lunedì 5 novembre 2018

“Una di luna” di Andrea De Carlo: tra padre, figlia e nuovi appassionati amori lunari


Una di Luna, Andrea De Carlo
“A volte la notte mentre tornavo da Venezia a Mestre fermavo la macchina a lato della strada e stavo anche dieci minuti a guardare la Luna; la sua luce mi rasserenava e mi faceva dimenticare la mia infelicità cronica a casa. È vero che la luna mi ha salvato la vita, più di una volta.”
Ogni volta che scopro una nuova pubblicazione di Andrea De Carlo non posso fare a meno di incuriosirmi e quasi sempre mi ritrovo a leggerlo. Per un po’ di tempo in realtà smisi di leggerlo, mi aveva un po’ stancato ma ho ripreso con “L’imperfetta meraviglia” (Giunti, 2016) e ora ho divorato “Una di Luna” (La nave di Teseo, settembre 2018), con la consapevolezza ormai consolidata di non trovare più il De Carlo di tanti anni fa.

Ma non mi ha deluso, anzi. Non si tratta di un capolavoro, e non mi pare che nessuno abbia voluto farlo passare come tale, ma la storia non è male e il modo nel quale si sviluppa è molto piacevole.

Protagonista Margherita Malventi, giovane cuoca proprietaria di un piccolo ristorante nel sestiere di Castello a Venezia. Ad ispirarle tale professione è stato il padre, chef tra i più rinomati della città, con il quale il rapporto è sempre stato tutt'altro che idilliaco. Proprio per questo decide di dare un’ulteriore possibilità a questo padre ottantasettenne così irascibile, arrabbiato con il mondo e dal carattere impossibile, accompagnandolo a Milano in treno. 

Lì parteciperà ad un reality show sulla cucina, evento che lui vede come l’occasione per quel riscatto tanto atteso. Lei spera in un avvicinamento con il padre si rivelerà un’occasione per pensare, riflettere su quanto fatto fino ad ora e su quell'uomo che vive con lei ma il cui carattere e atteggiamenti somigliano troppo a quelli del padre.

“Una di Luna” ha come protagonista non il padre bensì la figlia ed è tramite lei che vengono rivissute le storie di entrambi, quella di un uomo assente e dispotico, pronto a parlare bene della figlia solo di fronte a sconosciuti, e di una donna che fatica a liberarsi dai sensi di colpa e da una figura che la
Andrea De Carlo
sovrasta e influenza quasi ogni sua scelta.

“Però da questo viaggio insieme a Milano qualcosa me l’aspettavo, a essere onesta: un minimo di comunicazione, di scambi. A essere totalmente onesta, mi aspettavo molto di più: tutto quello che non avevo mai avuto da lui, in pratica. L’attenzione, la sincerità, la voglia di capirmi, di farsi capire.”

Ma non è solo questo. “Una di Luna” è anche la bellissima storia di una giovane donna che osserva la luna e che da questa trae sollievo e comprensione. È la storia di una giovane donna che ha voglia di innamorarsi di un uomo, della vita, del suo essere donna.

Perché non è mai troppo tardi per cambiare idea, prospettiva, per rivoluzionare ciò che credevamo facesse parte di noi per chissà quale principio divino.

Proprio per questo “Una di Luna” vale la pena di essere letto e gustato pagina dopo pagina, provando rabbia, tenerezza e perché no, anche sorridendo, soprattutto tra le pagine dedicate alla parodia dei programmai con chef come protagonisti.

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