giovedì 27 ottobre 2022

“La cura di te”: la poesia di Cristina Biolcati


“La pittura è una poesia muta, e la poesia è una pittura cieca.” Leonardo da Vinci

Siamo ormai in autunno inoltrato, novembre è alle porte e con esso quell’atmosfera in bilico tra vecchio e nuovo anno. I giorni estivi paiono lontani, il sole ha lasciato il posto a sempre più frequenti giornate uggiose e il nostro animo è talvolta inquieto e desideroso di pace.

Simile è l’atmosfera de “La cura di te”, la poesia che Cristina Biolcati ci regala e per la quale la ringrazio ancora una volta.

Ombrosità, desiderio di rinascita, indecisione e audacia.

Quanti di noi si sentiranno così e quanti di noi sono in cerca di un qualcosa che ci permetta di prenderci cura in maniera adeguata di noi stessi, degli altri, dei nostri stati d’animo più profondi. 

Una poesia che lascia spazio a mille interpretazioni, più o meno soggettive. Parole profonde che si appesantiscono o alleggeriscono a seconda del nostro essere. 

Cristina Biolcati, scrittrice e poetessa ferrarese e padovana d’adozione, da anni ormai ci fa sognare e riflettere con i suoi racconti e con le sue liriche (per e con entrambi si è aggiudicata numerosi premi letterari); di recente abbiamo potuto leggere il suo primo romanzo thriller “Le congetture di Bonelli” (Delos Digital), ad inizio estate l’abbiamo ritrovata nel racconto breve “Al riparo dai sogni” (Officina Milena, per la nuova collana Milena in love), ne “Il castigo dell’acqua” (il cui ricavato va a sostenere “Sorriso in viaggio”, associazione che supporta i bambini malati e le famiglie che devono affrontare spese di viaggio e assisterli nei continui spostamenti per le visite specialistiche), nel nuovo romanzo breve “Il suono delle sue ferite” (Delos Digital Passport) e nel thriller "Una mano negli abissi" (Delos Digital Crime).

  

L’ombra più greve

s’attarda la sera

e l’aria par che manchi

trattenuta dai polmoni.

Avessi cura di te,

saremmo tutti più buoni.

L’angoscia striscia

e fino al mattino esulta.

Ci pensa poi il sole

a dilavare tutto.

Torna il coraggio,

il pensiero è assolto.

Curo te come fossi

una pianta,

radice del mio orto.




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