martedì 26 febbraio 2019

“L’enigma del maniero” di Cassandra Nudo: un thriller intriso di sangue, amore e libri


"Uscii dalla cappella, mi assicurai che non ci fosse nessuno nei dintorni, e mi avviai verso la hall, anche lì non c'era nessuno. Via libera. Salii le scale e in men che non si dica mi ritrovai davanti alla grande porta di velluto rosso. Non so per quale motivo, ma sentii il cuore iniziare a battere più forte, le mani mi tremavano. Infilai la chiave più grande nella serratura e... si aprì. Emisi un profondo sospiro di sollievo, entrai e richiusi la grande porta."
Giulia, di professione giornalista, è in un periodo particolare della sua vita e decide di staccare partecipando ad un corso di scrittura che si tiene in un bellissimo ed antico maniero su un’isola lontana dalla terraferma. 

La sua speranza è che si tratti di un weekend piacevole, utile dal punto di vista letterario e rilassante, ma il ritrovamento di un cadavere in piscina cambierà tutto e da aspirante scrittrice si ritroverà a indossare i panni di investigatrice, aiutata dal suo intuito, dalla curiosità e dall’amore per i libri, fondamentale in questa storia. 

Sarà per lei un’occasione di riscatto personale e la possibilità di vivere un’esperienza al di fuori della solita routine, con accanto Marco, l’affascinante nipote del Professore, proprietario del maniero.

“L’enigma del maniero” (Pegasus Edition, collana Blacknight, 2018) è il secondo romanzo (dopo “Un’estate perfetta”, Edizioni DrawUp, 2013) di Cassandra Nudo, ingegnera civile e scrittrice classe 1981.

L’ambientazione è perfetta per una trama di questo tipo, quale miglior location di un castello antico, con le sue mille stanze, giardini intricati e ali segrete. Se poi si aggiungono anche dei testi antichi allora è il massimo per gli amanti dei thriller e dei libri.

Ancora una volta Cassandra Nudo mostra la sua abilità nel creare intrecci ben pensati, intriganti e non caotici, e trame leggere ma mai banali che tengono incollati tra le pagine.

Interessante poi la protagonista in quanto oltre a ciò che le accade all’interno del maniero troviamo il suo passato di donna, tra delusioni, tensioni familiari e desiderio di ritrovare se stessa ed un futuro più sereno.

Un desiderio condiviso che avvicina ancora di più al lettore alla storia.

“L’enigma del maniero” è intrigante, ben scritto, scorrevole al punto giusto, l’ideale per gli amanti del genere thriller con tanto di cadaveri, storie d’amore, gelosie, e misteri che conducono verso l’amore dell’autrice, e sono certa anche dei lettori, per i libri, veri protagonisti indiscussi.

Una curiosità: Giulia era lo stesso nome della giovane protagonista di “Un’estate perfetta”...


Biografia di Cassandra Nudo:

Cassandra Nudo, nata a Lentini (SR) il 05/09/1981 e trasferitasi in Calabria nel 1995, dove frequenta il liceo scientifico prima e la facoltà di Ingegneria dell’Università della Calabria dopo, laureandosi in Ingegneria civile nel 2006 con 110/110. Dopo un periodo passato a Brescia, attualmente vive e lavora a Genova.

Da anni affianca alla professione di ingegnere quella di scrittrice, dilettandosi nel poco tempo libero a scrivere romanzi gialli.

Nel 2012 pubblica il racconto Storie di vita vissuta, a ritmo di musica nell’antologia Crisalide edita da Edizioni Drawup.

Nel 2013 pubblica, sempre con Edizioni Drawup, il romanzo giallo Un’estate perfetta.
Nel 2017 pubblica un racconto nell'antologia Chi ha avvelenato il commissario Letta? edito da Montegrappa Edizioni.

Nel 2018 pubblica il suo secondo romanzo giallo, L’enigma del maniero, edito da Pegasus Edizioni, con il quale si classifica al secondo posto al concorso internazionale per inediti ‘PEGASUS Golden Selection’, IV edizione, nella categoria Thriller.

Sito Web Cassandra Nudo

Pagina Facebook Cassandra Nudo Autrice

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lunedì 18 febbraio 2019

“Waldo Basilius”, testo di Tiziano Fratus e illustrazioni di Emanuele Giacopetti: un orrido viaggio alla ricerca delle origini


Waldo Basilius
“Il suo piccolo corpo viene sollevato da terra e scaraventato contro un muro. Grossi piedi che lo picchiano nel ventre, il respiro che manca, la fatica, il rumore, il sospiro dei nasi grinzosi che si squartano. Vede tre nasi dalle ciocche viola bloccare la reazione della Signora Magher che cerca di proteggerlo. Ora lei smetterà per sempre di squadrarlo con quegli occhi giganti e telescopici, il fiato legnoso. Lame che baluginano, clave che fracassano ossa, filamenti, corpi che si smembrano, teste che rotolano divelte dal resto… laghi di sangue e lui, nel mezzo, che prova a prendere coscienza dell’inferno che si è appena spalancato sotto il villaggio.”
Lo ammetto, mi sono innamorata della Pelledoca Editore. Ma come non essere attratti da una casa editrice che pubblica storie così belle, coinvolgenti e particolari e con illustrazioni raffinate e intrise di orrore?

“Waldo Basilius” (giugno 2018) narra la storia di Waldo (immediato il richiamo al wild inglese e al Wald tedesco), trovato dai nasi grinzosi, i giganti della foresta, quando era un neonato. Un uomo tra i giganti, un bambino in mezzo ad un popolo che fa tutto al contrario: parlano al contrario, nascono vecchi e ringiovaniscono con l’età, si comportano come fossero trogloditi. 

L’unica ad occuparsi di lui è la signora Magher che prova a fare di lui un naso grinzoso cibandolo, allevandolo con un sentimento simile a quello materno e soprattutto narrandogli le storie prese dal libro di famiglia. Nonostante tutto gli altri continuano a considerarlo un amsatnaf (fantasma) ma arriva il momento di scappare, di immergersi nel bosco così oscuro e abitato da sconosciute e terribili creature. E chissà che proprio il bosco non gli riveli chi davvero è Waldo Basilius.

Lo si potrebbe definire un romanzo di formazione fuori dai canoni, in fondo osserviamo la
Tiziano Fratus
crescita del piccolo Waldo, il suo sentirsi emarginato, la sua voglia di comprendere ciò che lo circonda e soprattutto se stesso.

Ed è proprio in questa ricerca a prevalere la paura, di ciò che potrebbe scoprire, di ciò non conosce e lo spaventa in profondità, gli attorciglia le budella e lo porta a reazioni che lui stesso mai avrebbe immaginato.

Ma soprattutto “Waldo Basilius” è pura poesia. È la poesia di Tiziano Fratus (classe 1975, scrittore, poeta e appassionato ‘cercatore d’alberi’) che tratta le parole come fossero lievi e malleabili, dando a Waldo quella consolazioni che tanto cerca. Parole che si amalgamano con le illustrazioni da brivido, in bianco e nero, di Emanuele Giacopetti (classe 1982, spazzino e illustratore di professione).

“Certo, la Signora Magher lo nutre, gli urla le storie dei nasi, ma Waldo sa bene che quello non è il suo posto. Lui vive lì, ma la sua gente è altrove.”

Ottanta pagine da leggere tutto d’un fiato, una copertina bellissima, una storia per lettori dai 9 anni in su, un’allegoria delle difficoltà dell’esistere di tutti noi. Da leggere!


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giovedì 14 febbraio 2019

“Blu. Un'altra storia di Barbablù” di Beatrice Masini, illustrazioni di Virginia Mori: quando le donne non hanno bisogno di uomini


“Una serratura vuol dire una chiave. C’era una chiave lì da qualche parte? Blu aprì il cassetto del tavolo, piano, per non turbare il contenuto. Ma era vuoto, a parte qualche penna che rotolò verso di lei e un mucchietto di fogli bianchi. Si guardò in giro. Scostò qualche catasta di libri. Niente. Una chiave. Ma certo: la chiave. Poteva essere che la chiave della porta aprisse anche lo scrigno?”
Vi capita mai di scoprire nuove case editrici, dai nomi curiosi e dai titoli interessanti? Io mi sono imbattuta per caso, sfogliando le pagine di Facebook, nella Pelledoca Editore, casa editrice  indipendente, nata nel 2016, dedicata al brivido, con letture per ragazzi dai 9 ai 15 anni.

Il primo che ho letto, non potevo non cercare qualche loro titolo, è stato “I topi” (aprile 2017) di Dino Buzzati, un cofanetto con un libretto a fisarmonica (bellissime le illustrazioni) che racconta l’inquietante storia di una casa nella quale i topi aumentano di giorno in giorno fino a diventare milioni e fino a quando il rumore non diventa insopportabile.

Sono poi passata a “Blu. Un'altra storia di Barbablù” (settembre 2017) della bravissima Beatrice Masini (traduttrice, editor, giornalista, scrittrice milanese vincitrice del Premio Elsa Morante, del Premio Andersen e finalista al Premio Campiello) con le splendide illustrazioni di Virginia Mori (illustratrice e animatrice vincitrice del Premio SRG idée suisse al Call for Project del festival internazionale di animazione di Annecy).

Barbablù è un uomo ricco, forte e spietato. È arrivato improvvisamente, nessuno sa da dove e nessuno lo ha mai visto in compagnia di donne. Un bel giorno incontra per caso Blu, una giovane donna che se ne innamora subito e decide di sposarla. Le cose tra loro vanno bene, Blu è felice ma un giorno lui decide di partire per sistemare alcuni affari lasciandole le chiavi della sua stanza, raccomandandole di non entrarci mai. È in quel momento che i dubbi si insinuano in lei, rievocando il terribile e sanguinoso passato dell’uomo che ha sposato. Ma stavolta non sarà come le altre e Blu si dimostrerà ben più sagace di quanto si potrebbe pensare.

Tutti voi avrete in mente la fiaba di Charles Perrault ma questa di Beatrice Masini è una variante intrigante ed appassionante nella quale la figura della donna è notevolmente modificata.

Beatrice Masini
Non è più una donna succube del terribile marito ma una donna che fa della psicologia il suo punto forte e che non si perde in inutili chiacchiere. 

Anche il finale, che non vi svelo, è differente dal classico e senza dubbio più agghiacciante.     

“Davanti a lei c’era un uomo alto, forte, scuro, con i capelli lunghi, occhi di lampi e un sorriso che danzava dentro la barba scura. Forse per via della barba non si accorse che era un sorriso strano, forte, quasi crudele: vide solo il bianco bianchissimo dei denti, e ne fu affascinata.”

Blu ha voglia di indipendenza e ottenerla non è poi così difficile. La prestanza fisica di Barbablù non è sufficiente per sottomettere la donna che gli è accanto e, oltretutto, potrebbe averlo pensato Blu e lo pensiamo noi lettori, è decisamente ora di modificare la sorte di questa e di tante altre donne.

“Blu. Un'altra storia di Barbablù” è una versione decisamente più attuale della fiaba e ritrovarsi con una concezione più concreta e indipendente di donna non può che essere un piacere ed un esempio per i lettori più giovani.

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lunedì 11 febbraio 2019

“Il libro dei libri da leggere per diventare grandi" di Pierdomenico Baccalario: il meglio dei libri per una vita letterariamente soddisfacente


“Di che libro si tratta? Quale storia racconta? Chi l’ha scritto e per quale motivo? Se siete nella condizione di doverne scegliere uno, e uno soltanto, provate a cercarlo tra quelli che si trovano in questo piccolo elenco. Sono praticamente sicuro che ognuno di loro sia in grado di generare spontaneamente nuovi lettori, cioè quegli strani esseri che, una volta terminata una lettura, salteranno a chiedere alla maestra o alla zia Priscilla o alla stanza deserta dove sono stati di nuovo dimenticati: <<Non ne avresti per caso un altro?>>”
Quaranta libri, quaranta suggerimenti per lettori di ogni età. Si comincia con le letture per i più piccoli fino ad arrivare a quelle per giovani adulti, ognuno di queste può essere però apprezzata e da amata da un lettore di qualunque età.

“Il libro dei libri da leggere per diventare grandi” (Einaudi Ragazzi, ottobre 2018) è l’ultimo libro di Pierdomenico Baccalario, scrittore e sceneggiatore classe 1974, che forse avrete sentito nominare con lo pseudonimo Ulysses Moore.

In centosettantuno pagine, arricchite dalle splendide illustrazioni di Andrea Uncini, Baccalario racconta e suggerisce un pezzo importante di letteratura mondiale.

Ci sono tutti i più grandi da Roald Dahl con “Le streghe” a Michael Ende con “La storia infinita”, da Jack London con “Il richiamo della foresta” a Jeff Kinney con “Diario di una schiappa” e Patrick Ness con “Sette minuti dopo la mezzanotte”.

Si comincia con “Nel paese dei mostri selvaggi” di Maurice Sendak e si termina con “Il vecchio e il mare di Ernest Hemingway” passando per Agatha Christie, Gianni Rodari, Astrid
Pierdomenico Baccalario
Lindgren e tanti altri.

Non si tratta però di un elenco, come a primo acchito si potrebbe pensare, perché per ogni libro vengono indicati trama, personaggi principali, le frasi memorabili da ricordare, il perché valga la pena di essere letto, curiosità, e persino altri titoli che possono essere letti in quanto affini.

Per farvi un esempio avete presente “L’isola del Tesoro” di Stevenson? Sapevate che “La mappa che è stampata su tutte le edizioni del libro non è quella vera. L’originale venne spedita da Stevenson alla casa editrice, ma venne persa (o rubata? Ta-dah!) in qualche ufficio postale tra la Scozia e Londra.”?

Troviamo persino Stephen King con “Il corpo” del quale ci viene raccontato il seguente aneddoto:

“L’autore smaniava per pubblicare questo tipo di racconti lunghi, chiamati novelle, ma nessun editore era disposto a pubblicare testi di quella lunghezza. Così, ne ha scritti altri tre e li ha riuniti tutti insieme in un libro intitolandolo Stagioni diverse. A quel punto, l’editore ha accettato di pubblicarlo.”

Sì, posso dire che questo è proprio il libro dei libri. Centosettanta pagine che sarebbero potute essere molte di più ma nonostante l’autore abbia dovuto fare delle scelte, ha saputo scegliere i titoli migliori, quelli più stimolanti e che non dovrebbero mancare tra gli scaffali delle librerie dei veri bibliofili.

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giovedì 7 febbraio 2019

“La vita inizia quando trovi il libro giusto” di Ali Berg e Michelle Kalus: quando l’amore passa per il bookcrossing


“Nelle prossime lascerò furtiva come una guerriera ninja, questi libri (ogni genere da Atkinson a Zafón) su vari treni e tram che viaggiano dentro e fuori la città. La mia speranza? Che un uomo possa trovarne uno, leggerlo, ed essere così profondamente e irrevocabilmente commosso dalle parole – perché ha un gusto superbo, è ovviamente intelligente e ha la testa a posto – da essere costretto a contattarmi. Dovremmo quindi piacerci. Uscire insieme per qualche mese. Andare a vivere insieme. Sposarci. E, prima che voi possiate dire Fitzwilliam Darcy, vivremo felici e contenti con tre bambini, due dalmata e una libreria di noce americana, naturalmente.”
Frankie lavora a Melbourne, in una libreria, insieme alla migliore amica Cat ma il suo sogno è sempre stato quello di diventare scrittrice. È riuscita a pubblicare due libri ma le recensioni erano pessime e non sa cosa cambiare per essere apprezzata. I libri sono tutto per lei, è tra le pagine di questi che cerca le risposte ai suoi dubbi e un giorno, per caso, o per disperazione, decide di creare un bookcrossing molto originale, lasciando copie dei suoi libri preferiti su tram e treni, con la speranza che un uomo con la sua stessa passione ne trovi uno e arrivi a leggere il messaggio tra le ultime pagine. 

Le risposte arrivano numerose e comincia ad uscire con questi individui, tutti piuttosto deludenti. Un giorno però entra in libreria Sunny, un uomo bellissimo, affascinante, l’incarnazione dell’uomo tirato fuori da un romanzo; purtroppo suoi gusti letterari sono inaccettabili per Frankie: non conosce i classici e legge quasi solamente young adult stile “Twilight”. Potrebbe essere una favola o un terribile inganno ma senza dubbio sarà l’occasione per affrontare nuovi libri, nuove storie, nuovi inizi e nuove possibilità di scrittura.

Da tempo non mi capitava di leggere una storia così leggera, trascinante, ricca di libri e con una così bella storia d’amore e di amicizia!

“La vita inizia quando trovi il libro giusto” (Garzanti, 2018, titolo originale “The Book Ninja”, traduzione di Roberta Scarabelli) è il romanzo di esordio di Ali Berg (ha lavorato come pubblicitaria e gestisce un’agenzia di marketing) e Michelle Kalus (lavora come insegnante in una scuola primaria e come volontaria con bambini provenienti dalle comunità indigene australiane), amiche da una vita che nel 2016 hanno creato a Melbourne l’iniziativa «Books on the Rail», l’idea di bookcrossing che ha ispirato questo romanzo.

Ali Berg, Michelle Kalus
Un libro che parla di libri, una storia dall’ampio respiro che fa sognare, venir voglia di innamorarsi e di trascorrere il tempo a collezionare e leggere libri.

“Uscendo di corsa dalla camera da letto, si avvicinò all’oggetto che rappresentava la sua gioia e il suo vanto: la libreria con i volumi disposti in ordine di colore. Conteneva centosettantadue dei suoi romanzi preferiti di tutti i tempi e correva lungo tutta la parete del soggiorno. A cominciare dai rossi in alto, digradava nelle tonalità di arancione, giallo, rosa, viola, verde, blu, grigio e, infine, nero. Un arcobaleno di libri. Il suo posto felice.”

Alcuni aspetti sono quasi fiabeschi ma la trama è reale e contiene tutti i dubbi e le difficoltà di giovani donne alle prese con il futuro, donne che non si arrendono davanti al primo ostacolo e che amano seguire il cuore nonostante tutto e tutti.

Ma soprattutto donne che hanno fatto dei libri la loro vita e che mostrano quanto questi sono importanti, indipendentemente dal genere. Poi, certo, se tra questi e grazie a questi si ha la possibilità di trovare l’uomo dei sogni letterari… buona lettura!

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lunedì 4 febbraio 2019

“Bianca come la neve” di Mariarosaria Conte: gli amori, la dolcezza e i tormenti dell’adolescenza


"Da sempre avevo creduto di essere bianca e pura come la neve che brilla nelle giornate di sole in montagna, tanto simile a diamanti sminuzzati e capace di accecarti col suo chiarore. Forse in me esistevano zone d’ombra inesplorate. Fatto sta che non mi riconoscevo più. Ero smarrita. Perplessa. Triste."
Tutto comincia in estate, al mare, ad Oti, meta turistica della ricca borghesia napoletana. Morena ha sedici anni e Davide qualche anno in più. Lui è bello come un Dio ed innamorarsene non è certo difficile. L’estate però finisce e tornati a Napoli i due devono fare i conti con la quotidianità e soprattutto con gli ambienti e le amicizie frequentati da lui, ricchi figli viziati i cui occhi vedono solamente la superficie di ciò e di chi li circonda. La crisi è inevitabile, nonostante i tentativi di lei di adeguarsi a quel nuovo e sgradevole mondo, e la
Mariarosaria Conte
reazione di Morena non sarà certo positiva. 

Si chiuderà in un mondo tutto suo fatto di sofferenza e solitudine. Cancella tutti dalla sua mente, i genitori, gli amici più cari, i compagni di scuola, la sorella e ogni pensiero è dedicato a Davide, come un tunnel buio e senza via di uscita.

Mariarosaria Conte è tornata con una nuova pubblicazione e stavolta si cimenta con il genere young adult, raccontando una storia ricca di amori adolescenziali e andando oltre, verso tutti quei sentimenti e quelle situazioni che una ragazza di quell'età si può trovare ad affrontare.

L’età dell’adolescenza non è certo tra le più semplici e talvolta i periodi neri sovrastano gli altri senza chiedere permesso a nessuno. E i disturbi alimentari sono sempre dietro l’angolo, come mostra la storia di Marta.

Precipitare è un attimo ed è ciò che accade alla protagonista di “Bianca come la neve” (Ateneapoli, novembre 2018), una ragazza solare che si sentiva pura come la neve e che trascorreva le giornate tra studio, famiglia e amici come la maggior parte dei suoi coetanei.
Ma basta poco, nonostante tutto e tutti. E Mariarosaria Conte è questo che ha voluto mostrare: la difficoltà di un’età e al tempo stesso la forza di ci l’ha attraversa.

“In effetti, ogni giorno speravo di perdere definitivamente i sensi per smettere di pensare. Anche il sonno notturno non era più rigenerante: o agitato da incubi o completamente assente.”

“Bianca come la neve” è un richiamo al voler essere positivi, al non lasciarsi andare e ad affidarsi a chi davvero tiene a noi. A volte basta solamente guardarsi intorno per capire che ci sono tante persone che ci vogliono bene e il loro amore e la loro vicinanza sono ciò che servono per andare avanti, in ogni periodo della nostra esistenza.

“Bianca come la neve” è amore ma anche sofferenza, è dolcezza ma anche asprezza nei confronti degli ostacoli che la vita ci pone periodicamente davanti.

Un romanzo da leggere con coinvolgimento per ritrovarcisi e per comprendere che a volte basta poco per ritornare sul selciato e prendersi cura di se stessi prima di qualsiasi altra cosa o persona.




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