Bugiarde verità, Nicola Rocca |
“Da allora, nulla, fra me e mio marito, fu più come prima. Qualcosa si era rotto. E capii che non si sarebbe mai più aggiustato. Ci sono linee di confine da cui, una volta oltrepassate, è impossibile tornare indietro.”
Matteo e Rachele si sono
conosciuti casualmente in un locale, lei aveva appena lasciato il ragazzo dopo
averlo trovato insieme ad un'altra. Il loro è un avvicinarsi per consolarsi a
vicenda e in breve tempo si innamorano, si sposano e nasce persino una
bellissima bambina. Gli anni però passano, gli equilibri si modificano e
cominciano le liti, le urla, i tradimenti e la violenza.
Lui non l’ha mai picchiata
ma in un momento di collera ci è andato molto vicino e le scuse successive non
sono state sufficienti. Il gesto non è certo piaciuto a Rachele e non riesce a
dimenticare. La mente umana è complicata, le idee che possono passare per la
testa sono infinite, talvolta terrificanti, e la mente della giovane donna elaborerà
un piano che travolgerà tutto e tutti.
Ma cosa è accaduto
realmente e chi ha ragione? Si parla di omicidio… Le voci sono tante, diverse, ognuna
esprime la sua verità e chissà quale tra queste risulterà migliore…
In attesa del prossimo
romanzo Nicola Rocca è tornato con un nuovo atteso racconto, “Bugiarde verità”
(Enneerre, 12 aprile 2019), anche stavolta un noir, nel quale la tematica
centrale, purtroppo attualissima, è la violenza sulle donne.
Un uomo tenta di alzare
le mani su una donna, sua moglie, e, pur non uccidendola, le
conseguenze sono
catastrofiche. Ci si chiede quindi quale sia il confine tra simulare un gesto
violento e metterlo in pratica. Vi è forse una scala di gravità che giustifica
il primo e condanna il secondo?
Nicola Rocca |
A tal riguardo è
interessante e intrigante sentire le voci dei soggetti coinvolti, formulare una
propria idea per vederla scardinata un attimo dopo.
“Del resto, la verità è
una puttana che nessuno vuole portarsi a letto.”
Ancora una volta nulla è
come sembra e ben presto ci rendiamo conto che la verità non è assoluta,
tantomeno in questo racconto.
Se non altro, per quanto
questo non possa essere considerato un vanto, per una volta i ruoli si invertono
e il finale è ben differente, e più machiavellico, da quello che si potrebbe
dedurre inizialmente.
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