mercoledì 3 aprile 2019

Intervista a Cristina Biolcati, alla sua passione per lettura e scrittura e al suo ultimo “L’uomo di marmellata”


“Avrei stretto quella mano nella mia, avrei ballato senza chiudere gli occhi. Avrei trattenuto dentro di me ogni singolo atomo di Alice, della sua giovane vita. Le avrei chiesto perdono perché la stavo lasciando. Non rimanevo a proteggerla quando lei aveva più bisogno di me. Fallivo miseramente, mentre lei doveva rimanere.” (“Balla per me”, C. Biolcati)
Sono certa che tanti tra voi hanno sentito parlare di Cristina Biolcati e letto qualche suo romanzo breve, racconto e/o lirica.

Scrittrice talentuosa, leggete qualcosa di suo se non l’avete ancora fatto, ha cominciato a pubblicare e partecipare a concorsi nel 2013 e da sempre è una lettrice fortissima e appassionata di scrittura, sia in prosa che in poesia.

Non essendo troppo avvezza all'utilizzo dei social la trovate solamente su Facebook ma è sufficiente per rimanere aggiornati sulle nuove uscite, sui Premi letterari ai quali partecipa e per avere un contatto diretto con lei, sempre interessata a conoscere il parere dei suoi vecchi o nuovi lettori.

Il suo stile riconoscibile e l’incisività ed eleganza della scrittura rendono i suoi scritti particolari e sempre originali.

Cristina ha gentilmente dato disponibilità per questa intervista e sono certa che sarà interessante sentirla parlare di sé, delle sue esperienza con case editrice e selfpublishing, le sue preferenze da lettrice, il suo ultimo romanzo breve e perfino un appello finale.
Lascio a lei la parola e buona lettura!



Cristina Biolcati
Benvenuta sul mio blog Cristina. Sono felice di poterti ospitare, dopo diverse recensioni ai tuoi
libri. Come e quando hai cominciato a scrivere?

Un saluto a te, Rebecca, e a tutti i tuoi lettori. Sono onorata e ti ringrazio per lo spazio che mi concedi. Non è retorica, ma seguo sempre il tuo blog, perché qui trovo recensioni a libri particolari e di qualità. Non ti limiti a leggere quel che va per la maggiore, ma hai un tuo criterio selettivo che io apprezzo. Per quanto mi riguarda, ho sempre scritto, fin da quando avevo quattordici anni. Però, se vogliamo contare da quando ho iniziato a pubblicare e fare concorsi, dobbiamo andare al 2013.



L’ultima tua pubblicazione è per la Delos Digital, parlaci di questa esperienza.

In realtà, le mie ultime tre pubblicazioni sono con Delos, una casa editrice specializzata nel digitale. A gestire il tutto, anche se lui è schivo e rimane dietro le quinte, c’è Franco Forte, lo stesso editor che cura la collana Giallo Mondadori e scrittore a sua volta. Per cui ho pensato di essere in buone mani! E così ho continuato a cavalcare l’onda, dato che la Delos ha dimostrato di apprezzare i miei scritti, che non sono mai lunghi. Pena l’assenza del cartaceo, è vero, però io la ritengo una casa editrice di qualità e sono soddisfatta.



In passato hai ottenuto pubblicazioni da parte di altre case editrici ma ti sei anche autopubblicata. Come è stata l’esperienza del selfpublishing? E quale è il tuo parere rispetto all’attuale panorama editoriale e la possibilità sempre maggiore di autopubblicarsi?

Penso che un aspirante scrittore non possa affacciarsi al mondo della pubblicazione senza avere provato anche il self. Perché non potrebbe poi parlare di qualcosa che non ha sperimentato. L’autopubblicazione rappresenta una grande opportunità, in quanto permette di velocizzare il processo e di essere notati. Però è anche un’arma a doppio taglio: non garantisce la qualità. È un inizio, certo, che dovrebbe essere supportato, in un secondo momento, dal lavoro di una casa editrice (assolutamente non a pagamento). L’autopubblicazione fine a se stessa, a lungo termine non paga. E io la consiglio soltanto a chi dovesse avere una folta schiera di conoscenti su cui contare. In caso contrario, la scrittura rimane una passione senza sviluppi.



Ci racconti in breve “L’uomo di marmellata”?

L’uomo di marmellata” è nato un po’ per gioco. Ho pensato a una ragazza giovane che, oltre ad avere perso l’amore della sua vita (quello che lei reputava tale), viene anche beffata dalla nuova coppia di amanti che si è costituita. Perché la sua rivale, non paga di averle portato via il fidanzato, ha anche commesso un terribile plagio: le ha rubato un manoscritto e ne ha fatto un romanzo. Uno scritto pessimo che, sfruttando la sua popolarità, sta avendo purtroppo un discreto successo. Mi sono quindi focalizzata sulla vendetta. Come farla pagare ad entrambi? E qui spero di avere fatto sorridere il lettore. Confesso che, a tal proposito, mi sono tolta anche qualche sassolino dalla scarpa.



Un aggettivo per definirlo?

Variegato



Poesia e narrativa: in quale tra i due ti ritrovi maggiormente e/o a quale sei più legata e per quale
motivo?

Devo dire che la poesia è il mio primo amore. La soddisfazione che mi dà una poesia scritta bene (non capita spesso, eh?), non ha paragoni. Amo molto anche il racconto breve, nonostante la prosa sia venuta dopo. Alternare prosa e poesia è quello a cui mi vorrei dedicare.




La poesia in Italia viene letta da pochi e di conseguenza è complicato farsela pubblicare. Quale
pensi sia il motivo di tale difficoltà?

Qualche nuovo scrittore riesce ad emergere, e case editrici importanti pubblicano i suoi romanzi. La stessa cosa non avviene nel campo della poesia, è vero. Molti editori nemmeno la trattano e continuano a “sfornare” nuove edizioni di raccolte di classici. La moltitudine di gente che scrive poesie, oggigiorno, è davvero notevole, grazie anche ai social e all’autopubblicazione. Per cui emergere è difficile. Se poi aggiungiamo il fatto che non ci sia nemmeno troppa volontà di selezionare, da parte degli editori, e che i lettori preferiscano dedicarsi ad altro, secondo me rimangono i concorsi. In questo caso, almeno, con la poesia le soddisfazioni arrivano!




Che tipo di lettrice sei? Quanti libri leggi, in media, in un anno? Generi preferiti?

Sono una lettrice “onnivora”. Leggo un po’ di tutto, con la predilezione per i thriller e per i classici. Non saprei dirti quanti libri leggo in un anno, ma comunque sono tanti.



L’ultimo libro letto?

“Conversazione su Tiresia” del maestro Camilleri.



Chi vorresti ti leggesse? Hai un pubblico in particolare al quale ti rivolgi?

Vorrei mi leggesse in particolare chi non mi conosce, perché sarebbe libero da pregiudizi. “Alieno da ogni piaggeria”, come si suol dire. Considero però un piccolo miracolo quando qualcuno mi dice che ha letto un mio libro. Quindi sono benvenuti tutti, nessuno escluso.



Nuove tecnologie, e-books… cosa ne pensi e quali ritieni siano i lati positivi e quelli negativi per gli aspiranti scrittori e/o per quelli con più esperienza? Te lo chiedo tenendo in considerazione anche la tua esperienza di recensionista.

Una cosa che ha il potere di stranirmi, però in senso positivo, è l’immediatezza con cui ci si può rendere partecipi dei successi (o insuccessi) altrui. Oggi lo scrittore non è più un essere isolato che possiamo conoscere solo attraverso la sua opera. Coi social, sappiamo sempre dove si trova e cosa sta facendo. Il lettore (o il recensore) interagisce con chi ha scritto quel romanzo che, fino a pochi minuti prima, stava leggendo con tanta passione. Addirittura, io ho una scrittrice affermata che si rivolge a me chiamandomi “amica mia”. E trovo che questo sia stato un grande passo avanti per far sì che scrittura e lettura convergano, almeno un pochino.



Progetti futuri? Stai forse lavorando a qualche nuova pubblicazione di narrativa e/o poesia?

Lo confesso solo a voi: vorrei cimentarmi in un thriller. Ma è un genere difficile, dove nulla è lasciato al caso. E io non so a chi far fare la parte dell’assassino! Questo la dice lunga. Quindi meglio tornare a un genere che mi sia congeniale: la poesia. Ho raccolto una silloge, di testi che hanno partecipato a dei concorsi. E sono in cerca di un editore. Anzi, potrei mica fare un appello?


Biografia di Cristina Biolcati:

Cristina Biolcati è ferrarese, ma padovana d’adozione. Laureata in lettere, ama molto leggere. È autrice di poesie e racconti brevi. Fra le sue passioni: gli animali, l’arte e la filosofia. Collabora con alcune riviste digitali, dove scrive recensioni di libri e articoli letterari.

Opere pubblicate: Nessuno è al sicuro (Edizioni Simple, 2013), un saggio sugli attacchi di squalo in Italia dal 1926 a oggi; Ritorna mentre dormo (DrawUp Edizioni, 2013), una silloge poetica; L’ombra di Luca (Leucotea Edizioni, 2014), una raccolta di racconti brevi; Allodole e vento(Pagine srl, 2014), una seconda raccolta di poesie; Balla per me (Youcanprint, 2017), un romanzo breve; Se Robin Hood sapesse (Delos Digital, 2017), racconto rosa; Ciclamini al re (Delos Digital, 2018), racconto lungo, L'uomo di marmellata (Delos Digital, 2019).

Partecipa spesso a concorsi letterari, e spesso li vince anche, ed è presente coi suoi racconti e poesie in molte antologie collettive.

 Pagina Facebook Cristina Biolcati qui




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