mercoledì 28 novembre 2018

“Per prendersi una vittoria” di Marco Giuli: quando il destino è più forte di ogni volontà

Per prendersi una vittoria, Marco Giuli

“Era dolore quello che provava? Probabilmente si, anche se era sicuro che fosse più un mix di rabbia e disperazione. Non doveva andare così. Destino infame a volte ingannatore. La radio muta come a rispettare il silenzio voluto da Marco e i finestrini alzati per non far uscire il dolore. Poche auto viaggiavano nel senso contrario al suo e Marco provò un senso di invidia per loro. Non avrebbe saputo spiegarlo, ma era come se quello fosse il lato di strada buono e ora stesse percorrendo il tratto malvagio.”
Marco e Mattia, due amici romani, due ragazzi come tanti che decidono di partire per Liverpool per quella partita di Champions League che sperano veda vittoriosa la loro Roma. Uno dei due, Mattia, è costretto su una sedia a rotelle per una grave malattia ma questo non li ha fatti desistere dall'idea di salire sul Maggiolino di Marco e percorrere quella lunga strada per godersi la partita di calcio, godere di quello spettacolo e soprattutto della compagnia reciproca, lontano da tutto e da tutti. Non sanno però che il destino ha in serbo uno scherzo imprevisto, qualcosa che non avrebbero mai immaginato.

“Per prendersi una vittoria” è il racconto lungo, l'ultima pubblicazione, del romano Marco Giuli (noto per essere l’amministratore della pagina Facebook Stephen King talia, con quasi 10.000 followers), un racconto on the road nel quale l’amicizia tra i due protagonisti è centrale e tramite la quale viene rivissuta l’intera, seppure breve, esistenza dei due, tra gioie e sofferenze. 

Ci sono le incertezze di Marco e il supplizio di Mattia, costretto da troppo tempo su quella sedia e con il cuore oppresso da una storia familiare mai risolta.

"Sono stufo di questa vita lo capisci? Sono stufo di te, di mia madre, sono stufo delle medicine che che prendo senza vedere mai un briciolo di miglioramento, sono
Marco Giuli
stufo di essere sempre dipendente da qualcuno o da qualcosa, sono stufo del sangue che esce dal naso, stufo di nasconderlo, stufo dei vomiti improvvisi che mi vengono, anche nel cuore della notte e mi sveglio pensando di morire annegato nel mio stesso vomito. Ma che vita è questa?"

Ci sono le loro speranze, l’amore e la voglia di vivere appieno ogni momento, senza pensieri e senza costrizioni. 

Peccato si metta in mezzo una forza superiore, quella che chiamiamo fatalità, alla quale i ragazzi non possono fare altro che sottomettersi.

Un racconto scorrevole con una bella copertina, una scrittura piacevole e dallo stile riconoscibile che può però ancora essere arricchita con l’aggiunta di maggiori dettagli che rendano le storie di tutti i protagonisti ancora più legate senza il timore di perdersi.

Una bella lettura per i momenti sotto le coperte con la consapevolezza che neppure queste saranno sufficienti per scacciare il brivido finale

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Sito Internet Marco Giuli qui



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