Della stessa sostanza dei padri, Davide Rocco Colacrai
"Ho capito che l’amore non è una malattia,/ che non posso essere guarito nel mio canto alla vita,/ che la promessa legata al letto come un Gesù Cristo è solo un inganno,/ un avvicinarsi sottovoce e in punta di piedi al soffitto e al cielo,/ quasi un’unghia storta di vento,/ e ho capito anche finalmente che questo guscio di miracoli/ all’incontrario che additano come manicomio/ è un condominio di santi.”
Sacro e profano, pazzia e
omosessualità, politica e migrazione. Questi sono solamente alcuni degli
argomenti trattati nella sua silloge poetica, la terza edita dalla casa
editrice anconetana Le Mezzelane.
“Della stessa sostanza
dei padri – Poesie al Maschile” (marzo 2021) si compone di 27 poesie che
parlano dell'uomo in tutte le sue sfumature e percezioni.
Davide Rocco Colacrai, giurista
e criminologo, scrive ormai da anni e numerosi sono i riconoscimenti letterari nazionali
e internazionali ricevuti dal 2008 ad oggi.
“Sento il mio corpo
liquido, senza sartiame,/ e assoluto,/ quasi una lacrima che scivola sui
polpastrelli del mare/ mentre il sole dipinge il suo raggio/ con cui mi
trafigge/ e mi ritrovo sposo senza promessa e senza vestito/ un albatro di
bruma che si tende oltre l’onda,/ dove i ricordi non sono ancora nati/ e gli
occhi tacciono, mentre le dita predicono un’eco della mia terra.”
La sua è una poesia elegante
e dal sapore istintivo e viscerale che raccoglie sensazioni ed osservazioni
personali ma soprattutto persone. Sono le persone a fare il mondo e queste sono
le protagoniste di versi che non hanno paura di addentrarsi in tematiche forti
e delicate.Davide Rocco Colacrai
Impressioni e sentimenti personali si intrecciano alle vicissitudini di personaggi noti come Stefano Cucchi, Stephen Hawking, Rudolf Nureyev, Pedro Lemebel, per citarne alcuni.
Colacrai mette le sue
parole al servizio di uomini che hanno sofferto, che hanno goduto di questo
mondo, ma che non sempre sono stati ricambiati in positivo.
Tramite i suoi versi essi
parlano, si esprimono con dolore, con schiettezza e con profonda tenerezza.
Ogni componimento ha un
preciso rimando e questo viene esplicitato con l’aggiunta di significative e
interessanti note a piè di pagina.
“Tutte le mie ore le consumavo a scegliere
storie,/ a sciogliere vite,/ ad ascoltarne il destino che non capivo appieno,/ e
il cuore, e così intuivo un senso, il coraggio,/ forse me stesso, di là dal
molo, oltre il mare.”
Una poesia priva di arzigogoli,
diretta, luminosa, attuale e reale.
Una raccolta da leggere e
rileggere ogni volta con occhi nuovi, una risposta a "Istantanee Donna -
Poesie al femminile" (2017) ed una testimonianza dell’evoluzione della
maturità emotiva e spirituale dell’autore.
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