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Il ritrattista di nudi, Riccardo Carmenati |
“A quel punto Jaime, divenuto unico erede della contessa, aveva cominciato a dipingere. Dipingeva donne nude o seminude, da quanto aveva capito. Ovviamente, come si può ben capire, nacquero altre storie sulle avventure con queste donne. Racconti in cui si parlava dei compensi che Jaime avrebbe richiesto, ovvero in cibo, pagamento di bollette o cose varie ma, come potete ben immaginare, non mancavano quelle che parlavano di compensi in natura.”
Ancona. Un giovane ragazzo spagnolo parte per l’Italia e si ritrova nella bellissima città delle Marche. Qui conosce la contessa Ameliya di Teschen in Ferretti, ormai vedova da tempo, che lo ospita nella sua villa come fosse un figlio e gli lascia in eredità tutto ciò che possiede.
Per Jaime è l’inizio di una nuova vita e il suo
desiderio di viaggiare si esaudisce quando inizia a ritrarre donne nude che
colgono l’occasione per aprirsi e raccontargli i pensieri più intimi. A
Siviglia ha lasciato Rosalia, la donna amata alla quale scrive lettere che però
non spedisce mai.
Ad imbattersi in lui è il
giornalista Ludovico Bonelli che lo intervista e al quale lascia,
misteriosamente, quelle lettere che legge insieme alla collaboratrice
Elisabetta.
Che mistero si nasconde
dietro i comportamenti e le lettere di Jaime? E perché ha deciso di affidarsi proprio
a Ludovico?
“Il ritrattista dei nudi”
(Bookabook, ottobre 2022) è il secondo romanzo dell’archeologo dorico Riccardo
Carmenati.
Una storia che affascina
inizialmente, con questo uomo che osserva Ancona, la sua storia, la sua arte e tutto ciò che lo circonda, con
occhi che si sorprendono per le cose più piccole.
“Non prendermi per pazza,
non lo sono. Ho solo visto qualcosa in te. In te che dipingevi. In te che eri
lì, seduto da solo a cogliere l’essenza di questa città che ha ospitato me
finora e ospiterà te d’ora in poi. So di non aver portato in casa un pazzo o un
maniaco. So che tu sei speciale. L’ho letto nei tuoi occhi prima.”
Con il proseguire del
libro ci si addentra nella storia di Jaime e in quelle di Ludovico ed
Elisabetta ma quando inizia la lettura delle lettere qualcosa cambia ed una serie
di digressioni, secondo me evitabili, creano una sorta di stacco con il resto
della narrazione rendendola a tratti noiosa.
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Riccardo Carmenati |
Una buona scrittura ed
una buona storia che avrebbero potuto essere valorizzate con una maggiore cura
del testo.
Un romanzo intrigante, e in
alcuni momenti persino avventuroso, di oltre duecento pagine, che non arriva
però, e purtroppo, a svilupparsi nel massimo delle sue possibilità.
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