Là qualcuno è morto, Cristina Biolcati |
“Era un mostro che a lungo la nostra città aveva nutrito e il fatto che non fosse mai stato individuato non ci faceva sentire al sicuro. Lo sognavamo acquattato nel buio, negli anfratti della villa. Magari coi denti aguzzi, i canini sporgenti. La pelle marcia di morto che cammina.”
Cinzia Bonutti era una
giovane ragazza che desiderava solamente vivere come tutte le adolescenti. Era
il 1985 quando venne uccisa e furono il fratello Giuliano e l’amico di
quest’ultimo, Pietro, entrambi tredicenni, ad essere ritenuti colpevoli.
Alex Peppe ai tempi era
compagno di classe dei due ragazzi e ora che è giornalista continua ad essere
ossessionato da quella storia e decide di indagare a fondo per poter scrivere un
articolo in occasione del funerale di uno dei presunti assassini.
Le cose si faranno ben
più complicate di come immaginava e segreti rimasti tali per troppo tempo
metteranno a rischio la sua stessa vita.
“La qualcuno è morto”
(Delos Digital, febbraio 2023) è uno degli ultimi racconti lunghi di Cristina Biolcati, scrittrice e poetessa ferrarese e padovana d’adozione, per la collana
Delos Crime.
Una storia davvero bella
e coinvolgente che si divide tra racconto di formazione e thriller, tra le vite
di tre adolescenti e il mistero di una morte sulla quale non si
indagò come sarebbe stato necessario fare.
“Quel moccioso conosceva
bene l’abitazione, sissignore, perché studiava sempre con Giuliano. Però,
neanche il tempo di salire su, al primo piano, che il fantomatico killer si era
già dileguato. Ha sempre detto di essere entrato in camera di Cinzia e di
averla trovata a terra, colpita a morte. E l’assassino, nel frattempo, dov’era
finito? Nessuno potrebbe sparire in così poco tempo. Come abbiamo potuto
credere a una cosa del genere?”
Il binomio bene – male è
centrale: cosa e chi si annida nelle nostre quotidianità ed è possibile
renderci conto delle reali intenzioni delle persone? Come distinguere le bugie
dalla verità?
Cristina Biolcati |
“Faceva paura allora e fa
paura ancora adesso il fatto che il male si sia sprigionato nella più
sonnacchiosa delle quotidianità, non è vero?”
“La qualcuno è morto” è
un crescendo di tensione, una scoperta di indizi che ci conducono piano piano
verso la verità e le indagini insieme al protagonista diventano così ancora più
intriganti e coinvolgenti.
Un bel racconto il cui
unico difetto è quello di essere troppo breve, perché non ci si vorrebbe
fermare ancora dopo essere state così coinvolte dalle vicende.
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