Parlami, Francesco Zani |
“Quando la mattina mi ero ritrovato da solo in casa, avevo pensato si fossero già dimenticati di me. Sentivo bruciare la gola e un po’ di brividi mi rigavano la schiena. Quella era la solitudine. Non mi avevano svegliato perché forse erano già andati a vivere da un’altra parte con te, il loro figlio nuovo. Chissà se sarebbero tornati a prendermi, io ero arrivato prima eppure questo sembrava non contare niente.”
È così che comincia
“Parlami” (Fazi Editore, febbraio 2023), l’esordio letterario del romagnolo
Francesco Zani classe ’91. Come non rimanere colpiti da simili parole
pronunciate da un bambino che vede andare via i genitori per accogliere il neo
nato fratellino.
Questa è la loro storia, ma soprattutto quella di Alessandro che grazie al fratello maggiore, o per colpa sua, è conosciuto da tutti come Gullit. Sono gli anni Novanta, quelli del giocatore olandese tra le file del Milan, delle vittorie del mitico Pantani e lo scenario è il lungomare di Cesenatico con gli ombrelloni colorati dello storico Bagno Beatles.
Sole, mare, gente, fermento ma anche tanto silenzio.
Quello di Alessandro che parla poco, balbetta, non ha amici e vive in un mondo
tutto suo nel quale solo il fratello riesce ad entrare. La madre, che non ne
può più di quel lavoro usurante, soffre per quel figlio che non riesce a
comprendere; dall’altra parte il padre non ne può mai abbastanza del lavoro ma
non è felice e si nasconde dietro bicchieri di vino e tentativi di espandersi
economicamente.
Gullit capisce tutto e
più di tutti e quando intuisce che la futile ambizione del padre sta diventando
pericolosa si fa avanti e si immischia in una situazione molto più grande di
lui. Decide di addossarsi responsabilità non sue e per la prima volta sente di
avere un suo posto nel mondo. Un mondo complicato non ancora pronto per la
bellezza di persone come Gullit.
“Parlami” è un romanzo
che colpisce subito dritto al cuore, uno di quelli dal quale è difficile
staccarsi persino dopo essere giunti all’ultima parola dell’ultima pagina.
Una storia dolorosa e
profondamente toccante nel quale i gesti sono carichi di significato, molto più
di qualsiasi parola.
“Sembrava la polpa di una
pesca che ci avvolgeva come se fossimo il suo nocciolo, il bene che ci voleva
lasciava sempre lo spazio per la nostra unione. Eravamo io e te, solo noi due,
strettissimi, qualcosa che non si poteva dividere.”
La voce narrante è quella
del fratello ed è tramite essa che scopriamo la sofferenza di quel fratellino
al quale si è sentito legato in maniera inestricabile fin dal primo sguardo.
Francesco Zani |
Non è complicato
proiettare Gullit nel nostro presente né chiedersi se le cose sarebbero andate
in modo differente qualora i genitori si fossero preoccupati di aiutare quel
figlio così particolare.
Ma è davvero così semplice capire quando un figlio necessita di supporto? O sarebbe sufficiente rivolgere meno lo sguardo verso le cose futili e maggiormente verso quelle basilari?
Giudicare non è mai corretto ma si può riflettere su questo romanzo di formazione così denso di sentimenti nel quale le dinamiche familiari sono fondamentali, così come lo è l’amore che si può dare agli altri che non è mai, e mai sarà, abbastanza.
"Parlami" è questo e tanto altro: c'è la scrittura talentuosa di Francesco Zani, ci sono le minoranze, c'è la riviera romagnola con il suo calore e le sue illusioni e c'è il disagio del vivere e dell'affrontare il mondo e gli altri.
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