mercoledì 8 febbraio 2017

"Nessuno come noi" di Luca Bianchini: amori, amicizie e speranze nei mitici anni Ottanta

Nessuno come noi, Luca Bianchini
“La primavera ha la capacità di rendere più bella la felicità e più cupa la tristezza, come se quei colori pastello esaltassero gli stati d’animo. Quindi, malgrado i prati verdi e gli alberi in fiore che circondavano il cortile della scuola, Cate vedeva tutto nero, come la faccia di Vince, che aveva trascinato fuori per essere sicura che nessuno potesse sentirli.”
Nessuno come noi” (Mondadori, 2017) è uno dei libri tra i più reclamizzati e letti di questo ultimo mese. In tanti l’hanno atteso con ansia e avendo già letto in passato libri di Luca Bianchini mi ha incuriosito e così ecco che anche io mi sono ritrovata tra le pagine insieme a Vince, Cate, Romeo e gli altri.

“Nessuno come noi” è una storia con protagonisti adolescenti degli anni Ottanta alle prese con la scuola, con le amicizie, con genitori esigenti ma sempre pronti ad esaudire le richieste dei figli, e con i primi amori.

Fino a qui potrebbe risultare qualcosa di trito e ritrito e confesso che dopo qualche pagina avevo paura di trovarmi davanti ad una sorta di lista di tutto ciò che si poteva trovare in quegli anni, dal marchio più noto di zaini alla soap opera di cui tutti parlavano. Ma è stato sufficiente andare avanti di poco per capire che c’era di più.
C’è la voglia di ricordare degli anni che per milioni di italiani sono stati indimenticabili, anni nei quali si guardavano quei cartoni animati che oggi non trasmettono più, nei quali le mamme, ma non solo, si lasciavano travolgere dalla telenovelas mania, nei quali non c’erano telefoni cellulari e le chiamate si facevano sul fisso ignari di chi ci avrebbe poi risposto.

“Nessuno come noi” è il romanzo di chi, come lo stesso Bianchini, quegli anni li ha vissuti in modo profondo perché erano i suoi e ciò che c’era allora non c’è più stato. Sono duecentocinquanta pagine circa pregne di atmosfere, sensazioni, emozioni, volti, strade, città, ricordi, speranze.
Luca Bianchini

Un romanzo di formazione che si trasforma in un viaggio nel tempo, una sorta di ripasso per chi ha vissuto in quel modo la propria adolescenza, per chi era nella Torino delle fabbriche e della mitica Fiat, o nel resto d’Italia, per chi ricorda i paninari, per chi, con pochi spiccioli, comprava la merenda dai bidelli della scuola e sognava di fare acquisti sfogliando il catalogo Postal Market.

Insomma, una storia che coinvolge il lettore non tanto per i personaggi, che sono comunque carini e piacevoli, e nei quali ci si può identificare piuttosto facilmente, ma soprattutto per l’atmosfera che si respira, un qualcosa di passato che alberga però, sempre presente, nei cuori di tante persone. 

Da leggere tutto d’un fiato, un’occasione per fare un sogno ad occhi aperti rendendosi infine conto che dopotutto in quelle pagine ci siamo anche noi, e che di quegli anni, ricordando Raf che si chiedeva ‘cosa resterà di questi Anni Ottanta’, ci è rimasto molto più di quanto avremmo mai potuto immaginare!



Nessun commento:

Posta un commento