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L'attesa, Seichō Matsumoto |
“Non si trattava solo di trovarlo, l’avvocato: era escluso che Ishii avesse i soldi per pagare la parcella, quindi voleva che pensasse anche lei alle spese legali. Aveva litigato con la sua convivente, ne aveva causato la morte, e per il processo chiedeva a lei di farsi carico delle spese legali: aveva passato il segno. Anche la richiesta a Hamaguchi mentre gli agenti lo portavano via le sembrava un po’ troppo ben orchestrata.”
Primi anni Settanta. Isako e Nobuhiro sono sposati da alcuni anni e lei hai trent’anni in meno di lei. La speranza è che entro tre anni l’anziano marito muoia e le lasci tutto, terreni e soldi, escludendo le figlie, avute dalla precedente moglie, che sono sempre state contrarie a questo matrimonio.
Quando poi scopre che il marito ha problemi al cuore e che in passato ha già avuto un infarto miocardico insiste affinché rediga il prima possibile un testamento completamente a suo favore.
Il marito è debole e spesso subisce i capricci della moglie senza protestare e Isako non si fa problemi a manipolare gli uomini che incontra lungo la sua strada alla perenne ricerca di soldi e sesso, le uniche cose che contano veramente per lei.
Tutto si complica quando a casa di uno degli amanti, Kanji, avviene una morte sospetta, forse un omicidio; lei era presente poco prima che ciò avvenisse e le viene chiesto di cercare, e pagare, un buon avvocato, con la promessa di non coinvolgerla nella vicenda.
Un altro ex amante facoltoso, Shiotsuki, le da’ una mano ma
né lui né l’avvocato Saeki riusciranno a resisterle. Isako, dark lady senza
sensi di colpa, andrà dritta verso il suo intento ma calcolare tutto nei minimi
particolari non è così semplice: e se qualcosa le fosse sfuggito?
“L’attesa” (Adelphi,
luglio 2024, traduzione di Gala Maria Follaco) di Seichō Matsumoto, venne
pubblicato per la prima volta a puntate sul mensile giapponese “Bungei Shunjū”
e arriva finalmente in Italia per la gioia degli amanti dello scrittore di romanzi
polizieschi nipponico.
Posso dire subito una
cosa: Matsumoto non delude mai, non lo fa neppure stavolta con una storia che
coinvolge dalla prima all’ultima pagina.
Da una parte un marito
con un lavoro di prestigio che risulta ben presto essere in pericolo, dall’altra
una moglie alla quale è permesso fare tutto ciò che vuole, forse per il timore
che possa abbandonarlo, vista la differenza di età, che trascorre il tempo a
tramare per il suo benessere fisico ed economico.
“Io so solo che quando penso
alla signora Isako rivedo i tratti stenografati a quella tavola rotonda: una
donna con la carnagione chiara, la pelle sottile e liscia e le forme prorompenti
non è tipo da occuparsi di un uomo solo.”
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Seichō Matsumoto |
Un giallo nel giallo con
dettagli che ci portano ad indagare su quanto accaduto e con le intriganti caratterizzazioni
dei personaggi ai quali Matsumoto ci hai ormai abituate.
Non a caso viene definito
il Simenon giapponese, le assonanze tra i due sono numerose ed entrambi sono
capaci di farci entrare nelle storie e nelle menti dei protagonisti come pochi
altri sono in grado di fare.
Il ritratto di una
società che si mostra ancora molto attuale, un romanzo per gli amanti degli
intrecci ben realizzati, del Giappone realistico e dei colpi di scena che in
Matsumoto non mancano mai.
E tra le ultime pagine del volume un glossario utilissimo per la comprensione dei termini giapponesi meno noti.
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