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Nails 3020, Alessandro Montoro |
“Nail art, un negozio di onicotecnica. Non mi fraintenda, non una di quelle attività simili alle fabbriche di produzione di massa, ma uno più ricercato. Raffinato.”
Roma 3018. La giovane Erica vuole aprire un salone di bellezza a Roma, nello specifico un negozio di onicotecnica. Nulla di complicato se non ci fossero di mezzo i robot del sindacato COG che da giorni manifestano per chiedere di poter avere gli stessi diritti degli umani che servono con lealtà.
Una di questi, Gaia, decide di candidarsi per lavorare nell’attività di Erica. Si sente pronta ad affrontare una nuova esperienza e vuole realizzare un desiderio che coltiva da tempo.
L'intraprendenza di
Erica nell’assumere questa lavoratrice sui generis viene premiata, tutti
cominciano a parlarne, compresi la stampa e gli alieni del Collettivo, e
qualcosa cambia per sempre nelle loro esistenze e in quelle dell’umanità
intera.
“Nails 3020” (Ali Ribelli
Edizioni, 2022) è uno degli ultimi racconti lunghi di Alessandro Montoro, classe 1990,
consulente per una grande multinazionale di IT che negli anni ha ricevuto
diversi riconoscimenti per i suoi scritti, vanta la pubblicazione di due suoi
racconti nella collana Urania Collezione Mondadori ed è fresco del Premio
Urania Short 2022 con il suo “La causa fantasma”.
Un racconto
fantascientifico molto carino e ricco di quei dettagli che l’autore ci ha
abituato a individuare nei suoi scritti, con grande fantasia e precisione.
Ancora una volta riesce
così a ricreare un mondo futuristico davvero affascinante e l’argomento della
nail art, raramente trattato nella narrativa, lo rende ancora più particolare.
“Gaia si lisciò il vestitino giallo tutto rovinato che aveva scelto quel giorno e si allontanò. Non ricordava di qualche umano, nella sua lunghissima vita, che le avesse mai chiesto quale fosse stata la sua vera vocazione.”
Ma non pensate che si
tratti di un racconto al femminile per il fatto che si parli di trattamentiper
le unghie; si va ben al di là della ‘semplice’ onicotecnica, è un intero mondo
da scoprire e un nuovo modo di vedere gli androidi e le popolazioni extraterrestri
con le quali forse un giorno conviveremo.
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Alessandro Montoro |
“Umani, Mormorak, Cardi e
Sarconidi. Ognuno di loro è diverso. Ciascuna specie ha un’ambizione, uno
scopo. Noi androidi invece siamo semplicemente operai in mezzo a loro, usati
come manovalanza, nulla di più.”
Forse in futuro non si
parlerà più solamente di etica umana ma il discorso sarà molto più ampio. Chi
vivrà vedrà e chissà che a svelarci qualcosa di più non sia lo stesso Montoro
al quale le idee avveniristiche non mancano di certo.
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