lunedì 10 maggio 2021

“Swing Low” di Miriam Toews: un’esistenza felice nonostante depressione e psicosi manico depressiva

Swing Low, Miriam Toews

“Ero intrappolato in una terra di nessuno, paralizzato da qualche parte tra il mio passato e il mio futuro, incapace di muovermi o sognare o gridare aiuto, o perfino di morire.”

A diciassette anni Mel si convinse di essere un uovo e gli psichiatri, dopo aver espresso la loro diagnosi, gli dissero che non avrebbe mai potuto avere una vita normale e fare ciò che desiderava. Il primo passo fu la prescrizione di farmaci ma Mel se ne fregò di quanto gli venne detto, si sposò con Elvira, ebbe due figlie e fu un appassionato e gentile insegnante, amante della natura e della flora in particolare.

Quella di “Swing Low” (Marcos Y Marcos, 2021, traduzione di Maurizia Balmelli) è la sua storia scritta dalla figlia Miriam, talentuosa scrittrice canadese, che in prima persona visse gli alti e bassi del padre, che si godette i momenti buoni e provò ad esserci in quelli negativi.

Depressione e psicosi maniaco depressiva caratterizzano numerosi momenti dell’esistenza di Mel, un uomo che non si fece mai schiacciare dai pareri delle altre persone ma che talvolta dovette arrendersi alla sua condizione, rallentare e prendersi cura di sé.

Le parole sono quelle di Miriam che scrive come avrebbe fatto il padre, con dolcezza e risolutezza.

Ci sono le descrizioni delle lunghe passeggiate terapeutiche, delle vulcaniche idee che lo portarono ad essere tanto amato a scuola, dei momenti di smarrimento e delle paure di risultare un peso per le persone che gli orbitavano attorno.

Quello di Mel non è un percorso semplice, è una vita fatta di tante soddisfazioni ma anche di momenti non semplici, di silenzi forzati, di giornate trascorse a letto in attesa che tutto passi.

Miriam Toews

Vita e scoperta sono fondamentali per questo uomo che ha vissuto una esistenza piena nonostante tutto e tutti, un po’ per la sua determinazione ma anche per la fortuna di aver trovato persone intelligenti e premurose che hanno compreso il suo potenziale e si sono presi cura di lui in ogni momento facendolo sentire desiderato e sempre incluso.

“Leggiamo per sentire che non siamo soli. A mio avviso C.S. Lewis era un uomo geniale. Credeva in Dio, era a detta di tutti un buono scrittore e una persona gentile. Una domanda che tuttavia avrei voluto fargli è la seguente: come fa uno a sentirsi meno solo quando non riesce più a leggere?”

A rendergli in alcuni attimi un po’ più complicata la vita fu l’essere nato in una comunità mennonita di stampo patriarcale. È interessante scoprire alcune caratteristiche di questo poco conosciuto movimento religioso molto particolare (e non in positivo) e con delle similarità al più noto mormonismo.

“Swing Low” è un bellissimo omaggio al padre morto suicida, un atto d’amore, una testimonianza lucida e commovente da parte di una figlia che da lui ha preso l’esempio di forza e coraggio senza tralasciare i momenti di fragilità, anch’essi altrettanto importanti ed indimenticabili.

“Continuai a sognare senzatetto due o tre volte a settimana, e ogni sogno finiva in nero come se mi avessero svuotato nel cervello una vernice densa e scura per coprire tutto quanto, ogni singolo puntolino di luce che fosse fortuitamente filtrato nel mio inconscio, come un bambino piccolo che si avventura nel traffico, troppo piccolo, troppo bello, troppo prezioso per trovarsi in un luogo tanto pericoloso e caotico.”

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