venerdì 22 marzo 2019

“Elevation” di Stephen King: un viaggio a Castle Rock tra pregiudizi e voglia di rivincita

Elevation, Stephen King

“Sappiamo perfettamente che cosa fanno i buoni vicini da queste parti, si ripeté mentre tornava verso casa, scendendo dalla collina. Che diavolo significavano, quelle parole?”
Scott Carey, un quarantenne di costituzione robusta, si è accorto che il peso diminuisce di giorno in giorno, inspiegabilmente. Non ha una moglie con la quale parlarne perché se ne è andata ma proverà a riferire la situazione all'amico Bob, medico in pensione. 

Ma c’è un problema, nonostante il peso scenda il suo corpo non cambia di una virgola e mostrarlo a Bob potrebbe essere imbarazzante. Si tratta forse di una questione di gravità? Come è possibile che qualunque abito o oggetto tenga addosso il peso sia sempre lo stesso? 

Inoltre Scott si sente felice, e la paura iniziale si è trasformata in serenità. Proprio sull'onda di questo sentimento cerca di rimettere a posto alcune situazioni poco simpatiche che si sono create nella sua città, Castle Rock, e chissà che non riesce proprio ad ottenere ciò che desidera.

Non vi aspettate il classico romanzo di Stephen King. Innanzitutto più che romanzo lo si può definire racconto lungo, inoltre l’orrore che troviamo non è quello che vi aspettereste ma si rifà all'attualità, alle menti chiuse delle persone, alla facilità con la quale si tende ad emarginare qualcuno solamente perché in qualche modo differente dallo standard comune.

Ci si sarebbe aspettati qualcosa di più da “Elevation” (Sperling & Kupfer, febbraio 2019) ma non è certo da buttare via.

Lo definirei tragicomico: l’idea che una persona possa perdere peso senza subire modifiche al proprio corpo è piuttosto buffo ma diventa spaventoso quando gli effetti negativi si
Stephen King
manifestano e ci si avvicina al peso minimo possibile.

Ritrovarsi nell'immaginaria cittadina di Castle Rock è sempre un piacere e lo sono anche i rimandi a romanzi mitici del Maestro.

“I ragazzi delle superiori si preparavano per il ballo in maschera nella palestra del liceo, e la rock band locale, i Big Top, aveva deciso di ribattezzarsi Pennywise and the Clowns per l’occasione.”

“Elevation” è un’elevazione in ogni senso, non solo fisica ma anche, e soprattutto, spirituale. È la dimostrazione di come talvolta basti poco per andare oltre i pregiudizi, oltre quelle strutturazioni mentali che si è solito credere non debbano e non possano essere intaccate.

Divertente, scorrevole, l’ideale per trascorrere un’ora piacevole di lettura senza però troppe pretese.

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