domenica 17 luglio 2022

“Atlante dei paesi fantasma” di Riccardo Finelli con le illustrazioni di Alessandra Scandella: un viaggio affascinante nell’Italia dei paesi abbandonati

Atlante dei paesi fantasma, Riccardo Finelli

“Il problema non furono le frane, quanto l’acqua che ruscellava fra i vicoli sgretolando i muri a secco delle case da decenni, probabilmente da secoli. Si racconta che nelle terribili notti dell’ottobre 1951, quelle che preparavano il colpo di grazia, il rumore dello scroscio sui sassi fosse più fragoroso del rimbombo dei tuoni. E si pensava, soprattutto, che se proprio si fosse dovuto abbandonare Gairo dopo l’ennesima alluvione, lo si sarebbe fatto restando uniti, senza sparpagliarsi per almeno tre paesi nel raggio di venti chilometri.”

Anche quest’anno l’estate è arrivata puntuale, o forse persino un po’ in anticipo, e scatta la rincorsa alle vacanze

Ancora avete qualche dubbio o avete voglia di girare l’Italia in maniera differente, alla ricerca di luoghi particolari o persino di paesi fantasma?

Se la risposta è positiva “Atlante dei paesi fantasma” (Sonzogno, 2022) è perfetto per voi e lo è per chi ha voglia di fare un viaggio seduti sul proprio divano.

Per Riccardo Finelli, giornalista e scrittore, è cominciato tutto con quel viaggio in mare attraverso il Tirreno. Tanti i pensieri e tanta la voglia, trasmessa tra le pagine di questo libro, di ritrovare le tracce umane in luoghi ormai abbandonati da tempo, alla ricerca della storia da raccontare e dell’anima di chi quei luoghi li visse prima che si trasformassero in borghi disabitati.

Un vero e proprio giro d’Italia attraverso luoghi mai dimenticati veramente, ricchi di passato, di storie tragiche e di tentativi di rinascita.

La terra tremò ad Alianello, Apice e Poggioreale; la geologia non fu clemente con Rovaiolo, Roscigno, Cavallerizzo di Cerzeto, Roghudi, Gairo, Osini; il brutale spopolamento colpì Reneuzzi, Narbona, Canate di Marsiglia; a Consonno, Castelnuovo dei Sabbioni, Monteruga e Santa Chiara sul Tirso sono visibili quasi solo le loro antiche cattedrali; Codera, Celleno, Buonanotte e Craco hanno provato, con fatica, a rinascere.

Sono tanti i luoghi visitati da Finelli, tutti affascinanti e con una propria peculiarità.

“Con il sapore selvatico della notte addosso mi sono trascinato in stanza per dormire. E all’alba ho sentito di nuovo i lupi.”

Riccardo Finelli
Storia e leggende, bellezza e malinconia si alternano e fondamentali sono le testimonianze di chi quei luoghi li visse in prima persona o di coloro i quali hanno tramandato dicerie e racconti fino a noi.

È incredibile pensare e scoprire quanti paesi sono ormai fantasma e come la natura riesca sempre a riprendersi gli spazi sottratti dall’uomo.

A rendere ancora più bello e godibile il volume sono le meravigliose illustrazioni di Alessandra Scandella; senza queste non sarebbe possibile immergersi come si deve nei luoghi così ben descritti da Finelli.

Splendido infine il formato, leggermente più ampio di un romanzo Sonzogno, con una copertina rigida cartonata e pagine bianche spesse a rendere l’Atlante un libro da portarsi appresso o da conservare con cura nella propria libreria.

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