lunedì 4 marzo 2019

La natura ne “Le storie di Anna, la bambina che non diceva mai le bugie” di Giulia Maria Crespi con le bellissime illustrazioni di Sofia Paravicini


Storia di Anna, la bambina che non diceva mai le bugie
“Anna era una bambina che mai in vita sua aveva detto una bugia. Proprio mai, neanche con il pensiero, neppure sognando aveva immaginato una bugia. Per questo conosceva il linguaggio di tutte le creature viventi, insetti compresi, con cui discorreva piacevolmente. Solo con i pesci non parlava, perché ignorava il loro alfabeto. Viveva a Zelata da sola, senza i genitori: il papà era sparito pochi giorni prima della sua nascita e la mamma lavorava lontano. Aveva però due amici speciali. Il più grande, il più fedele, era Timmy Puntapiè, lo scoiattolo che insieme alla moglie Rosina dimorava sulla Grande Quercia, attorno alla quale era costruita la casa del Quac, dove Anna abitava e dove le sue cuginette arrivavano ogni fine settimana.”
Ho sempre amato i libri illustrati e ancora oggi li amo per il loro saper andare oltre le semplici parole. Come non innamorarsi poi di illustrazioni come quelle, che colpiscono subito, dalla copertina, di “Le storie di Anna, la bambina che non diceva mai le bugie” (Salani Editore, ottobre 2018)?

Lo splendido airone cenerino con la bambina sopra di lui è un immediato rimando a storie bellissime e mi riporta indietro nel tempo a quando mi dedicavo, ancora bambina, alla lettura de “Il meraviglioso viaggio di Nils Holgersson”. Le storie sono differenti ma lo spirito è lo stesso.

Anna era una bambina che non aveva mai pronunciato una bugia e per questo motivo aveva l’accesso al linguaggio di tutte le creature viventi ad accezione dei pesci. La mancanza dei genitori era colmata da tutti gli amici che vivevano nella natura e con i quali faceva grandi chiacchierate. Anna osservava tutto, assisteva alle guerre tra insetti, alle nascite, ai matrimoni, alle vicende amorose e persino alle terribili alluvioni

Sì, perché Anna ha imparato che la natura è tanto affascinante quanto imprevedibile e che il rispetto nei suoi confronti e nei confronti dei suoi abitanti viene prima di tutto. E poi c’è sempre così tanto da imparare dal Dottor Gufo, da Airone Gambalunga e persino dal
Giulia Maria Crespi
terribile Calabrò.

Tra lanche, formicai, alveari, fiumi, boschi e laghi, il richiamato alla natura è chiaro ed invitante. Queste erano le storie che Giulia Maria Crespi raccontava ai suoi sette nipoti quando erano bambini. Non a caso stiamo parlando della stessa persona che nel 1975 ha fondato, con Renato Bazzoni il FAI (Fondo Ambiente Italiano) di cui oggi è presidente onorario.

“Anna resisteva con grande fatica a questi richiami che ben conosceva e che le rendevano sempre più antipatica la vita cittadina, tra gas di scarico e lontani stridori di traffico. Sì, il giardino della casa dove abitava con Lisa era una piccola isola felice, ma quanto diversa dalle ampie distese di campi e dai grandi boschi di Zelata!”

Un connubio magico quello con l’illustratrice freelance milanese (master in Illustrazione editoriale e studi in pittura d’arte presso il Camberwell College of Arts di Londra) Sofia Paravicini.

Le storie di Anna possono essere raccontate ai bambini ma sono perfette per gli adulti che amano la natura, che nutrono quella sensibilità che li porta ad essere attenti nei confronti del verde che ci circonda e dei suoi abitanti. Un invito a maturare un rispetto ancora maggiore nei loro confronti.

Un piccolo grande capolavoro per trascorrere qualche ora serena a sognare in compagnia delle piccola Anna e dei suoi incredibili amici.

Link per l'acquisto qui



Nessun commento:

Posta un commento