“Anelo all'eternità, perché lì troverò i miei quadri non dipinti, e le mie poesie non scritte.” Kahlil Gibran
Terzo mese dell’anno. Marzo pazzerello, il mese più imprevedibile dell’anno: la primavera è alle porte ma prima dobbiamo accogliere le ultime nuvole e le tempeste che si abbatteranno su di noi.
E qualcosa di davvero
tragico è accaduto e a farne le spese è stata proprio quella bambina innocente.
Forse non era un temporale ma qualcosa di ben più grave e pericoloso…
A voi “Il
vecchio aratro” di Cristina Biolcati, scrittrice e poetessa ferrarese e
padovana d’adozione, che da anni ormai ci fa sognare e riflettere con i suoi
racconti e con le sue liriche (per e con entrambi si è aggiudicata numerosi
premi letterari); di recente abbiamo potuto leggere il suo primo romanzo
thriller “Le congetture di Bonelli” (Delos Digital), ad inizio estate l’abbiamo
ritrovata nel racconto breve “Al riparo dai sogni” (Officina Milena, per la
nuova collana Milena in love), ne “Il castigo dell’acqua” (il cui ricavato va a
sostenere “Sorriso in viaggio”, associazione che supporta i bambini malati e le
famiglie che devono affrontare spese di viaggio e assisterli nei continui
spostamenti per le visite specialistiche), nel nuovo romanzo breve “Il suonodelle sue ferite” (Delos Digital Passport) e nel thriller "Una mano negli
abissi" (Delos Digital Crime).Cristina Biolcati
S’addensano le
nuvole,
squadroni di
cirri in tempesta.
Arrugginito è l’aratro,
abbandonato
in mezzo alla
maggese.
Or che cerco la
mia sposa,
è un’eco di
ricordi.
Con l’abito
bianco
sulla soglia
attende,
la nostra
bambina accarezza
con la mano.
Là è rimasta la
sua spoglia,
squarciata dal
boato.
Quando la bomba
l’ha colpita,
è stato un
sussultare delle membra.
Chi carezzava
più che cosa?
Sopra il petto
s’allargava
la macchia
rossa del vermiglio,
mentre la bimba
col capo stava
su quel seno
per l’eterno.
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