parole della giovane Chiara, attraverso la sua rabbia, il suo stupore di fronte a vicissitudini sempre nuove e incredibili.

Difficile non riconoscere lo stile di Cristina Biolcati tra vita reale, fiducia, ironia e momenti di pura poesia.

Una lettura scorrevole e veloce per chi ha voglia di intraprendere un viaggio, a tratti difficoltoso, in città e famiglie differenti dalla propria. 

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