lunedì 27 marzo 2023

“Il vecchio aratro”: la poesia di Cristina Biolcati

“Anelo all'eternità, perché lì troverò i miei quadri non dipinti, e le mie poesie non scritte.” Kahlil Gibran

Terzo mese dell’anno. Marzo pazzerello, il mese più imprevedibile dell’anno: la primavera è alle porte ma prima dobbiamo accogliere le ultime nuvole e le tempeste che si abbatteranno su di noi.

E qualcosa di davvero tragico è accaduto e a farne le spese è stata proprio quella bambina innocente. Forse non era un temporale ma qualcosa di ben più grave e pericoloso…

Cristina Biolcati
A voi “Il vecchio aratro” di Cristina Biolcati, scrittrice e poetessa ferrarese e padovana d’adozione, che da anni ormai ci fa sognare e riflettere con i suoi racconti e con le sue liriche (per e con entrambi si è aggiudicata numerosi premi letterari); di recente abbiamo potuto leggere il suo primo romanzo thriller “Le congetture di Bonelli” (Delos Digital), ad inizio estate l’abbiamo ritrovata nel racconto breve “Al riparo dai sogni” (Officina Milena, per la nuova collana Milena in love), ne “Il castigo dell’acqua” (il cui ricavato va a sostenere “Sorriso in viaggio”, associazione che supporta i bambini malati e le famiglie che devono affrontare spese di viaggio e assisterli nei continui spostamenti per le visite specialistiche), nel nuovo romanzo breve “Il suonodelle sue ferite” (Delos Digital Passport) e nel thriller "Una mano negli abissi" (Delos Digital Crime).

  

S’addensano le nuvole,

squadroni di cirri in tempesta.

Arrugginito è l’aratro,

abbandonato

in mezzo alla maggese.

Or che cerco la mia sposa,

è un’eco di ricordi.

Con l’abito bianco

sulla soglia attende,

la nostra bambina accarezza

con la mano.

Là è rimasta la sua spoglia,

squarciata dal boato.

Quando la bomba l’ha colpita,

è stato un sussultare delle membra.

Chi carezzava più che cosa?

Sopra il petto s’allargava

la macchia rossa del vermiglio,

mentre la bimba col capo stava

su quel seno per l’eterno.


 

martedì 21 marzo 2023

“Piercing” di Murakami Ryū: storia di follia e violenza nella Tokyo più morbosa

Piercing, Murakami Ryū

“Aveva deciso di confidarsi con Yoko, per la prima volta nella vita sentiva il bisogno di parlare con qualcuno del suo passato e dei suoi problemi. Si fidava di lei, le voleva un mondo di bene ed era disposto a rivelarle tutto, a eccezione di un unico episodio accaduto quando aveva diciannove anni: durante una delle sue crisi, aveva ferito una donna con un punteruolo da ghiaccio. Preferiva non dirglielo sia perché ne aveva un ricordo molto vago, sia e soprattutto perché non voleva spaventarla. Era innamorato e non voleva rischiare di perderla.”

Kawashima Masayuki è un graphic designer ventinovenne che vive con la moglie Yōko e la figlia in un bell’appartamento di Tokyo. Fin da piccolo soffre di pavor nocturnus, terrore notturno che si ripercuote sulla vita diurna. Il disturbo sembra essere scemato con l’arrivo di Yōko ma è quando nasce la loro bambina Rie che il padre sente dentro sé il desiderio di trafiggerle la pelle morbida con un punteruolo da ghiaccio. Non può e non vuole farlo e decide così di trascorrere un periodo fuori casa con l’intento di sfogare il suo istinto omicida con una sconosciuta, una giovane prostituta. Kawashima ha un piano preciso che ripassa in continuazione ma qualcosa di inaspettato capita con l’arrivo di Chiaki, una ragazza molto particolare che lavora in un locale sadomaso, che scombina, involontariamente, tutti i suoi piani. È notte a Tokyo, il sesso estremo, le affascinanti luci della città nello sfondo, e la follia di una mente, o forse due, frutto di traumi profondi e profonda morbosità.   

“Piercing” (AtmosphereLibri, 2021, traduzione di Gianluca Coci), romanzo del 1994 dello scrittore Murakami Ryū (classe 1952, vincitore del Premio Akutagawa con “Blu quasi trasparente” e definito l’enfant terrible della letteratura nipponica), è un allucinante e grottesco viaggio nel male oscuro della mente umana.

Murakami Ryū
Una storia incredibile che inizia con un padre che osserva la sua piccola ed inerme bambina e desidera testare la morbidezza di quella pelle. Una scena agghiacciante che ci porta in una famiglia apparentemente felice il cui padre nasconde però un passato terribile che travolge il suo presente.

Una voce interiore alberga nella sua mente, scacciarla è praticamente impossibile e nel momento in cui pensiamo di essere arrivati al culmine della follia umana ecco apparire quella giovane ragazza capace di andare oltre ogni immaginazione.

Squilibrio e violenza sono strettamente legati e l’autore ci trascina dall’uno all’altro con potenza portandoci in alcuni momenti a voler distogliere gli occhi da quelle situazioni così assurde ma profondamente reali.

“Il fatto più assurdo, non ci crederai, è che a un certo punto ci si abitua alla violenza, si impara a sopportarla, quasi che a essere pestato fosse qualcun altro.”

Un romanzo dalle immagini forti ma davvero bello, incalzante, con due protagonisti unici nel loro genere, ricco di suspence che si addentra nella malattia mentale, e tra le sue ripercussioni, come in pochi fino ad ora hanno fatto.

Link per la recensione qui

venerdì 17 marzo 2023

Il libro nipponico del mese di Serena Lavezzi: “Una storia crudele” di Kirino Natsuo


“Un viaggio, per quanto terribile possa essere, nel ricordo si trasforma in qualcosa di meraviglioso.” Yashimoto Banana

Serena Lavezzi
Marzo, mese di cambiamenti, di nuove stagioni, di nuovi libri. Perché non leggere quindi un bel noir, di quelli che piacciono a noi, con una storia coinvolgente e spiazzante come “Una storia crudele”? L’autrice Kirino Natsuo, una delle scrittrici giapponesi più famose ed apprezzate.  

A consigliarci questo secondo libro del 2023, per la rubrica Il libro nipponico del mese, è sempre la nostra Serena Lavezzi, scrittrice piemontese autrice di diversi romanzi e saggi ambientati in Giappone e nell’Asia orientale, colei che gestisce un Profilo Instagram sempre ricco di attività e che di recente si è arricchito grazie ad un Gruppo di Lettura, che si riunisce una volta al mese, dedicato al Giappone.

Attenzione: per mantenere l’atmosfera della cultura giapponese Serena Lavezzi ha scelto di mantenere l’ordine cognome – nome anziché adattarlo all’uso italiano.

 

BREVE TRAMA: il romanzo di cui voglio parlarvi oggi si intitola Una storia crudele ed è l’autobiografia di una scrittrice, Ubukata Keiko, che da piccola era stata rapita da un uomo e tenuta rinchiusa nella sua casa per un anno. In un fluire infinito di ricordi e considerazioni veniamo a conoscenza della vita di questa bambina, divisa tra una madre indifferente e un padre molto amato; incontriamo Abekawa Kenji, il rapitore, un ragazzo di venticinque anni che vive in un mondo tutto suo e che farà di Keiko una sorta di animaletto da compagnia, per soddisfare il suo bisogno di affetto e comprensione. Quando la scrittrice all’improvviso scompare il marito ritrova il suo ultimo manoscritto, dove appunto lei si libera di tutti i ricordi relativi a quell’episodio, da sempre rimasto segreto. L’autoanalisi introspettiva della donna ci permetterà di comprendere le incoerenti ma efficaci modalità che l’essere umano per preservarsi e sopravvivere in situazioni di estremo pericolo e paura.

PERCHÉ DOVRESTI LEGGERLO: perché la scrittura della Kirino è essenziale, ricca di descrizioni efficaci che si accompagnano a un’attenzione estrema per la psicologia dei personaggi.

CURIOSITÀ SULL’AUTRICE: Kirino Natuso è la regina del noir giapponese. Spesso è stata criticata in patria per i suoi personaggi femminili: donne indipendenti, imperfette, vulnerabili, spesso colpevoli, a volte assassine.

 

  


TITOLO: UNA STORIA CRUDELE

AUTRICE: KIRINO NATZUO (1951, Kanazawa)

CASA EDITRICE: NERI POZZA

N° PAGINE: 240

ANNO PUBBLICAZIONE: 2004

LINK ACQUISTO QUI

PREZZO CARTACEO: € 12

PREZZO E-BOOK: € 8,99