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La definizione di felicità, Catherine Cusset |
“I libri, le ceramiche giapponesi – quelle che si erano salvate dalla furia di Boris -, le marionette indonesiane, il batik che ricopriva il divano, tutto sarebbe scomparso. Compresi la sua faccia, il ricordo del suo sorriso, dei suoi occhi neri e vivaci. E la sua voce. Mi vedevo davanti l’immagine di un torrente che travolge, che spazza via tutto. Anche la memoria è friabile, come gli argini di un fiume, e si sparpaglia come polvere.”
Francia, anni Sessanta.
Due donne trascorrono le loro esistenze in modi differenti e senza avere la
minima idea dell’esistenza l’una dell’altra.
Clarisse ha subito un
evento traumatico a sedici anni e anziché affrontarlo o superarlo ha tentato di
dimenticarlo. Con gli anni si è ritrovata in una vita caotica tra tentativi di
amori contrastanti e passionali e giornate vissute come arrivavano, senza
troppe pretese.
Ève ha sempre avuto una
famiglia stabile e dopo gli studi classici ha incontrato quello che sarebbe
diventato il marito con il quale è espatriata conducendo un’esistenza borghese
e diventando cuoca a domicilio. Le sue decisioni sono sempre state ponderate,
forse fin troppo.
Poi un giorno le vite
delle due donne, così diverse tra loro, si incrociano ed intrecciano grazie ad
un legame che avevano sempre ignorato. E qualcosa cambia per entrambe che
rivivono il passato e rielaborano il presente tenendo conto l’una delle
esperienze dell’altra e diventando così indispensabili.
“La definizione della
felicità” (Astoria Edizioni, settembre 2022, traduzione di Margherita Belardetti)
è l’ultimo romanzo della scrittrice francese (che per anni ha vissuto a New
York dove ha insegnato Letteratura francese del Seicento) Catherine Cusset.
“A Clarisse piaceva
improvvisare e lasciarsi sorprendere. Spariva in un vicolo o in un bazar, da
cui emergeva due ore più tardi con un magnifico oggetto appena acquistato,
mentre lui smaniava, preoccupato e snervato. Per farsi perdonare lo coccolava.
Più lui voleva spicciarsi, più lei tergiversava. Non erano per niente
affiatati. Ma arrivava la sera. Un indiano tirava fuori una chitarra, Hendrik
cantava. Neil Young o i Beatles. Clarisse sentiva sciogliersi ogni riserva.”
Una doppia storia al femminile, due percorsi di vita, con una forte componente spirituale, che le vede viaggiare per il mondo, seppure in maniere differenti.
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Catherine Cusset |
“La paura era ciò che i
suoi genitori alimentavano in lei, così che sarebbe restata per sempre vergine
e timorata. Non le sarebbe successo niente, se non avesse avuto paura.”
Un romanzo che si fa
divorare e che fa riflettere in continuazione, sulle storie delle
protagoniste, sulle nostre vite, su quanto può capitare ad una donna
dall’infanzia alla maturità passando per l’adolescenza.
"La definizione della felicità" è intenso, emozionante, bello da tenere in
mano e toccare e sfogliare; ci conduce oltre le apparenze e, tra una difficoltà
e l’altra fa anche sognare e ci ricorda quanto essere donne possa essere
complicato e meraviglioso al tempo stesso.
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