“Quando una di noi parla, sentiamo tutte e due le parole muoversi sulla lingua. Quando una di noi mangia, sentiamo tutte e due il cibo che scivola in gola. Nessuna di noi due si stupirebbe se, aprendoci la pancia, scoprissero che abbiamo degli organi in comune, che i polmoni di una respirano anche per l’altra, che un cuore solo batte due volte, all’impazzata.”
Luglio e Settembre sono
due sorelle adolescenti, nate a distanza di soli dieci mesi l’una dall’altra.
Il padre è morto e vivono
ad Oxford con la madre che alterna periodi di depressione ad altri di alacre
lavoro nel quale le figlie sono le protagoniste delle sue tavole.
Le ragazze hanno un
rapporto simbiotico, morboso e Settembre, la più grande, fa di tutto per
controllare ogni aspetto della vita di Luglio e fare in modo che si bastino a
vicenda.
Poi però accade un fatto
terribile nella loro scuola, qualcosa di cui non si può parlare e dal quale
non si può tornare indietro; così la famiglia si trasferisce improvvisamente
dall’altra parte del Paese, sulla costa, in una casa semiabbandonata appartenente
alla zia delle ragazze.
Qui sperano di ritrovare
un po’ di pace e mentre la madre trascorre le giornate a dormire e scende al
piano di sotto solamente la notte, le sorelle esplorano casa e dintorni.
Riescono persino a fare
nuove amicizie ma è durante un falò sulla spiaggia che Luglio si accorge che
qualcosa sta cambiando e che il legame con la sorella non più lo stesso di una
volta.
Forse la colpa è di ciò
che è accaduto a scuola? O c’è dell’altro?
“E allora penso, come mi
è successo tante volte, che Settembre è la persona che avrei sempre voluto
essere. Io sono una forma ritagliata dall’Universo, trapunta di stelle che
continuano a morire – e lei è la creatura che riempie il vuoto che io lascio
nel mondo.”
“Sorelle” (Fazi Editore,
luglio 2021, traduzione di Stefano Tummolini) è il nuovo romanzo (dopo “Nel profondo”, sempre per la Fazi) di Daisy Johnson, astro nascente della narrativa
inglese e la più giovane scrittrice mai entrata nella rosa dei finalisti del
Man Booker Prize.
Quello che inizia come un
rapporto anomalo tra sorelle si trasforma in qualcosa di ancorapeggiore.
Luglio vorrebbe sentirsi più libera ma al tempo stesso pende dalle labbra di
Settembre che ha sempre la parola o l’idea giusta. A causa sua non riesce
neppure più ad avere un rapporto con la madre.Daisy Johnson
“C’erano mesi in cui ci
diceva che sentiva una tristezza color ruggine e cuoio.”
La rabbia di Settembre è
patologica e quando si scatena può colpire chiunque.
Ne nasce un romanzo
psicologico che diventa inquietante e al contempo commuove per il reale
significato di ogni cosa che accade, di ogni parola che viene detta.
Amore e invidia si
intervallano, la casa è spettrale, quel falò potrebbe rappresentare la
rivelazione tanto attesa e ciò che ad un certo punto immaginiamo non corrisponde
alla realtà.
“Solo quando c’era
Settembre i colori tornavano normali e ricominciavo a sentire il dolore o
l’odore del pranzo sui fornelli nelle cucine della scuola. Settembre mi teneva
ancorata. Non al mondo ma a lei.”
Tra horror e gotico
“Sorelle” affascina e intimorisce, è disturbante e vorremmo solo che Luglio
smettesse di giocare a Settembre dice perché non ci vuole poi tanto per
superare i limiti e cadere in uno spaventoso buco nero senza fondo.
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