martedì 20 dicembre 2022

“Un Natale” di Truman Capote: i ricordi d’infanzia di Natali felici tra aquiloni colorati e padri ritrovati

Un Natale, Truman Capote

“Ma certo che Babbo Natale esiste. Solo che non c’è nessuno che possa fare da solo tutto quello che deve fare lui. E allora il Signore ha distribuito i suoi compiti tra tutti noi. Per questo noi siamo tutti Babbo Natale. Io. Tu. Persino tuo cugino Billy Bob. E adesso dormi. Conta le stelle. Pensa a cose più serene. Alla neve, per esempio. Mi dispiace che tu non abbia potuto vederla. Ma ora la neve sta cadendo attraverso le stelle.”

Non so se conoscete I Piccoli Grandi Libri Garzanti, se così non fosse andate a cercarli: i titoli pubblicati sono davvero tanti, tutti molto particolari ed interessanti e il formato, tascabile, permette di portarli davvero ovunque. Oltre al prezzo, accessibilissimo.

“Natale” (2019, traduzione di Ettore Capriolo e Bruno Tasso) di Truman Capote fa parte di questa collana e comprende due racconti autobiografici (“Un ricordo di Natale” e “Un Natale”) nei quali l’autore rievoca alcuni fatti e ricordi della sua infanzia.

Nel primo, risalente al 1956, il piccolo Buddy, di sette anni, ricorda i giorni trascorsi con una lontana cugina sessantenne che lui descrive come ‘ancora bambina’: insieme vanno nel bosco a cercare un albero di Natale da addobbare insieme, preparano gli ingredienti per preparare le focacce e si scambiano semplici regali che li rendono molto felici. L’atmosfera è quella più bella che si potrebbe immaginare, con i ricordi di un bambino che viveva quei giorni in modo magico.

Nel secondo racconto, del 1982, Buddy si ritrova a viaggiare solo dall’Alabama a New Orleans per trascorrere le feste natalizie con quel padre che ricordava in modo sbiadito. Viene catapultato in un mondo nuovo lontano dalle sue abitudini e dalla famiglia conosciuta fino a quel momento. 

Truman Capote
Cerca di conoscere e comprendere il mondo del padre appena conosciuto ma non dimenticata gli insegnamenti della cugina Sook e attende l’arrivo di Babbo Natale con ansia.

E sulla scia di questi ricordi accenna la storia della giovanissima madre e quella del padre con terribili retroscena.

Il clima è quello dei giorni più belli dell’infanzia con la nostalgia per quei momenti e la consapevolezza che non torneranno più.

Racconti bellissimi e toccanti che restano nel cuore e per i quali è impossibile non chiedersi se e come quel passato possa aver influito sull’esistenza tutt’altro che semplice del talentuoso scrittore, drammaturgo, sceneggiatore e attore statunitense.

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