“A ogni modo, questa è
stata la mia infanzia, la mia vita da adolescente: uno stare tutti insieme, il
respiro di uno sulla guancia dell’altro, senza alcuna possibilità di avere un
momento e un luogo che fossero davvero miei. Fu proprio quella situazione di
eterna condivisione a spingermi a isolarmi, a farmi rifugiare in un mondo solo
mio che viveva di vita propria, e in quel mondo, in quei frangenti, imparai a
non avvertire più il russare di papà, a non sentire le telenovele della nonna,
i dibattiti politici del nonno o il ruminare rumoroso con il quale Bea
masticava il solito chewingum. Il giorno che pensai di diventare un supereroe,
non sapevo che, in realtà, io supereroe in parte già lo ero.”
Mimì ha dodici anni e
vive in un condominio del Vomero, a Napoli, con i genitori, la sorella e i
nonni. Lì va a scuola, gioca con l’amico Sasà, colleziona annunci funebri
(attirato dai soprannomi che i morti avevano in vita), si innamora di Viola e
conosce Giancarlo, il suo supereroe che gira con una Mehari verde.
Quello non è
un anno qualunque, è il 1985 e Giancarlo è Giancarlo Siani, giovanissimo
giornalista de “Il mattino” ucciso dalla Camorra davanti al palazzo di Mimì. Ma
non finisce qui, ci sono anche i libri, quelli dentro i quali Mimì ama
perdersi, che si tratti di romanzi, di enciclopedie o di fumetti.
Ho scoperto Lorenzo
Marone con “Magari domani resto” e mi sono innamorata di Luce e di quella prosa
così riconoscibile e intima. Non potevo quindi non leggere “Un ragazzo normale”
(Feltrinelli, febbraio 2018) e, come avevo previsto, ancora una volta mi sono
innamorata del protagonista, Mimì. Un bambino come tanti in possesso di una
spiccata intelligenza e di una passione per la cultura, nonostante la giovane
età.
“Quei libri sono stati il
mio prima mattone, la struttura sulla quale ho appoggiato la costruzione della
mia vita, la mia pietra angolare. È merito di quei cinquanta volumi se sono
diventato ciò che sono, merito di quelle sere passate con gli occhi infilati
nelle pagine.”
Lorenzo Marone
Ci sono i grandi classici della letteratura, i fumetti più conosciuti, la musica, i film e i cartoni animati
degli anni Ottanta. Ci sono ragazzi che hanno voglia di vivere un’estate
spensierata, rimanendo aggrappati ad un qualcosa che non si sa quanto durerà.
“Allora non potevo
saperlo, ma in seguito ho capito che le cose straordinarie, quelle che
resteranno per sempre nella tua vita, arrivano spesso in punta di piedi e all'improvviso, senza tuoni e particolari avvisaglie. Proprio come una
nevicata.”
È vero, è un romanzo in
cui non accade tanto ma è forse proprio questo a renderlo così bello, con quell'atmosfera sospesa nella quale tutti possono sognare e durante la quale tutto
potrebbe accadere.
E poi Mimì è tutto nel
romanzo, nonostante gli accenni alla camorra e il ricordo di Siani questo non
vuole essere il classico libro sulla Napoli bagnata dal sangue delle cosche ma
una storia di formazione con protagonista un ragazzino che si rende conto di
dover presto dire addio all'ingenuità aprendosi al mondo degli adulti, con
tutti i pro e i contro.
“Un ragazzo normale” è
tanto reale quanto trasognato, è forte, crudo quando deve esserlo e commuove
dal profondo del cuore, un po’ per la storia di Siani e un po’ per il ricordo
dei dolori dell’infanzia ormai trascorsa e di quelli dell’età adulta ancora in
corso.
“Ho sentito dire che i
dolori ti restano sul volto e ti rubano il sorriso, invece io credo che siano
molto più riconoscibili le rinunce. Sono loro a deformare i lineamenti, spesso
a incattivirli, loro a prendersi un pezzetto di pelle ogni volta.”
“Rino Falcone aveva le
idee chiare, sapeva dove sarebbe arrivato. In breve tempo passò da bottini di
poche centinaia di euro a furti da professionista, che gli rendevano ogni volta
qualche migliaio di euro. Ma lui, che nel frattempo si era guadagnato il
soprannome di Boss, voleva di più. Due o tre mila euro a colpo era ancora roba
da miserabili. Così, si era buttato nel mondo delle gioiellerie e infine delle
grosse banche. Era stato con quelle che aveva sentito calzargli a pennello il
soprannome. Il boss.”
Rino Falcone poteva avere
una vita semplice e tranquilla, come quella del padre che lavorava onestamente
da una vita e amava estinguere i propri debiti in tempo. Ma il figlio no, lui
non aveva mai voluto sentir parlare di sporcarsi le mani e di duro lavoro.
L’ideale era un lavoro poco faticoso ma dalle grandi soddisfazioni economiche.
Perché non buttarsi quindi nel mondo della droga e poi in quello delle rapine?
Rino era furbo ma un colpo gobbo di un nemico lo fece finire in prigione,
perdendo tutto.
Scontata la pena Rino è solo e soprattutto senza un soldo, il
boss ormai non c’è più. Fino a
L'ostaggio, Nicola Rocca
quando un giorno non riceve un pacco indirizzato
proprio a lui, qualcuno gli chiede di ‘seguire le istruzioni’. Chi sarà mai? E
cosa vuole da lui? Certo, se si trattasse di poter guadagnare un bel
gruzzoletto… Ma se invece fosse una trappola?
“L’ostaggio” (ENNEERRE,
aprile 2018) è il nuovo racconto noir di Nicola Rocca, scrittore bergamasco
che ha abituato i suoi lettori a storie intriganti e caratterizzati da colpi di
scena quasi sempre inaspettati.
Il cognome Falcone ci
riporta immediatamente al noto magistrato antimafia italiano ma qui di legale
non c’è nulla. Quella di Rino è una vita spesa in affari poco leciti, il cui
unico intento è arricchirsi. Ma la ruota prima o poi gira per tutti e tutti noi,
primo o dopo, abbiamo l’occasione per redimerci o di tentare di modificare
il nostro cammino.
Una narrazione veloce,
intrigante, un personaggio interessante e ben delineato, un finale che lascia
un sorriso di complicità sul viso del lettore.
E in attesa di vedere
pubblicato il prossimo romanzo, che sono certa arriverà presto, non ci resta
che rileggere qualche suo vecchio racconto e i primi romanzi.
A
breve ci saranno infatti piacevoli novità, parola di Nicola
Rocca!
Nicola Rocca nasce a Bergamo il 23
settembre 1982 e vive a Sotto il Monte.
Esordisce nel mondo della narrativa, nel
dicembre del 2013, con “FRAMMENTI DI FOLLIA” (Editrice GDS),
un’antologia di racconti thriller/noir (finalista al Premio Giuseppe Matarazzo
2013). Nell’estate del 2014 pubblica “CHI ERA MIO PADRE?” (Silele
Edizioni), il suo primo romanzo thriller, che nel gennaio del 2015 scala le
classifiche di Amazon, rimanendo in vetta per più di tre settimane.
A quel punto decide di autopubblicarsi, e lo fa con alcuni brevi racconti
in formato digitale (Cold Case; L’unica soluzione possibile; Un ragazzo
sveglio; Un impellente bisogno, Prato Gol (Un maledetto figlio di Puttana).
Soddisfatto, crea il marchio Enneerre, con il quale pubblica LA MORTE HA
L’ORO IN BOCCA (2015), il suo secondo romanzo e DUE GOCCE D’ACQUA (2016),
il suo terzo romanzo. Nel giugno del 2017 esce la seconda edizione di CHI ERA MIO PADRE?, con il marchio Enneerre.
IL BURATTINAIO, che l’autore ama
definire un esperimento, è il suo quarto romanzo.
“Se un cuore spezzato continua a
bruciare significa che è ancora vivo”
Angel Watson credeva di essere una
normale sedicenne e quando conobbe e si innamorò di Josh Cohen, bellissimo
ragazzo metà vampiro metà licantropo, non immaginava tutto ciò che sarebbe
accaduto dopo. Vampiri assetati del suo sangue e mutazioni fisiche faranno
capire ad Angel che qualcosa di molto più grande l’attende perché lei è
l’Ametista e un destino ben preciso la attende.
Questo era il primo capitolo della
trilogia di “Amethyst”, il genere è Paranormal Romance, e per chi attendeva il
prosieguo delle vicende di Angel, eccovi accontentati.
Il 9 aprile 2018 è infatti uscito, in
formato digitale, “Burning”(Amethyst #2),
della giovanissima bolzanina Silvia Castellano, presto disponibile anche in
cartaceo. Cosa vi aspetta in questa nuova avventura? Ecco una piccola anteprima:
Angel Watson non è più una ragazza
normale. Ha scoperto di essere oggetto di una profezia, il suo corpo ha subito
diversi mutamenti, molte sue certezze sono state messe in discussione. Dopo
aver rischiato di morire in un'imboscata organizzata dal re dei vampiri,
inoltre, ha capito di non potersi fidare di nessuno. Purtroppo, però, questo è
solo l’inizio: la ragazza deve superare molti altri ostacoli, perché il
pericolo è dietro ogni angolo. Le sue certezze, inoltre, vengono messe in
discussione da alcune rivelazioni inaspettate. Ad aiutarla, però, ci sono i
suoi fratelli e gli alleati di sempre, come il suo amato Josh e l’irruente
Aaron, ma anche nuovi amici.
Tra viaggi, sfide e avversità, Angel
dovrà dimostrare di essere forte e degna del proprio destino, ma anche di saper
fare scelte importanti. Di vita o di morte.
Curiosi? Bene, non resta che cliccare sui riferimenti
qui sotto e scaricare la vostra copia digitale! E qualora preferiste il
cartaceo non ci sarà ancora tanto da attendere.
Silvia Castellano è nata nel 1991 a
Bolzano, dove vive tuttora con i genitori e il fratello minore. Si è laureata
in Anglistica e Italianistica all’Università di Innsbruck, in Austria, e ora
sta frequentando la laurea magistrale in Letteratura Comparata nello stesso
istituto. È da sempre una lettrice accanita e il primo libro di cui si è
innamorata è “Matilde” di Roald Dahl. Ha iniziato a scrivere racconti di genere
fantastico a dieci anni, ma, prima del 2012, i suoi scritti sono stati
pubblicati solo su alcuni forum. Il suo romanzo d’esordio è “Amethyst”, primo
volume di una trilogia paranormal romance, uscito nel 2014. Nello stesso anno
ha pubblicato la raccolta di racconti “See Who I Am”. Ha anche partecipato come
autrice alle antologie “Solo una goccia”, “Lettere d’amore” e “1000 parole”,
tutte edite dalla casa editrice Montecovello, e all’antologia benefica “Only
Hope”, di cui è stata anche promotrice. Il testo con cui ha partecipato al
concorso legato a “Lettere d’amore” si è classificato al secondo posto.
Oltre a dedicarsi allo studio e alla
scrittura, fa parte dello staff del blog “A Rainbow of Passions”. Nel tempo
libero le piace cantare, ascoltare musica country e guardare serie televisive.
In passato ha studiato anche danza e recitazione.
“Alla fine, Libera sbucò
in piazza Dumo. Il sole non era ancora sorto, ma già decine di persone la
stavano attraversando come formiche operaie indaffarate, gettando solo uno
sguardo di sfuggita alla mole imponente della Galleria e alle guglie della
cattedrale. Come ogni volta che le ammirava, Libera sentì che il cuore le si
gonfiava per il senso di amore e appartenenza. Ogni miracolo era possibile in
una città come questa.”
Libera, la fioraia del
Giambellino i cui bouquet si dice portino fortuna, è in piena crisi
esistenziale. Il lavoro non manca ma da quando quel biglietto ingiallito è
stato ritrovato nella tasca di quella vecchia camicia a quadri nulla è come
prima e anche quelle poche certezze acquisite nel tempo sono svanite.
Si
potrebbe dimenticare tutto e cominciare una nuova vita ma Libera ha bisogno di
fare chiarezza per provare a ritrovare la serenità e poi come dire di no alla
sua voglia, e a quella della madre Iole, di investigare? Le due detective da
Milano viaggeranno fino alla Calabria tra misteri, luoghi magici e… amore.
Per la terza volta
Libera, Iole e Vittoria tornano tra le mani (e dentro le menti) dei lettori e
sebbene si tratti del terzo capitolo (dopo “La sposa scomparsa” e “La fioraia
del Giambellino”, entrambi per Sonzogno) potrebbe tranquillamente essere letto
autonomamente.
La stessa indipendenza
insita nelle persone delle tre protagoniste, tre donne tanto diverse tra loro,
tre generazioni differenti, ma al contempo molto simili.
“Non si uccide per amore”
(Sonzogno, marzo 2018) di Rosa Teruzzi è forse tra i tre libri quello più sentito, più intimo,
nel quale la protagonista indiscussa è Libera, quasi cinquantenne, rimasta
vedova troppo giovane, alle prese con una madre figlia dei fiori e una figlia, Vittoria, che non le parla, quasi volesse
attribuirle colpe immeritate.
Rosa Teruzzi
Una donna affascinante, amante dei fiori e della
lettura, le cui passioni non si sono mai esaurite ma la cui educazione la porta
troppo spesso a chiudersi in se stessa e reprimere le proprie emozioni. Libera
ama la bellezza, gode di ogni particolare della natura e della sua città,
Milano, con scenari inediti, con la vista delle zone periferiche e ancora una
volta con il fascino del casello ferroviario ora divenuto abitazione delle tre
donne.
“Era proprio quello che
ci voleva. La bellezza, per Libera, rappresentava l’antidoto perfetto alle
asperità della vita e al suo gusto amaro.”
Oltre a ciò non mancano
le risate: le parti più investigative del romanzo sono intriganti e divertenti,
come potrebbe non esserlo con una vecchietta come Iole che si inventa di tutto
pur di apparire giovanile e far colpo sugli uomini? Libera non può fare altro
che lasciarsi trascinare e anche il viaggio in Calabria, per quanto doloroso,
diventa una bellissima avventura che le porterà in posti magici e forse persino
tra le braccia dell’amore.
Un romanzo da divorare,
con un finale davvero inaspettato, che fa sperare in un graditissimo prosieguo.
“Entrai nella libreria e
aspirai quel profumo di carta e magia che inspiegabilmente a nessuno era ancora
venuto in mente di imbottigliare.” Carlos Ruiz Zafón
Cari amici lettori, chi
di voi non ama perdersi in una bella libreria in mezzo ai libri, aspirando il
profumo di carta e ammirando tutto ciò che di culturale si può trovare
all’interno? Io sono tra questi e sono certa che come me vi innamorerete della
Libreria Bookbank!
Ci eravamo lasciati con
la Libreria Magna Charta di Stefano Ricci a Lavinio, frazione di Anzio, e
ancora prima eravamo stati a Villacidro, nel sud ovest della Sardegna, alla
Libreria Paese d’Ombre di Gianpiero Carta. Questa volta ci spostiamo in Emilia Romagna, precisamente a Piacenza, nel centro storico, tra vie lastricate e
piccoli affascinanti negozi.
La proprietaria della
Libreria Bookbank, Sara Marenghi, appassionata lettrice, è stata davvero
coraggiosa e si è ritrovata ad intraprendere questo mestiere quasi per caso
dopo una serie di peripezie. La libreria voleva lei e basta e ora, da ben
quattro anni, è lei ad occuparsene, con la passione che tutti i librai
indipendenti investono nella loro attività, una vera e propria scelta di vita.
Nonostante la posizione
centrale non è stato così facile per lei farsi conoscere ma con il tempo questo
sta cambiando, anche (o forse soprattutto) grazie alle particolarissime e
originali iniziative periodicamente organizzate. E grazie anche al canale Youtube.
Leggete l’interessante
intervista e innamoratevi ancora una volta delle librerie italiane indipendenti
con gli/le incredibili librai/e che dedicano ai loro clienti lettori tanto
prezioso tempo!
Benvenuta
nel mio blog Sara! È un piacere per me poterti ospitare. Quando e per quale
motivo hai deciso di intraprendere il mestiere di libraio?
Ciao! Mah… che dire… in
realtà ci sono proprio inciampata, nel mestiere di libraio. Le mie esperienze
lavorative sono le più disparate: giornalista pubblicista con un background in
ambito teatrale e organizzazione eventi.
Sono inciampata in
Bookbank a causa della mia passione per la lettura. E quando sei un lettore, le
librerie di libri usati sono come la luce per una falena: ci voli dentro. I
motivi sono semplicemente due: respiri l’odore dei libri mentre ti fai
scegliere da quello che comprerai, sai che risparmierai (cosa da non
sottovalutare!).
“Mi trasferisco” – mi
dice un giorno Anikò libraia fondatrice di Bookbank – “e vendo l’attività”. Una
frase detta en-passant, tra una chiacchiera e l’altra. Il campanello ha suonato
nella mia testa e dopo incontri e conti mi decido: faccio il salto. “Mi spiace
– mi dice quel giorno Anikò – ma ho concluso ieri con una ragazza che si chiama
Elena”. La delusione mi ammutolì.
“Voglio proprio vedere
chi è ‘sta Elena che mi ha fregato la Bookbank” – ho pensato un giorno e sono
rientrata in libreria. Elena – al contrario dei miei pensieri – si è rivelata
una persona simpatica e tra un libro e l’altro siamo pure diventate amiche.
Molto amiche. “Voglio fare la maestra” – mi dice un giorno Elena – “e vendo
l’attività”. Una frase detta en-passant, tra una chiacchiera e l’altra. Il
campanello ha suonato nella mia testa e dopo una sola notte passata in bianco
mi decido: faccio il salto. Era settembre 2013.
Come
e quando è nata la libreria indipendente Bookbank Libri D’altri Tempi?
Descrivicela anche fisicamente.
Bookbank (BB per gli
amici) è un sogno che abbiamo rincorso, è l’entusiasmo di chi entra in libreria
e sgrana gli occhi, sono le nottate passate a inventariare catalogare spostare
archiviare, è la curiosità di scovare libri “nuovi”, è l’emozione di trovarsi
faccia a faccia con un libro raro e ingiallito, è la fantasia che riempie
l’aria e che nasce proprio lì sotto… al termine della scala chiocciola, è
l’ansia di arrivare a fine mese, è la gioia di ospitare artisti con le loro
opere, è la delusione di un cassetto vuoto, è la felicità di un cuore pieno, è
il sapore di torta e focaccia, è il profumo di tè caldo e di vino speziato, è
la stanchezza dopo i mercatini, è la felice constatazione che tanti clienti
sono diventati tanti amici… bè insomma: BB è un posto meraviglioso!
Ahahah! Fisicamente per
me è quasi impossibile descrivertela… è sempre in movimento! Da quando l’ho
rilevata (circa 4 anni fa) ad oggi è cambiata tantissimo e cambierà ancora! Eh
sì, ho questo difetto: non riesco stare ferma. Comunque sia ci provo. BB è
piccola ma disposta su tre piani… anzi due piani e un soppalco. Ha i colori
caldi del legno e tutte le pareti coperte da libri. Fuori ci sono fioriere che
regalano alla struttura in ferro battuto della libreria un’aria vagamente
francese e retrò.
Appena entri sulla
sinistra ho allestito un piccolo banco con macchinetta del caffè, dolcetti e
spezie. Alle mie spalle ci sono infatti gli scaffali di quella che io chiamo
“piccola Bottega letteraria” con marmellate biologiche, vini, miele a KM 0,
birre artigianali, spezie, e le famose Tisane Letterarie.
Al piano di sotto (si
accede attraverso una scala a chiocciola) c’è lo spazio dove organizzo le varie
attività. Alle pareti scaffali di libri (ovviamente) e bel centro un grande
tavolo con sedie. Di lato c’è sempre un angolo “buvette”.
Il soppalco è un piccolo
gioiello intimo: due poltrone, un tavolino, un vecchio giradischi e
una lampada
liberty e qualche valigia sparsa qua e là. Dal soppalco puoi affacciarti sulla
libreria, facendo attenzione all’intricato Potus e rose rosse appese che
formano il “soffitto” dell’ingresso.
La libreria è nata nel
2005 da un’idea di Anikò, lettrice ungherese che trasferitasi a Piacenza ha
pensato di inventarsi un’attività che prima non c’era. Da Anikò è passata Elena
e poi a me, Sara. Tre ragazze che hanno sempre inseguito un sogno e la passione
dei libri.
La
tua libreria è nel centro storico di Piacenza, una delle parti più belle della
città. Da chi è composta la tua clientela? Tra questi vi sono anche turisti?
Piacenza è una città
strana, chiusa e abitudinaria. Sono in pieno centro storico, a 23 passi dal
Corso Vittorio Emanuele (la via dello shopping centrale, per intenderci) eppure
i piacentini fanno davvero fatica a girare l’angolo. Pian piano mi sto facendo
conoscere, ma è davvero dura. La clientela è davvero varia: dagli studenti in
cerca dei classici che servono a scuola, alle maestre per rifornire le
biblioteche scolastiche, ragazzi con le idee ben chiare su cosa leggere, e
altri che si fanno attrarre dai gadget (autoprodotti e con materiale di
riciclo) o dalle Tisane Letterarie. La parte più consistente però riguardano i
Lettori (sì proprio con la L maiuscola) che non si fanno attrarre solo
dall’ultimo best-seller, ma che si regalano il tempo di spulciare tra gli
scaffali.
Sì qualche turista c’è,
ma non sempre ci capita per caso. Mi son accorta che grazie ai social c’è chi
viene a cercare proprio BOOKBANK!
Curiosando
nel sito Internet della libreria ho visto che organizzi sempre tante iniziative
di vario tipo, per piccoli e grandi lettori. Quale riscontro hai al riguardo?
Io
vengo dal mondo del teatro e per me la LIBRERIA non è un punto di arrivo ma di
partenza. L’idea è quella di creare attorno alla Bookbank un mondo fatto di
persone che parlano, che imparano, che guardano, che ridono, che si incontrano.
Ed è per questo che invento tante attività, laboratori, incontri, mostre
d’arte…
Da
sempre, per esempio, in BookBank si incrociano scrittura e arte: piccole e
preziose esposizioni si alternano tra gli scaffali carichi di libri,
moltiplicando le storie e creando nodi continui con l’illustrazione, la
fotografia o i collage. E da sempre si viene qui anche per imparare ma
soprattutto per sperimentare, per giocare. Laboratori, corsi, incontri in cui
si parla di letteratura in inglese (Teatime with Jane) o in francese (Un verre de vin avec Jean Paul) davanti a un tavolo carico di dolci o a un
buon bicchiere di vino – e a chi passa per la libreria arriva l’eco delle
risate e non può non sorridere, di riflesso.
Bookbank
si occupa in particolare di compravendita di libri di seconda mano, fuori
catalogo, rari ed antichi. Quale è il motivo di questa scelta? Ed è possibile
anche acquistare libri appena pubblicati?
La
mia idea (utopica lo so) è quella di ridare vita ai libri. Questo dei libri
usati è un mondo così magico che non potrei farne a meno. La bellezza di
conoscere le persone e le case dove vado a recuperare i libri, di conoscere le
storie che hanno da raccontarti, il profumo della carta, i tesori che ci trovi
dentro (lettere, segnalibri, santini, fiori, biglietti del treno, cartoline,
biglietti…) e questo secondo me si trasmette anche a chi ci entra. Qui non
trovi l’ultimo libro fresco di stampa, qui devi farti trovare dal libro. Ti
devi regalare il tempo. E’ questa la filosofia di Bookbank: essere
controtendenza a questo mondo che ci vuole sempre di corsa e sempre frenetici.
Oltre
ad un bel sito Internet hai anche una pagina Facebook molto seguita e un canale
Youtube. Ritieni che il diffondersi delle nuove tecnologie abbia influenzato il
tuo mestiere di libraio?Se sì, in
negativo o in positivo?
Vero che l’essenziale è
invisibile agli occhi, ma essere visibili conta eccome! E i Social in questo mi
hanno (e mi stanno) davvero aiutando. Certo che è un secondo mestiere, perché
se vuoi farlo bene allora richiede impegno e dedizione…
Quanti
libri leggi in media in un anno?
Non lo so, di preciso.
Leggo per lavoro e per diletto. Ho una media di 1 libro a settimana, ma poi ci
sono momenti che riesco dedicarmi più tempo e allora leggo di più.
L’ultimo
libro letto?
“L’uomo di Londra” di Simenon, “Silveberg”
di Asimov. Li ho quasi letti in contemporanea.
Per
quale motivo un lettore dovrebbe preferire la tua libreria indipendente ad una
grande catena?
Qui ci entri per un libro, ma anche per un
caffè, per due chiacchiere, per un consiglio. Decidi
di passare in Bookbank per
le tante iniziative che organizzo, perché c’è sempre qualcuno per scambiare
opinioni e quattro risate. Qui trovi due
BUONI FELICITA’ unici: “Una libraiatutta per sé” e “Colibrì”.
E poi qui ci vieni perché
è un posto dove si sta bene. Qui ci entri perché ti regali il tempo... e ti
pare poco?
Un
augurio per il libraio che ti succederà in questa rubrica?
Il nostro mondo è meravigliosoooooooooooooooooo
che riempie il cuore (ma non il cassetto! :-) )
Grazie per il tuo tempo
Sara e grazie per il tuo lavoro che contribuisce a diffondere il piacere della
cultura. La prima volta che capiterò a Piacenza verrò sicuramente a trovarti e
spero faccia così anche chi ci sta leggendo.
“Se potessi tornare
indietro credo che rifarei tutto, anche gli errori che mi hanno portato sino a
qui perché, a ogni modo, mi hanno regalato le emozioni migliori. Sono proprio
le emozioni, forse, tra le uniche cose nella vita che non possiamo gestire. Vorrei
poter spegnere anche un solo istante il flusso di sensazioni che mi invade
costantemente, che non mi permette di respirare e che mi fa sentire quasi
indifesa.”
Elisa ha diciotto anni e
si è appena diplomata. Nonostante la soddisfazione per i successi scolastici
non riesce ad essere pienamente felice a causa del tradimento del suo
ragazzo con Greta, la sua peggior nemica di sempre. L’amica Manuela pensa
quindi di portarla con
sé in vacanza al mare, non dalla zia, come inizialmente concordato, ma in una splendida villa con altri coetanei. Inizialmente Elisa è
riluttante ma gli basterà accorgersi della presenza di Bruno, la sua prima
cotta adolescenziale, per cambiare idea e decidere di buttarsi in una nuova
avventura, nonostante lui abbia la fama di provarci con tutte.
Le cose non
sono semplici come sembrano e a complicare tutto si metterà nuovamente la cara
Greta.
“Le emozioni di
un’estate” (collana Un cuore per capello, PubGold, febbraio 2018), è il romanzo
di esordio, di genere Young Adult, nato sulla piattaforma Wattpad, di Soul
Attempt.
Si tratta di una storia
d’amore, una di quelle da sogno, con un lui bellissimo, dolce e affidabile,
nonostante il passato da latin lover. Lei più giovane, ma non di tanto, e
diffidente in quanto scottata da poco da un brutto tradimento. E quale migliore
location della spiaggia, del mare, per una simile storia?
“Le cicatrici restano
sempre e qualche volta tornano a ricordarti che il dolore è sempre lì, dietro
l’angolo.”
Una parte iniziale forse
un tantino prolissa ma non per questo meno godibile. Che sorpresa quando poi a
un certo punto l’atmosfera romantica viene di colpo surclassata da un fatto
davvero inaspettato che trasforma il romanzo in un qualcosa di molto simile ad un thriller.
L’amore è il vero
protagonista ma non mancano l’amicizia (anche questa da sogno!), la sofferenza, la delusione, la
felicità, la tristezza, e tutti quegli umani sentimenti che accompagnano le
giornate dei protagonisti.
Un romanzo rosa per i più
giovani e per coloro che amano tornare indietro nel passato, tra i ricordi più
dolci e romantici. Poco più di trecento pagine che volano via e che lasciano un
delicato ricordo nel cuore dei lettori.
Nata in un paesino di
provincia, trapiantata in città. Mamma a tempo pieno, lettrice compulsiva con
la passione per l'arte digitale e la grafica.
Laureata in Scienze della
Comunicazione, ha seguito un Master sulla Multimedialità.
Attratta da tutto ciò che
suscita un'emozione.
La scrittura è stata da
sempre la via alternativa per raccontare e raccontarsi. Ha sperimentato la
poesia e i racconti brevi, alcuni dei quali sono stati selezionati in varie
antologie.
Wattpad è stata una scoperta e il modo
migliore per avere un confronto diretto con i lettori.