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Un Natale, Truman Capote |
“Ma certo che Babbo Natale esiste. Solo che non c’è nessuno che possa fare da solo tutto quello che deve fare lui. E allora il Signore ha distribuito i suoi compiti tra tutti noi. Per questo noi siamo tutti Babbo Natale. Io. Tu. Persino tuo cugino Billy Bob. E adesso dormi. Conta le stelle. Pensa a cose più serene. Alla neve, per esempio. Mi dispiace che tu non abbia potuto vederla. Ma ora la neve sta cadendo attraverso le stelle.”
Non so se conoscete I Piccoli
Grandi Libri Garzanti, se così non fosse andate a cercarli: i titoli pubblicati
sono davvero tanti, tutti molto particolari ed interessanti e il formato,
tascabile, permette di portarli davvero ovunque. Oltre al prezzo, accessibilissimo.
“Natale” (2019,
traduzione di Ettore Capriolo e Bruno Tasso) di Truman Capote fa parte di
questa collana e comprende due racconti autobiografici (“Un ricordo di Natale”
e “Un Natale”) nei quali l’autore rievoca alcuni fatti e ricordi della sua
infanzia.
Nel primo, risalente al
1956, il piccolo Buddy, di sette anni, ricorda i giorni trascorsi con una lontana
cugina sessantenne che lui descrive come ‘ancora bambina’: insieme vanno nel
bosco a cercare un albero di Natale da addobbare insieme, preparano gli
ingredienti per preparare le focacce e si scambiano semplici regali che li
rendono molto felici. L’atmosfera è quella più bella che si potrebbe
immaginare, con i ricordi di un bambino che viveva quei giorni in modo magico.
Nel secondo racconto, del 1982, Buddy si ritrova a viaggiare solo dall’Alabama a New Orleans per trascorrere le feste natalizie con quel padre che ricordava in modo sbiadito. Viene catapultato in un mondo nuovo lontano dalle sue abitudini e dalla famiglia conosciuta fino a quel momento.
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Truman Capote |
E sulla scia di questi
ricordi accenna la storia della giovanissima madre e quella del padre con terribili
retroscena.
Il clima è quello dei
giorni più belli dell’infanzia con la nostalgia per quei momenti e la
consapevolezza che non torneranno più.
Racconti bellissimi e toccanti
che restano nel cuore e per i quali è impossibile non chiedersi se e come quel
passato possa aver influito sull’esistenza tutt’altro che semplice del talentuoso
scrittore, drammaturgo, sceneggiatore e attore statunitense.
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