sabato 25 febbraio 2017

“I miei bambini hanno i superpoteri. Storia della nostra dislessia” di Carlotta Jesi: Disturbi Specifici dell’Apprendimento, questi sconosciuti…

I miei bambini hanno i superpoteri, Carlotta Jesi
“Oggi mia sorella ha una laurea, due figlie e un lavoro che ama. E mentre affonda il cucchiaino nel cuore che il barista ha disegnato al centro del suo cappuccino, scoppia a ridere e mi consiglia: <<Diglielo che è dislessico e che, come me, crescerà più sveglio e in gamba di te, quella secchiona di sua mamma>>. Ci provo. Dopo che hai fatto i test. Dopo che ho imparato a districarmi tra una selva di sigle – DSA, ADHS, BES – e di possibili terapie.”
DSA, BES, PDP, PEI… ne avete mai sentito parlare? Avete forse dei figli che vanno a scuola e siete venuti a conoscenza del fatto che alcuni di loro usufruiscono di particolari agevolazioni?

Ci troviamo in un periodo storico in cui si tende ad indagare maggiormente, favoriti anche dall'avanzamento delle tecnologie, sui vari disturbi dell’apprendimento.

Spesso sentiamo dire che Leonardo da Vinci fosse dislessico, che lo fossero anche Albert Einstein, Roald Dahl e tanti altri personaggi ancora in vita.

Ma quando si tratta di qualcosa di più reale, quando ci si accorge che si tratta di un disturbo molto più diffuso di quanto potessimo immaginare forse le cose cambiano? 

Perché dover sentire genitori che si lamentano di queste ‘agevolazioni’ o altri che ironizzano sul fatto che ‘oggi sono tutti dislessici’?

In fondo è un po’ come quando si parla di cancro e si pensa che una volta non ci si ammalasse di questo. Semplicemente non veniva diagnosticato e se una persona moriva per una malattia sconosciuta non vi era molto da dire al riguardo. Fortunatamente la medicina ha fatto progressi e tutto dovrebbe essere più semplice, a livello personale e scolastico. Ma è davvero così?
DSA

Carlotta Jesi ha scritto un libro davvero utile per la comprensione di ciò che accade tra figli con DSA, genitori, insegnanti, e personale medico. “I miei bambini hanno i superpoteri” (Sperling & Kupfer, gennaio 2017) è lo sfogo, talvolta in forma ironica, sdrammatizzare è più che mai necessario, di una madre che ha dovuto reinventarsi e ingegnarsi per aiutare il proprio figlio a non sentirsi inferiore agli altri, nonostante l’incomprensione degli insegnanti non ancora pronti, né istruiti a sufficienza, ad avere a che fare con bambini dalle capacità superiori a quanto si potrebbe pensare.

Una madre volenterosa ma che troppo spesso si è sentita sola, anche se ha letto di quel DSA sulla carta e ha visto il PDP con l’indicazione degli strumenti compensativi per il suo bambino.

Perché la scuola non può adattarsi all’idea che ogni studente possieda un suo cervello e che possa così studiare e svolgere compiti in modo differente dagli altri? Per quale ragione si continua a voler uniformare gli studenti, ottenendo invece il risultato opposto?

Carlotta Jesi
Carlotta Jesi ricorda i vari momenti della giornata del figlio, la vita fuori e dentro la scuola, l’importanza dello sport e delle attività extrascolastiche, le scoperte riguardanti le sue intuizioni e la capacità di svolgere determinati lavori con ingegno tanto spontaneo da lasciare strabiliati.

Una storia che potrà essere utile ad altri genitori di figli con DSA, l’esempio di una famiglia alla prese con momenti difficili, con una stanchezza fisica e psicologica complicata da scacciare via, con la visione di un futuro che non potrà che essere migliore, con l’impegno per un figlio che quando rileggerà queste pagine potrà rendersi conto in maniera più consapevole di ciò che è stato e che si auspica non sarà più, per lui e per tanti altri bambini.

Un libro che fa riflettere, che suggerisce quanto possa essere sbagliato giudicare prima di conoscere i fatti. E poi, avete mai pensato che, visti i numeri dei DSA, questi possano rappresentare la ‘normalità’ e che ad avere ‘qualcosa che non va’ siano gli altri?

“Ecco come ce l’abbiamo fatta! Imparando a riconoscere, e a usare, i superpoteri che la dislessia si porta appresso: immaginazione, intuito, creatività. Sfidarla con le sue stesse armi? L’idea è questa. Per sentirci ogni giorno un po’ più forti e rispedire al mittente l’infida tiritera che ti sussurra in testa: <<Non sei capace, non ce la farai mai, non vali niente>>. Scommettiamo che è il contrario?” 


lunedì 20 febbraio 2017

"E se poi te ne penti?" L’ultimo romanzo di Cristina Vichi, tra amori contrastanti e magiche atmosfere parigine

E se poi te ne penti?, Cristina Vichi
“Quando fu davanti al cancello della villetta, Viola cercò le chiavi nello zaino. Abitava in una zona tranquilla e residenziale di Meaux. Il fidanzato era un dentista che lavorava presso la rinomata clinica del padre. Finalmente, dopo aver rovistato nelle tasche dello zaino per diversi minuti, Viola trovò le chiavi e fece scattare la serratura del cancello. Salì i pochi gradini che la dividevano dal portone e lo aprì, sorpresa di non trovarlo chiuso a chiave; evidentemente quella mattina se n’era scordata.”
Viola è una ragazza italiana che ha deciso di studiare a Parigi, alla Sorbonne, suo sogno di una vita. Lì ha le amiche, Sarah, Denise e Yasmine, e Patrick, il grande amore con il quale da tempo convive. Laurearsi con ottimi voti per lei viene prima di tutto e quando le amiche le propongono di uscire insieme, approfittando di una lezione annullata, è indecisa sul da fare. Accettare la proposta e svagarsi un po’ oppure tornare a casa in anticipo e studiare per quel difficile esame di storia ma scoprire una triste ed immaginabile verità? Una scelta all’apparenza semplice ma che potrà cambiare la sua vita per sempre.

“E se poi te ne penti?” è il nuovo romanzo (selfpublishing, dicembre 2016, editing e grafica di copertina a cura di Emanuela Navone) di Cristina Vichi, un romance/humor davvero carino.

Devo dire che di romanzi di questo genere ultimamente ne nascono come funghi e trovarne di validi non è così semplice. 

Il selfpublishing ha portato tantissime persone a pubblicare le proprie opere e sebbene questo possa essere visto come un vantaggio per chi non riusciva a trovare una casa editrice che li ospitasse è anche vero che in tanti, troppi, dimostrano di non possedere la consapevolezza necessaria delle proprie capacità.

Per fortuna non è il caso di Cristina Vichi e nonostante un inizio non troppo originale (difficile non riconoscere le scene iniziali del film “Sliding Doors”, 1997) la storia prosegue con scorrevolezza e facendo leva sui dubbi che tutti noi nutriamo nei confronti del futuro e talvolta di chi ci sta accanto. Chi non si è chiesto almeno una volta nella vita cosa sarebbe accaduto se…! Ma come dice il proverbio “del senno del poi, son piene le fosse”!

Così l’autrice decide di mostrarci tutte le possibili vie per la protagonista, un po’ come le storie a bivi che qualche anno fa andavano tanto di moda. 

Si parte con due possibili esiti della storia di Viola per poi passare a tre, come a voler suggerire che le eventualità potrebbero essere infinite e portando il lettore a riflettere sulla questione del destino.

Esiste una storia già scritta per tutti, oppure siamo noi i principali fautori della nostra vita?

E quanto l’amore è importante, rapportato ai desideri e alla volontà di sentirsi indipendenti e professionalmente soddisfatte?

Una storia al femminile attuale, ricca di sfumature, all'apparenza leggera ma che si arricchisce pagina dopo pagina di significati importanti e riflessioni profonde, con un’ambientazione magica, quella Parigi che da sempre fa sognare e che ritroviamo qui in tutto il suo splendore.


TITOLO: E se poi te ne penti?
AUTRICE: Cristina Vichi
EDITORE: selfpublishing
PAGINE: 254
CODICE ISBN CARTACEO: 9781540612670
PREZZO CARTACEO: € 10.77
PREZZO E-BOOK: € 2.99
LINK D'ACQUISTO: QUI


Biografia di Cristina Vichi:

Cristina Vichi
Cristina Vichi vive a Riccione, insieme al marito e tre figli. Ha sempre amato molto inventare storie, ma dopo la stesura del primo romanzo la scrittura diventa una passione vera e propria.
Di seguito le sue opere:
Celeste: L’Ardore di una Donna (Seconda edizione: 24/07/2016). Romance/Avventura autoconclusivo e prequel di Celeste: La Forza di una Regina.
Destini Ingannati (Seconda edizione: 06/01/2017). Romance/Mistery autoconclusivo.
Celeste: La Forza di una Regina (10/08/2016) Romance/Avventura autoconclusivo e sequel di Celeste: L’Ardore di una Donna.
E se poi te ne penti?! (01/12/2016) Romance/Humor, autoconclusivo.
Tander: Dentro di noi l’energia dei Fulmini (In prossima uscita) Urban/Fantasy autoconclusivo.


Blog Autrice: CristinaVichi Autrice
Pagina Facebook: CristinaVichi Scrittrice


mercoledì 8 febbraio 2017

"Nessuno come noi" di Luca Bianchini: amori, amicizie e speranze nei mitici anni Ottanta

Nessuno come noi, Luca Bianchini
“La primavera ha la capacità di rendere più bella la felicità e più cupa la tristezza, come se quei colori pastello esaltassero gli stati d’animo. Quindi, malgrado i prati verdi e gli alberi in fiore che circondavano il cortile della scuola, Cate vedeva tutto nero, come la faccia di Vince, che aveva trascinato fuori per essere sicura che nessuno potesse sentirli.”
Nessuno come noi” (Mondadori, 2017) è uno dei libri tra i più reclamizzati e letti di questo ultimo mese. In tanti l’hanno atteso con ansia e avendo già letto in passato libri di Luca Bianchini mi ha incuriosito e così ecco che anche io mi sono ritrovata tra le pagine insieme a Vince, Cate, Romeo e gli altri.

“Nessuno come noi” è una storia con protagonisti adolescenti degli anni Ottanta alle prese con la scuola, con le amicizie, con genitori esigenti ma sempre pronti ad esaudire le richieste dei figli, e con i primi amori.

Fino a qui potrebbe risultare qualcosa di trito e ritrito e confesso che dopo qualche pagina avevo paura di trovarmi davanti ad una sorta di lista di tutto ciò che si poteva trovare in quegli anni, dal marchio più noto di zaini alla soap opera di cui tutti parlavano. Ma è stato sufficiente andare avanti di poco per capire che c’era di più.
C’è la voglia di ricordare degli anni che per milioni di italiani sono stati indimenticabili, anni nei quali si guardavano quei cartoni animati che oggi non trasmettono più, nei quali le mamme, ma non solo, si lasciavano travolgere dalla telenovelas mania, nei quali non c’erano telefoni cellulari e le chiamate si facevano sul fisso ignari di chi ci avrebbe poi risposto.

“Nessuno come noi” è il romanzo di chi, come lo stesso Bianchini, quegli anni li ha vissuti in modo profondo perché erano i suoi e ciò che c’era allora non c’è più stato. Sono duecentocinquanta pagine circa pregne di atmosfere, sensazioni, emozioni, volti, strade, città, ricordi, speranze.
Luca Bianchini

Un romanzo di formazione che si trasforma in un viaggio nel tempo, una sorta di ripasso per chi ha vissuto in quel modo la propria adolescenza, per chi era nella Torino delle fabbriche e della mitica Fiat, o nel resto d’Italia, per chi ricorda i paninari, per chi, con pochi spiccioli, comprava la merenda dai bidelli della scuola e sognava di fare acquisti sfogliando il catalogo Postal Market.

Insomma, una storia che coinvolge il lettore non tanto per i personaggi, che sono comunque carini e piacevoli, e nei quali ci si può identificare piuttosto facilmente, ma soprattutto per l’atmosfera che si respira, un qualcosa di passato che alberga però, sempre presente, nei cuori di tante persone. 

Da leggere tutto d’un fiato, un’occasione per fare un sogno ad occhi aperti rendendosi infine conto che dopotutto in quelle pagine ci siamo anche noi, e che di quegli anni, ricordando Raf che si chiedeva ‘cosa resterà di questi Anni Ottanta’, ci è rimasto molto più di quanto avremmo mai potuto immaginare!