venerdì 28 maggio 2021

20 anni di Paese d’Ombre: intervista al libraio Gianpiero Carta per lo speciale anniversario della sua libreria indipendente

© Rebecca Mais
“Credo che nessun libraio degno di questo nome abbia mai guardato l’orologio mentre sta aprendo le scatole della novità appena arrivate in magazzino o se è intento ad allestire un tavolo: il vero libraio lavora con passione e credo sia proprio la gioia di fare un mestiere che lo entusiasma a permettere di passare sopra a uno stipendio non esattamente da capogiro, ai turni faticosi, al costante contatto col pubblico che può essere logorante. Le giornate di lavoro in libreria sono lunghe, è vero, ma il fatto stesso di stare in mezzo ai libri, di sentirsi parte attiva della filiera attraverso cui il libro arriva alle mani del lettore, la consapevolezza del proprio ruolo di operatore culturale rappresentano una gratificazione.” (Romano Montroni, “Memorie di un libraio”)

Era il 19 maggio 2001 quando la Libreria Paese d’ombre venne inaugurata a Villacidro, una cittadina del Medio Campidano, nel sud ovest della Sardegna.

Il giovane GianpieroCarta, laureato pochi anni prima in Scienze Politiche, apriva questa nuova attività con entusiasmo e coraggio e sono questi che gli hanno permesso di festeggiare i primi venti anni della sua splendida libreria, un must per gli amanti dei libri di Villacidro e dei paesi dei dintorni.

Situata nel centro storico, a pochi passi dalla chiesa patronale di Santa Barbara, la Libreria Paese d’ombre vuol omaggiare Giuseppe Dessì, lo scrittore che a Villacidro trascorse la sua infanzia e l’adolescenza, che con l’omonimo romanzo “Paese d’ombre” vinse il Premio Strega nel 1972.

Non è quindi un caso che all’interno della libreria vi sia una parte consistente dedicata alla letteratura sarda, comprendendo sia autori/autrici del passato che attuali. Non mancano i best sellers, i grandi classici mondiali, la manualistica, i libri di varia ed una stanza (la libreria è divisa in due da uno stretto corridoio) interamente dedicata ai libri per bambini con alle pareti splendidi disegni a tema.     

La sorella Elisabetta, la cugina Paola, entrambe evidentemente appassionate di libri, sono tra coloro che più spesso gli amici – clienti della libreria hanno potuto incontrare oltre a Gianpiero.

La Libreria Paese d’ombre è un bel posticino nel quale trascorrere del tempo per acquistare qualche bel libro e fare una piacevole chiacchierata con il libraio o la libraia di turno.

Lascio ora la parola a Gianpiero che ancora, dopo venti anni, svolge il suo mestiere con passione e sempre con un sorriso per chi varca la soglia della sua libreria.


© Paola Lilliu

Innanzitutto, auguri per i venti anni della tua libreria e complimenti per questo importante traguardo Gianpiero! Come stai vivendo questo anniversario e come pensi di festeggiarlo?

Ti ringrazio per i graditi auguri.

Festeggerò come sempre, condividendo cultura, amicizia, sorrisi, speranza e ottimismo con i miei amici clienti.

Questo momento lo sto vivendo in modo inaspettato, nel senso che non avrei mai pensato di arrivare a venti anni di attività da librario; ma i libri ti appassionano, ti seducono e se riesci a creare un rapporto di amicizia e fiducia con i clienti... ecco venti anni in un secondo.

 

Nel corso degli anni, e prima che tu aprissi, diverse librerie hanno tentato l’impresa ma hanno tutte, chi prima, chi dopo, chiuso. Cosa ha permesso a te di resistere e consolidare l’attività?

Penso nell'aver puntato fin dall'inizio attività nella completa indipendenza; in questo modo ho avuto la possibilità di poter plasmare la libreria seguendo le esigenze e gli umori dei clienti nel corso degli anni e dopo tanti errori. Poi è stata strutturata in modo non molto ampio, ma a dimensione locale. Non esistono piccole librerie, ma piccoli lettori.

 

Un noto giornale provinciale scrisse che il tuo era (in riferimento all’apertura della libreria), tra le altre cose, un test di maturità per Villacidro. Quindi ti chiedo: dopo venti anni ritieni che Villacidro sia culturalmente cresciuta?

Credo che Villacidro sia sempre stata una cittadina culturalmente ricca e dinamica; ultimamente è presente una buona vivacità letteraria, soprattutto tra i giovani e le donne. Il punto cruciale è che non riesce ad esprimere tutto questo fervore culturale in modo armonico ed omogeneo. Quindi voglio rispondere alla Tua domanda in modo positivo, pur nella sua caoticità e faziosità.

 

Quali differenze noti oggi rispetto a venti anni fa? Forse è cambiato il tipo di clientela? O sono differenti i generi di libri venduti?

Al pari della clientela è cambiato anche il libraio... ci siamo trasformati nel corso degli anni e nel corso dei vari avvenimenti storici e culturali. Oggi noto una maggiore attenzione nella scelta del libro, una conoscenza maggiore dei vari libri richiesti; sicuramente merito delle varie rubriche, trasmissioni, blog e pagine di giornali che dedicano finalmente il meritato spazio ai libri.

Per quanto riguarda i generi dei libri venduti, ho notato una sensibile ascesa dei libri per ragazzi, soprattutto album e il settore della saggistica.

 

© Paola Lilliu

“Come ho detto tante volte, i libri sono merci, ma non sono merci come tutte le altre, perché sono prodotti dello spirito, plasmano la nostra personalità, il nostro modo di stare al mondo: noi siamo anche i libri che leggiamo”. Queste sono le parole di Romano Montroni nell’introduzione di “Memorie di un libraio” di Orwell. Cosa rappresentano per te i libri? E dal momento che siamo anche i libri che leggiamo, tu quali libri leggi solitamente? Quali ti hanno formato?  

I libri, per me, rappresentano degli insegnanti di vita; degli amici che mi trasmettono sicurezza e consapevolezza in ogni occasione, che ti danno il consiglio giusto nei momenti più difficili, ma anche la battuta ad effetto nei momenti ironici.

Non ho un genere di libri preferito, mi piace spaziare e affrontare i vari generi, come poesia o libri per ragazzi. Tra i romanzi che mi hanno formato partendo dall'adolescenza posso citare “Il signore delle mosche” di William Golding, il “Giovane Holden” di J.D. Salinger. In una età un po' più matura potrei inserire “Sulla strada” di Jack Kerouac, “Martin Eden” di Jack London”, “Il buio oltre la siepe” di Harper Lee. Come ultimi inserirei “Fiabe italiane” di Calvino, “Passavamo sulla terra leggeri” di Sergio Atzeni e “Stoner” di John Williams.

 

Cosa della tua libreria ami in modo particolare e perché?  

Ciò che amo maggiormente è la sua collocazione, ossia presso il centro storico della cittadina. Luogo purtroppo sempre più abbandonato a discapito della sua bellezza.

 

Cosa ami del tuo mestiere di libraio indipendente?

Semplicemente l'indipendenza, la libertà di scelta in tutti i campi senza condizionamenti. Ho fatto questa scelta fin dal principio nel rispetto del mio spirito libero da compromessi.

 

La pandemia non ha reso la vita facile a nessuno ma fortunatamente, ormai da mesi, si è deciso di non imporre la chiusura alle librerie. Come hai vissuto l’ultimo anno e come va ora che l’estate è vicina?

Dopo il grande spavento e disorientamento iniziale, ora riusciamo a convivere con il nostro sgradito ospite. La pandemia perlomeno ha avuto il merito di avvicinare/riavvicinare parecchie persone alla lettura; forse per evadere dalla drammatica realtà, per poter viaggiare tramite la lettura, per aggrapparsi a delle certezze o per evadere dalla monotonia e piattezza dei media.

 

Le nuove tecnologie e i social network hanno contribuito a ridurre le distanze, in ogni aspetto della vita. È stato così anche per te e la tua libreria?

Qualsiasi innovazione tecnologica, se usata bene e per scopi positivi, conferisce dei vantaggi. Nel mio caso, ha permesso maggiore visibilità e contato diretto con i potenziali clienti. Tutto ciò mi è possibile tramite l'utilizzo di vari social-media. Curiamo una pagina Facebook quotidianamente, che ha un discreto successo; soprattutto apprezzate le foto della mia collega Paola.

 

Nel corso degli anni non ti sei limitato a vendere libri nella tua libreria ma hai partecipato a diversi eventi. Ce n’è uno, o più di uno, che ti ha dato particolare soddisfazione o che ricordi in modo particolare?

© Paola Lilliu

Partecipiamo volentieri e con entusiasmo agli eventi esterni, di qualsiasi genere; come affermai già venti anni fa durante l'intervista per l'apertura libreria: “Sono i libri che spesso devono andare incontro ai lettori e non viceversa”.

L'evento più gradevole e a cui partecipo ogni anno con molta soddisfazione e #ioleggoperché, che consiste in una raccolta e donazione di libri alle varie biblioteche scolastiche del territorio. Ricordo in modo particolare una manifestazione legata all'evento #ioleggoperché, dove i ragazzi dell'istituto Alessandro Volta di Guspini/Arbus/Villacidro, per incrementare la donazione di libri, organizzarono un buffet con torte e vari dolci a forma di libro. La soddisfazione personale principale è la finalità di questa manifestazione: rimpinguare le scarne biblioteche scolastiche.

 

In venti anni di esperienza come libraio indipendente hai visto passare tante persone: sono stati di più quelli che Orwell definisce ‘snob da prima pagina’ o gli appassionati di letteratura?

Fortunatamente posso affermare “appassionati di letteratura”. Anche perché in una piccola libreria indipendente giungono lettori “maturi”, che sanno già ciò che cercano. Spesso chiedono consigli, ma hanno sempre un'idea ben precisa e definita.

 

Il cliente più bizzarro che abbia varcato la soglia della tua libreria? 

Come cliente bizzarro posso citare un ragazzo che durante le giornate uggiose, piovose, ma specialmente quando vi sono anche tuoni e fulmini si presenta puntualmente in libreria. Un giorno incuriosito gli chiesi il motivo di questa “tempistica metereologica” in libreria, lui rispose: “perché i libri mi danno sicurezza, riescono a rilassarmi e presso questa libreria mi sento a casa ed al sicuro. So che in mezzo ai libri sono protetto, non mi succederà niente e mi passa la paura”.

 

 Cosa ti auguri per i prossimi venti anni della tua libreria?

Altri venti anni e più di passione, amicizia e condivisione.


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