“Una serratura vuol dire una chiave. C’era una chiave lì da qualche parte? Blu aprì il cassetto del tavolo, piano, per non turbare il contenuto. Ma era vuoto, a parte qualche penna che rotolò verso di lei e un mucchietto di fogli bianchi. Si guardò in giro. Scostò qualche catasta di libri. Niente. Una chiave. Ma certo: la chiave. Poteva essere che la chiave della porta aprisse anche lo scrigno?”
Vi capita mai di scoprire
nuove case editrici, dai nomi curiosi e dai titoli interessanti? Io mi sono
imbattuta per caso, sfogliando le pagine di Facebook, nella Pelledoca Editore,
casa editrice indipendente, nata nel 2016, dedicata al brivido, con letture per ragazzi dai 9
ai 15 anni.
Il primo che ho letto,
non potevo non cercare qualche loro titolo, è stato “I topi” (aprile 2017) di
Dino Buzzati, un cofanetto con un libretto a fisarmonica (bellissime le illustrazioni)
che racconta l’inquietante storia di una casa nella quale i topi aumentano di
giorno in giorno fino a diventare milioni e fino a quando il rumore non diventa
insopportabile.
Sono poi passata a “Blu. Un'altra
storia di Barbablù” (settembre 2017) della bravissima Beatrice Masini
(traduttrice, editor, giornalista, scrittrice milanese vincitrice del Premio
Elsa Morante, del Premio Andersen e finalista al Premio Campiello) con le splendide
illustrazioni di Virginia Mori (illustratrice e animatrice vincitrice del
Premio SRG idée suisse al Call for Project del festival internazionale di
animazione di Annecy).
Barbablù è un uomo ricco,
forte e spietato. È arrivato improvvisamente, nessuno sa da dove e nessuno lo
ha mai visto in compagnia di donne. Un bel giorno incontra per caso Blu, una
giovane donna che se ne innamora subito e decide di sposarla. Le cose tra loro
vanno bene, Blu è felice ma un giorno lui decide di partire per sistemare
alcuni affari lasciandole le chiavi della sua stanza, raccomandandole di non
entrarci mai. È in quel momento che i dubbi si insinuano in lei, rievocando il
terribile e sanguinoso passato dell’uomo che ha sposato. Ma stavolta non sarà
come le altre e Blu si dimostrerà ben più sagace di quanto si potrebbe pensare.
Tutti voi avrete in mente
la fiaba di Charles Perrault ma questa di Beatrice Masini è una variante
intrigante ed appassionante nella quale la figura della donna è notevolmente
modificata.
Non è più una donna
succube del terribile marito ma una donna che fa della psicologia il suo punto
forte e che non si perde in inutili chiacchiere.
Anche il finale, che non vi
svelo, è differente dal classico e senza dubbio più agghiacciante.
“Davanti a lei c’era un uomo alto, forte,
scuro, con i capelli lunghi, occhi di lampi e un sorriso che danzava dentro la
barba scura. Forse per via della barba non si accorse che era un sorriso
strano, forte, quasi crudele: vide solo il bianco bianchissimo dei denti, e ne
fu affascinata.”
Blu ha voglia di
indipendenza e ottenerla non è poi così difficile. La prestanza fisica di
Barbablù non è sufficiente per sottomettere la donna che gli è accanto e, oltretutto,
potrebbe averlo pensato Blu e lo pensiamo noi lettori, è decisamente ora di
modificare la sorte di questa e di tante altre donne.
“Blu. Un'altra storia di
Barbablù” è una versione decisamente più attuale della fiaba e ritrovarsi con
una concezione più concreta e indipendente di donna non può che essere un piacere
ed un esempio per i lettori più giovani.
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Un argomento sempre attuale, purtroppo.
RispondiEliminaPurtroppo sì!
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