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Atlante dei paesi fantasma, Riccardo Finelli |
“Il problema non furono le frane, quanto l’acqua che ruscellava fra i vicoli sgretolando i muri a secco delle case da decenni, probabilmente da secoli. Si racconta che nelle terribili notti dell’ottobre 1951, quelle che preparavano il colpo di grazia, il rumore dello scroscio sui sassi fosse più fragoroso del rimbombo dei tuoni. E si pensava, soprattutto, che se proprio si fosse dovuto abbandonare Gairo dopo l’ennesima alluvione, lo si sarebbe fatto restando uniti, senza sparpagliarsi per almeno tre paesi nel raggio di venti chilometri.”
Anche quest’anno l’estate è arrivata puntuale, o forse persino un po’ in anticipo, e scatta la rincorsa alle vacanze.
Ancora avete qualche dubbio o avete voglia di girare l’Italia in
maniera differente, alla ricerca di luoghi particolari o persino di paesi
fantasma?
Se la risposta è positiva
“Atlante dei paesi fantasma” (Sonzogno, 2022) è perfetto per voi e lo è per chi
ha voglia di fare un viaggio seduti sul proprio divano.
Per Riccardo Finelli,
giornalista e scrittore, è cominciato tutto con quel viaggio in mare attraverso
il Tirreno. Tanti i pensieri e tanta la voglia, trasmessa tra le pagine di
questo libro, di ritrovare le tracce umane in luoghi ormai abbandonati da tempo,
alla ricerca della storia da raccontare e dell’anima di chi quei luoghi li
visse prima che si trasformassero in borghi disabitati.
Un vero e proprio giro d’Italia
attraverso luoghi mai dimenticati veramente, ricchi di passato, di storie tragiche
e di tentativi di rinascita.
La terra tremò ad Alianello,
Apice e Poggioreale; la geologia non fu clemente con Rovaiolo, Roscigno,
Cavallerizzo di Cerzeto, Roghudi, Gairo, Osini; il brutale spopolamento colpì
Reneuzzi, Narbona, Canate di Marsiglia; a Consonno, Castelnuovo dei Sabbioni,
Monteruga e Santa Chiara sul Tirso sono visibili quasi solo le loro antiche
cattedrali; Codera, Celleno, Buonanotte e Craco hanno provato, con fatica, a
rinascere.
Sono tanti i luoghi visitati
da Finelli, tutti affascinanti e con una propria peculiarità.
“Con il sapore selvatico
della notte addosso mi sono trascinato in stanza per dormire. E all’alba ho
sentito di nuovo i lupi.”
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Riccardo Finelli |
È incredibile pensare e
scoprire quanti paesi sono ormai fantasma e come la natura riesca sempre a
riprendersi gli spazi sottratti dall’uomo.
A rendere ancora più
bello e godibile il volume sono le meravigliose illustrazioni di Alessandra
Scandella; senza queste non sarebbe possibile immergersi come si deve nei
luoghi così ben descritti da Finelli.
Splendido infine il
formato, leggermente più ampio di un romanzo Sonzogno, con una copertina rigida
cartonata e pagine bianche spesse a rendere l’Atlante un libro da portarsi
appresso o da conservare con cura nella propria libreria.
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