martedì 31 gennaio 2023

“Segreti di famiglia” di Serena Lavezzi inaugura la nuova collana Delos Digital “La via della seta”

Segreti di famiglia, Serena Lavezzi

“Inizialmente, quando avevo cominciato a lavorare lì, dopo l’università, mi ero sorpreso di questo sistema di corrispondenza fasulla. Ero convinto che fossero gli stessi scrittori a rispondere, ma l’editor mi aveva spiegato che erano troppo indaffarati e che giungevano, a volte, decine di lettere al giorno. Avevano bisogno di una persona che se ne occupasse in esclusiva, naturalmente tenendo conto delle peculiarità e caratteristiche di ogni singolo autore di modo che sembrassero scritte proprio da loro. Per questo motivo il mio appartamento strabordava di libri, edizioni rilegate, economiche e deluxe.”

Takeo svolge un lavoro molto particolare e per alcuni versi intrigante: risponde alle lettere destinate a scrittori famosi troppo indaffarati per occuparsene di persona. Lui adora occuparsi di corrispondenza e può farlo anche tranquillamente da casa organizzandosi al meglio le giornate. Poi un giorno riceve una lettera molto particolare, quella di sua cugina Reiko morta però alcuni anni prima.

Chi ha spedito quella lettera? E cosa significa quel misterioso, ed alquanto inquietante, messaggio? Takeo dovrà affrontare un viaggio fisico e dell’anima per ricostruire un segreto rimasto celato per troppo tempo.

“Segreti di famiglia” (Delos Digital, gennaio 2023) è il racconto di Serena Lavezzi che inaugura la nuova collana “La via della seta” dedicata all’Estremo Oriente (Cina, Giappone, Corea e Vietnam).

Il protagonista compie un bellissimo viaggio verso il lago Nojiri sul quale si trova la casa dei nonni che lo vide bambino prima e adolescente poi, sempre in compagnia di quella cugina con la quale condivise intere estati e innumerevoli periodi di vacanza.

Il profumo che si respira è proprio quello vacanze di quando eravamo piccoli, di quelle giornate soleggiate senza fine e senza pensieri.

Serena Lavezzi
Ma prima o poi arriva quel momento che ci conduce, non sempre dolcemente, verso l’età adulta e in quel momento si ritorna indietro nel tempo, rivivendo quei momenti in ogni dettaglio.

Questo è ciò che accade a Takeo, complice il triste suicidio dell’amata cugina e l’incomprensibile, almeno inizialmente, contenuto di quella panca nel sottotetto della casa sul lago.

Serena Lavezzi, scrittrice piemontese autrice di diversi romanzi e saggi ambientati in Giappone e nell’Asia orientale, colei che gestisce un Profilo Instagram sempre ricco di attività e che di recente si è arricchito grazie ad un Gruppo di Lettura dedicato al Giappone, ci regala un personaggio dall’affascinante mestiere presentato come una sorta di moderna Violet Evergarden, ed una storia che si tinge di giallo e ci porta ad indagare su un lontano ed intricato mistero.

“Mi era sempre piaciuto scrivere lettere a mano, almeno finché non ricevetti una lettera da mia cugina Reiko. Era morta suicida due anni prima.”

Il destino di Takeo e Reiko è nelle lettere e sono proprio queste a rendere questo racconto ancora più particolare, toccante ed enigmatico.  

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lunedì 30 gennaio 2023

“Nails 3020” di Alessandro Montoro: l'arte applicata alle unghie tra umani, androidi e alieni

Nails 3020, Alessandro Montoro

“Nail art, un negozio di onicotecnica. Non mi fraintenda, non una di quelle attività simili alle fabbriche di produzione di massa, ma uno più ricercato. Raffinato.”

Roma 3018. La giovane Erica vuole aprire un salone di bellezza a Roma, nello specifico un negozio di onicotecnica. Nulla di complicato se non ci fossero di mezzo i robot del sindacato COG che da giorni manifestano per chiedere di poter avere gli stessi diritti degli umani che servono con lealtà. 

Una di questi, Gaia, decide di candidarsi per lavorare nell’attività di Erica. Si sente pronta ad affrontare una nuova esperienza e vuole realizzare un desiderio che coltiva da tempo. 

L'intraprendenza di Erica nell’assumere questa lavoratrice sui generis viene premiata, tutti cominciano a parlarne, compresi la stampa e gli alieni del Collettivo, e qualcosa cambia per sempre nelle loro esistenze e in quelle dell’umanità intera.   

“Nails 3020” (Ali Ribelli Edizioni, 2022) è uno degli ultimi racconti lunghi di Alessandro Montoro, classe 1990, consulente per una grande multinazionale di IT che negli anni ha ricevuto diversi riconoscimenti per i suoi scritti, vanta la pubblicazione di due suoi racconti nella collana Urania Collezione Mondadori ed è fresco del Premio Urania Short 2022 con il suo “La causa fantasma”.

Un racconto fantascientifico molto carino e ricco di quei dettagli che l’autore ci ha abituato a individuare nei suoi scritti, con grande fantasia e precisione.

Ancora una volta riesce così a ricreare un mondo futuristico davvero affascinante e l’argomento della nail art, raramente trattato nella narrativa, lo rende ancora più particolare.

“Gaia si lisciò il vestitino giallo tutto rovinato che aveva scelto quel giorno e si allontanò. Non ricordava di qualche umano, nella sua lunghissima vita, che le avesse mai chiesto quale fosse stata la sua vera vocazione.”

Ma non pensate che si tratti di un racconto al femminile per il fatto che si parli di trattamentiper le unghie; si va ben al di là della ‘semplice’ onicotecnica, è un intero mondo da scoprire e un nuovo modo di vedere gli androidi e le popolazioni extraterrestri con le quali forse un giorno conviveremo.

Alessandro Montoro
Non mancano i momenti di riflessione e la domanda che ci si pone durante la lettura è se mai i robot prenderanno un posto così rilevante nelle nostre esistenze e se questi saranno in grado di esprimere desideri ed aspirazioni proprie.

“Umani, Mormorak, Cardi e Sarconidi. Ognuno di loro è diverso. Ciascuna specie ha un’ambizione, uno scopo. Noi androidi invece siamo semplicemente operai in mezzo a loro, usati come manovalanza, nulla di più.”

Forse in futuro non si parlerà più solamente di etica umana ma il discorso sarà molto più ampio. Chi vivrà vedrà e chissà che a svelarci qualcosa di più non sia lo stesso Montoro al quale le idee avveniristiche non mancano di certo.

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venerdì 27 gennaio 2023

“Nella sala da pranzo”: la poesia di Cristina Biolcati

“Ogni poesia è misteriosa; nessuno sa interamente ciò che gli è stato concesso di scrivere.” Jorge Luis Borges

Un altro anno è passato, con esso sono arrivati (e arriveranno) tanti nuovi libri e tante nuove poesie.

Cristina Biolcati ci regala, per l’occasione, una sua nuova bellissima ed inedita lirica, "Nella sala da pranzo"

Versi dalle immagini e profumi forti e dalle mille e più interpretazioni per una storia d’amore che pare essere giunta al tramonto.

Amore, malinconia per i tempi andati, passione svanita, tristezza… cosa sarà accaduto ai due protagonisti di questa poetica vicenda? 

Cristina Biolcati
Cristina Biolcati,scrittrice e poetessa ferrarese e padovana d’adozione, da anni ormai ci fa sognare e riflettere con i suoi racconti e con le sue liriche (per e con entrambi si è aggiudicata numerosi premi letterari); di recente abbiamo potuto leggere il suo primo romanzo thriller “Le congetture di Bonelli” (Delos Digital), ad inizio estate l’abbiamo ritrovata nel racconto breve “Al riparo dai sogni” (Officina Milena, per la nuova collana Milena in love), ne “Il castigo dell’acqua” (il cui ricavato va a sostenere “Sorriso in viaggio”, associazione che supporta i bambini malati e le famiglie che devono affrontare spese di viaggio e assisterli nei continui spostamenti per le visite specialistiche), nel nuovo romanzo breve “Il suono delle sue ferite” (Delos Digital Passport) e nel thriller "Una mano negli abissi" (Delos Digital Crime).

 

 Nella sala da pranzo s’intravede la luna,

mentre seduto il mio uomo profuma,

di zagare dolci portate dal vento.

Sbanda il suo cuore orientato a poppa,

come su una barca al cospetto della luce.

Oramai non si ricuce, troppo attento al dovere,

se ne va lontano, lento, senza vedere.

Nel mentre s’arrende, di soprassalto

vedo di speranza le mani sbiancare:

vuole restare sino a sanguinare.


martedì 24 gennaio 2023

“Sakura – L’albero di ciliegio” di Caterina Franciosi: amore e avventura in viaggio tra credenze e culti giapponesi

Sakura L'albero di ciliegio, Caterina Franciosi

“Al grido Hayashi, la creatura si voltò. Sul viso, dalle fattezze più o meno umane, spuntava un becco al posto del naso e della bocca, mentre in cima al capo le ossa erano deformate a creare una piccola conca, in quel momento piena d’acqua.”

Nel giardino di nonno Satake si trova un ciliegio dalla forma molto particolare, è basso e per nulla elegante ma, nonostante ciò, quando è il momento, dai rami storti spuntano fiori bellissimi. Chi ha piantato quell’albero e quale è la sua storia? 

È così che il nonno racconta ai nipoti la storia, quasi una leggenda, fatta di spiriti e creature affascinanti e mostruose, di quell’albero così strano e affascinante al tempo stesso. 

In questa storia ci sono anche un semplice pescatore ed una ragazza innocente che non è più tornata a casa dopo aver attraversato il bosco incantato.

 “Sakura – L’albero di ciliegio” (DelosDigital, collana Fantasy Tales, dicembre 2022) è l’ultimo racconto lungo di Caterina Franciosi, talentuosa scrittrice romagnola classe 1990, amministratrice del seguitissimo blog Il Salotto Letterario che si occupa di interviste e recensioni, e che a giorni inaugurerà la collana Delos “La via della seta”, dedicata all’Estremo Oriente.

Una storia magica nella quale il Giappone con le sue tradizioni e i suoi racconti popolari si respirano ad ogni parola.

Una bellissima storia d’amore dal sapore leggendario che nasce grazie ad un incontro fortuito in una notte invernale di tempesta.

Caterina Franciosi

“Sentiva un senso d’ansia premergli addosso, un enorme peso che non aveva mai sperimentato fino a quel momento nella sua vita. La sensazione di essere lontano da tutto e da tutti lo stava per sopraffare e suscitava in lui domande angoscianti a cui non riusciva e dare una risposta. Nessuno sapeva dove si trovava e nessuno sarebbe intervenuto in suo soccorso, questa volta.”

Il viaggio è ciò che porta il giovane protagonista nella casa dei due genitori disperati prima e in quel mondo stregato nel quale la ragazza è stata, a sua insaputa, imprigionata.

Non potevano mancare un fiume, luogo di vita ed insidie, ed un kappa, creatura anfibia abitante di questi luoghi secondo la mitologia nipponica, un kami dell’acqua dal carattere così orgoglioso da non voler quasi aiutare il ragazzo.

Avventura e amore, sacrificio e piacere e tanta dolcezza in questo racconto dal ritmo incalzante che insegna come la dedizione e determinazione possano portare a risultati inaspettati e ad esistenze dal sapore eterno.

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giovedì 19 gennaio 2023

“Il ragazzo” di Annie Ernaux: l’arte di raccontarsi, di essere donna e di mostrarsi senza veli

Il ragazzo, Annie Ernaux

“Il mio corpo non aveva più età. Era necessario lo sguardo carico di disapprovazione dei clienti del tavolo accanto al nostro ristorante perché tornasse a manifestarsi. Sguardo che, ben lontano dal provocarmi vergogna, rafforzava la mia determinazione a non nascondere quella relazione con un uomo <<che avrebbe potuto essere mio figlio>>, mentre un tizio qualunque di cinquant’anni poteva presentarsi con una ragazza con ogni evidenza non era sua figlia senza suscitare la minima riprovazione.”

Ogni anno ci si chiede chi si aggiudicherà il prestigioso Premio Nobel per la Letteratura e da tempo speravo di sentire pronunciare, prima o poi, il nome della scrittrice francese. Nessuno più di Annie Ernaux meritava tale riconoscimento, ancora più in questo periodo storico nel quale tanto si parla di donne, del loro ruolo nella società, di diritti negati.

Annie Ernaux ha saputo raccontarsi come poche sono riuscite a fare, lo ha fatto sempre senza alcuna pretesa ma con la piena consapevolezza di cosa significasse un tempo e di cosa significhi oggi essere donna.

Ogni suo scritto è così (purtroppo) fortemente attuale e lo stesso si può dire per “Il ragazzo” (L’orma editore, traduzione di Lorenzo Flabbi), scritto tra il 1998 e il 2000 ma pubblicato solamente nel 2022 sia in Francia (Éditions Gallimard) che in Italia.

Una donna racconta la relazione con un ragazzo di circa trent’anni più giovane. Lui frequenta ancora l’università, mentre lei è già madre e con un notevole bagaglio di esperienza. Quella che inizialmente era una semplice avventura si trasforma in una storia d’amore nella quale entrambi prendono qualcosa l’uno dall’altra e si osservano consci della differenza generazionale che non costituisce però motivo di contrasto. Ad osservarli e a vederci qualcosa di scandaloso sono gli altri, soprattutto perché il membro della coppia grande di età è lei e non lui. Ma la passione è la loro e di nessun altro, così come il piacere della compagnia reciproca.

“Era un segno, il segno che il suo ruolo di scoperchiatore del tempo nella mia vita era finito. Probabilmente era finito anche il mio, di iniziatrice nella sua.”

Per la protagonista questa storia è un tuffo nel passato, una visione di vita passata che può ancora essere rievocata, con le stesse incertezze e lo stesso desiderio di libertà. Quel giovane ragazzo è un mezzo per ritrovare se stessa, la sua femminilità, il suo essere donna degna di apprezzamento e fonte di passione e arricchimento.

Le circa trenta pagine di racconto sono arricchite dalla presenza di tre discorsi della stessa Ernaux pronunciati in altrettante occasioni, due in Italia, una in Francia, nella sua cittadina d’infanzia.

Annie Ernaux

In questi ripercorre parte della sua esistenza, la ragione del suo scrivere e l’importanza delle sue origini. Ed è piacevole ritrovare accenni e situazioni che riguardano suoi precedenti libri che contribuiscono a renderli ancora più chiari ed intellegibili.  

“Il ragazzo” è amore, è un pezzo di vita di una scrittrice che sa colpire ogni volta con le sue parole e con le sue esperienze, che sa come condurci a vecchie e nuove riflessioni sulle donne, sugli uomini, e sui tempi che stiamo, seppure con fatica, attraversando.

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martedì 17 gennaio 2023

Il libro nipponico del mese di Serena Lavezzi: “Finché non aprirai quel libro” di Aoyama Michiko

“Le cose sono diverse da come appaiono. Ma non si lasci ingannare. La realtà è sempre una sola”. Murakami Haruki

Nuovo anno e nuovi libri ma le belle collaborazioni, come quella con la sopracitata Serena Lavezzi, non terminano di certo, anzi si rafforzano!

Serena Lavezzi
Si parla stavolta di un libro che ha venduto milioni di copie in tutto il mondo, "Finché non aprirai quel libro": pubblicato in Giappone nel 2020 è arrivato da noi alla fine dell’estate 2022. La sua bellissima copertina salta subito all’occhio, così come la trama che vede protagonista una biblioteca, la bibliotecaria e i libri al suo interno.

A consigliarci questo terzo libro, per la rubrica Il libro nipponico del mese, è sempre la nostra Serena Lavezzi, scrittrice piemontese autrice di diversi romanzi e saggi ambientati in Giappone e nell’Asia orientale, colei che gestisce un Profilo Instagram sempre ricco di attività e che di recente si è arricchito grazie ad un Gruppo di Lettura, che si riunisce una volta al mese, dedicato al Giappone.

Attenzione: per mantenere l’atmosfera della cultura giapponese Serena Lavezzi ha scelto di mantenere l’ordine cognome – nome anziché adattarlo all’uso italiano.


BREVE TRAMA: esiste una biblioteca di quartiere dove lavora la signora Komachi. Lei sa esattamente di che libro ha bisogno ogni cliente. La storia narra la vicenda di quattro personaggi, tutti alla ricerca di qualcosa che gli permetta di cambiare vita. Una mamma che non riesce ad abituarsi ai nuovi ritmi di vita con la sua bambina e che brama di tornare al suo vecchio lavoro; un impiegato prossimo al matrimonio che ha un sogno nel cassetto; un pensionato annoiato alla ricerca di una nuova ragione di vita e una giovane ragazza che cerca la sua strada. Tutti loro verranno ispirati dalle enigmatiche parole della bibliotecaria e dai libri presi in prestito grazie a lei. Un libro-coccola, dolce e profondo.

PERCHÉ DOVRESTI LEGGERLO: ti avvicinerà di un passo a quel progetto/sogno a cui pensi da tempo!

CURIOSITÀ SULL’AUTORE/AUTRICE: Aoyama Michiko prima di diventare editor e scrittrice ha lavorato come giornalista in Australia. 

 

Finché non aprirai quel libro 

TITOLO:
FINCHÉ NON APRIRAI QUEL LIBRO

AUTRICE: AOYAMA MICHIKO (1970, Yokohama)

CASA EDITRICE: GARZANTI

N° PAGINE: 240

ANNO PUBBLICAZIONE: 2022

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PREZZO CARTACEO: € 16

PREZZO E-BOOK: € 9.99