martedì 3 aprile 2018

“Ready Player One” di Steven Spielberg: alla ricerca dell’ambito uovo di Pasqua virtuale tra passato e futuro

Ready Player One

“La realtà è l’unica cosa reale.” 

Alcuni lo definiscono un capolavoro, altri una schifezza totale, io dico che la via di mezzo è la migliore e che dipende anche da come, con quale tecnologia, vedete il film.

Inizialmente non ero troppo interessata alla pellicola, poi ho cominciato a leggere recensioni positive e ho capito che vi erano un sacco di rimandi ai mitici anni Ottanta, i miei anni. Inoltre come potevo resistere alla proiezione IMAX 3D?

“Ready Player One” (Stati Uniti d’America, 2018) è l'adattamento cinematografico
dell’omonimo romanzo scritto da Ernest Cline, un film fantascientifico distopico ambientato nel 2045 a Columbus. La popolazione è in pessime condizioni per via di inquinamento e sovrappopolamento. A causa di ciò le persone passano più tempo nei mondi virtuali che nella realtà e frequentano OASIS, un incredibile mondo ideato da James Halliday (Mark Rylance), da poco morto. In palio c’è la sua eredità e a conquistarla sarà colui che troverà le tre chiavi.

Visto in 3D IMAX “Ready Player One” è veramente spettacolare.

Si tratta di un’esperienza unica ed immersiva che porta lo spettatore dentro un mondo utopico (ma non troppo) in cui la realtà virtuale è la protagonista.

È un po’ come trascorrere qualche ora dentro un videogioco che ci trasporta dal futuro al passato grazie alle infinite citazioni proposte da Spielberg: ci sono tutti, dalla mitica Atari all’ancora più mitica DeLorean di Ritorno al futuro, da King Kong a Godzilla, da Batman a Lara Croft, dal Gigante di ferro a Shining (bellissima la parte ambientata nell’Overlook Hotel!!), solo per citarne alcuni. Ci sono persino Chucky (la bambola assassina) e Blanka e Chun-Li di Street Fighter!

“Ready Player One”, uscito nelle sale cinematografiche il 28 marzo 2018, è per i più giovani, che non coglieranno, se non in rari casi, la gran parte delle citazioni, ma ameranno l’atmosfera da videogioco, e per i meno giovani che sguazzeranno tra i piacevoli ricordi del passato.

Sicuramente manca un approfondimento dei personaggi e certi fatti (come la causa della povertà e della morte di tanti cittadini) vengono solamente accennati, ma siamo certi che avrebbe aggiunto qualcosa alla trama? Con il rischio poi di trasformarlo in un film con ribellioni del popolo e proteste pseudo politiche?

I due protagonisti (Tye Sheridan e Olivia Cooke) poi sono tratteggiati in maniera piacevole e fornendo loro le caratteristiche essenziali per il film.

Splendidi i costumi, così come la colonna sonora di Alan Silvestri (compositore, fra gli altri, di “Ritorno al futuro”) e gli incredibili effetti speciali ad opera di Neil Corbould.

I 140 minuti scorrono rapidamente ma probabilmente un piccolo taglio alla parte iniziale non sarebbe stato così male.

“Ready Player One” è la parabola dei giorni nostri in cui le persone si rifugiano nel virtuale per sfuggire ad una realtà non sempre piacevole e per questo motivo oltre che divertire fa anche riflettere sulla vita che stiamo vivendo e su quella che ci aspetta, in un futuro non troppo lontano. 

E sicuramente fa venir voglia di tornare a giocare con tutti quei videogiochi che allietavano le nostre giornate da piccoli e con quelli che ancora oggi divertono piccoli e grandi.



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