Preghiera del mare, Khaled Hosseini |
“Ma quella vita, quel tempo, ora sembra un sogno persino a me, come un brusio che svanisce in lontananza. Prima ci sono state le proteste, poi l’assedio. Il cielo che sputava bombe. La fame. I funerali. Sono cose che conosci.”
Ci sono libri pieni di
parole che non dicono poi tanto e non lasciano grandi tracce alla fine. Altri
nei quali bastano poche pagine per trasmettere un messaggio forte che resta
nella mente e nel cuore del lettore.
Tra questi ultimi vi è “Preghiera del mare” (SEM, 2018, prefazione di Roberto Saviano) di Khaled Hosseini (“Mille
splendidi soli” e “E l’eco rispose”) lo scrittore e medico afghano
naturalizzato statunitense sempre molto sensibile a determinate tematiche.
In questo suo nuovo libro
si parla di guerra, di migrazione, di terre ferite, di mare tanto immenso
quanto terribile ed oscuro.
Ci sono le parole di un
padre che scrive una lettera, una preghiera al figlio. Si tratta di un padre
che ha paura ma che al tempo stesso spera in un futuro differente per la
propria famiglia.
Le sue parole ricordano
il passato, divenuto ormai evanescente, ripercorrono il terribile
presente
fatto solamente di incertezza, e fanno intravedere un futuro di attesa.
Khaled Hosseini |
Le illustrazioni di Dan
Williams completano questo splendido lavoro circondando le parole e rendendole
ancora più forti e dolorose.
Quella di “Una preghiera
del mare” è una storia che viene da lontano ma che sempre più si avvicina a noi
e ci riguarda in maniera profonda ed intima.
Poco più di cinquanta pagine
che feriscono, commuovono, che ricordano quelle guerre infinite in diverse
parti del mondo e quelle persone che si trovano costrette ad abbandonare tutto
per un qualcosa che chissà cosa sarà, se vita ci sarà ancora…
Nessun commento:
Posta un commento