“Avrei stretto quella mano nella mia, avrei ballato senza chiudere gli occhi. Avrei trattenuto dentro di me ogni singolo atomo di Alice, della sua giovane vita. Le avrei chiesto perdono perché la stavo lasciando. Non rimanevo a proteggerla quando lei aveva più bisogno di me. Fallivo miseramente, mentre lei doveva rimanere.” (“Balla per me”, C. Biolcati)
Sono certa che tanti tra voi hanno sentito
parlare di Cristina Biolcati e letto qualche suo romanzo breve, racconto e/o
lirica.
Scrittrice talentuosa, leggete qualcosa di
suo se non l’avete ancora fatto, ha cominciato a pubblicare e partecipare a
concorsi nel 2013 e da sempre è una lettrice fortissima e appassionata di
scrittura, sia in prosa che in poesia.
Non essendo troppo avvezza all'utilizzo dei social la trovate solamente su Facebook ma è sufficiente per rimanere
aggiornati sulle nuove uscite, sui Premi letterari ai quali partecipa e per
avere un contatto diretto con lei, sempre interessata a conoscere il parere dei
suoi vecchi o nuovi lettori.
Il suo stile riconoscibile e l’incisività
ed eleganza della scrittura rendono i suoi scritti particolari e sempre
originali.
Cristina ha gentilmente dato disponibilità
per questa intervista e sono certa che sarà interessante sentirla parlare di
sé, delle sue esperienza con case editrice e selfpublishing, le sue preferenze
da lettrice, il suo ultimo romanzo breve e perfino un appello finale.
Lascio a lei la parola e buona lettura!
Cristina Biolcati |
Benvenuta sul mio blog Cristina. Sono
felice di poterti ospitare, dopo diverse recensioni ai tuoi
libri.
Come e quando hai cominciato a scrivere?
Un saluto a te, Rebecca, e a tutti i tuoi
lettori. Sono onorata e ti ringrazio per lo spazio che mi concedi. Non è
retorica, ma seguo sempre il tuo blog, perché qui trovo recensioni a libri particolari
e di qualità. Non ti limiti a leggere quel che va per la maggiore, ma hai un
tuo criterio selettivo che io apprezzo. Per quanto mi riguarda, ho sempre
scritto, fin da quando avevo quattordici anni. Però, se vogliamo contare da
quando ho iniziato a pubblicare e fare concorsi, dobbiamo andare al 2013.
L’ultima tua pubblicazione è per la Delos
Digital, parlaci di questa esperienza.
In realtà, le mie ultime tre pubblicazioni
sono con Delos, una casa editrice specializzata nel digitale. A gestire il
tutto, anche se lui è schivo e rimane dietro le quinte, c’è Franco Forte, lo
stesso editor che cura la collana Giallo Mondadori e scrittore a sua volta. Per
cui ho pensato di essere in buone mani! E così ho continuato a cavalcare l’onda,
dato che la Delos ha dimostrato di apprezzare i miei scritti, che non sono mai
lunghi. Pena l’assenza del cartaceo, è vero, però io la ritengo una casa editrice
di qualità e sono soddisfatta.
In passato hai ottenuto pubblicazioni da
parte di altre case editrici ma ti sei anche autopubblicata. Come è stata l’esperienza del
selfpublishing? E quale è il tuo parere rispetto all’attuale panorama editoriale e la possibilità sempre
maggiore di autopubblicarsi?
Penso che un aspirante scrittore non possa
affacciarsi al mondo della pubblicazione senza avere provato anche il self. Perché non potrebbe poi parlare di
qualcosa che non ha sperimentato. L’autopubblicazione rappresenta una grande
opportunità, in quanto permette di velocizzare il processo e di essere notati.
Però è anche un’arma a doppio taglio: non garantisce la qualità. È un inizio,
certo, che dovrebbe essere supportato, in un secondo momento, dal lavoro di una
casa editrice (assolutamente non a pagamento). L’autopubblicazione fine a se
stessa, a lungo termine non paga. E io la consiglio soltanto a chi dovesse
avere una folta schiera di conoscenti su cui contare. In caso contrario, la
scrittura rimane una passione senza sviluppi.
L’uomo di marmellata” è nato un po’ per
gioco. Ho pensato a una ragazza giovane che, oltre ad avere perso l’amore della
sua vita (quello che lei reputava tale), viene anche beffata dalla nuova coppia
di amanti che si è costituita. Perché la sua rivale, non paga di averle portato
via il fidanzato, ha anche commesso un terribile plagio: le ha rubato un
manoscritto e ne ha fatto un romanzo. Uno scritto pessimo che, sfruttando la
sua popolarità, sta avendo purtroppo un discreto successo. Mi sono quindi
focalizzata sulla vendetta. Come farla pagare ad entrambi? E qui spero di avere
fatto sorridere il lettore. Confesso che, a tal proposito, mi sono tolta anche
qualche sassolino dalla scarpa.
Un aggettivo per definirlo?
Variegato
Poesia e narrativa: in quale tra i due ti
ritrovi maggiormente e/o a quale sei più legata e per quale
motivo?
Devo dire che la poesia è il mio primo
amore. La soddisfazione che mi dà una poesia scritta bene (non capita spesso,
eh?), non ha paragoni. Amo molto anche il racconto breve, nonostante la prosa
sia venuta dopo. Alternare prosa e poesia è quello a cui mi vorrei dedicare.
La poesia in Italia viene letta da pochi e
di conseguenza è complicato farsela pubblicare. Quale
pensi sia il motivo di tale difficoltà?
Qualche nuovo scrittore riesce ad
emergere, e case editrici importanti pubblicano i suoi romanzi. La stessa cosa
non avviene nel campo della poesia, è vero. Molti editori nemmeno la trattano e
continuano a “sfornare” nuove edizioni di raccolte di classici. La moltitudine
di gente che scrive poesie, oggigiorno, è davvero notevole, grazie anche ai
social e all’autopubblicazione. Per cui emergere è difficile. Se poi
aggiungiamo il fatto che non ci sia nemmeno troppa volontà di selezionare, da
parte degli editori, e che i lettori preferiscano dedicarsi ad altro, secondo
me rimangono i concorsi. In questo caso, almeno, con la poesia le soddisfazioni
arrivano!
Che tipo di lettrice sei? Quanti libri
leggi, in media, in un anno? Generi preferiti?
Sono una lettrice “onnivora”. Leggo un po’
di tutto, con la predilezione per i thriller e per i classici. Non saprei dirti
quanti libri leggo in un anno, ma comunque sono tanti.
L’ultimo libro letto?
“Conversazione su Tiresia” del maestro
Camilleri.
Chi vorresti ti leggesse? Hai un pubblico
in particolare al quale ti rivolgi?
Vorrei mi leggesse in particolare chi non
mi conosce, perché sarebbe libero da pregiudizi. “Alieno da ogni piaggeria”, come
si suol dire. Considero però un piccolo miracolo quando qualcuno mi dice che ha
letto un mio libro. Quindi sono benvenuti tutti, nessuno escluso.
Nuove tecnologie, e-books… cosa ne pensi e
quali ritieni siano i lati positivi e quelli negativi per gli aspiranti scrittori e/o per quelli con più
esperienza? Te lo chiedo tenendo in considerazione anche la tua esperienza di recensionista.
Una cosa che ha il potere di stranirmi,
però in senso positivo, è l’immediatezza con cui ci si può rendere partecipi
dei successi (o insuccessi) altrui. Oggi lo scrittore non è più un essere
isolato che possiamo conoscere solo attraverso la sua opera. Coi social,
sappiamo sempre dove si trova e cosa sta facendo. Il lettore (o il recensore) interagisce
con chi ha scritto quel romanzo che, fino a pochi minuti prima, stava leggendo
con tanta passione. Addirittura, io ho una scrittrice affermata che si rivolge
a me chiamandomi “amica mia”. E trovo che questo sia stato un grande passo
avanti per far sì che scrittura e lettura convergano, almeno un pochino.
Progetti futuri? Stai forse lavorando a
qualche nuova pubblicazione di narrativa e/o poesia?
Lo confesso solo a voi: vorrei cimentarmi
in un thriller. Ma è un genere difficile, dove nulla è lasciato al caso. E io
non so a chi far fare la parte dell’assassino! Questo la dice lunga. Quindi
meglio tornare a un genere che mi sia congeniale: la poesia. Ho raccolto una
silloge, di testi che hanno partecipato a dei concorsi. E sono in cerca di un
editore. Anzi, potrei mica fare un appello?
Biografia di Cristina Biolcati:
Cristina Biolcati è ferrarese, ma padovana d’adozione. Laureata in lettere, ama molto leggere. È autrice di poesie e racconti brevi. Fra le sue passioni: gli animali, l’arte e la filosofia. Collabora con alcune riviste digitali, dove scrive recensioni di libri e articoli letterari.
Opere pubblicate: Nessuno è al sicuro (Edizioni Simple, 2013), un saggio sugli attacchi di squalo in Italia dal 1926 a oggi; Ritorna mentre dormo (DrawUp Edizioni, 2013), una silloge poetica; L’ombra di Luca (Leucotea Edizioni, 2014), una raccolta di racconti brevi; Allodole e vento(Pagine srl, 2014), una seconda raccolta di poesie; Balla per me (Youcanprint, 2017), un romanzo breve; Se Robin Hood sapesse (Delos Digital, 2017), racconto rosa; Ciclamini al re (Delos Digital, 2018), racconto lungo, L'uomo di marmellata (Delos Digital, 2019).
Partecipa spesso a concorsi letterari, e spesso li vince anche, ed è presente coi suoi racconti e poesie in molte antologie collettive.
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