domenica 27 giugno 2021

“Tracce di te (a mio padre)”: la poesia di Cristina Biolcati

 

"Non cercate di prendere i poeti perché vi scapperanno tra le dita". (Alda Merini)

Ed eccoci al secondo appuntamento con la poesia di Cristina Biolcati!

Come “Meriggio” anche “Tracce di te (a mio padre)” è un inedito, una dedica al padre venuto a mancare qualche anno fa.

Non è difficile comprendere quale fosse il rapporto tra i due, quello che scaturisce in modo aperto dalle parole della poesia della figlia.

Non è mai semplice perdere un genitore e anche meno lo è trovare una spiegazione ad una perdita precoce, al pensiero di ciò che avrebbe potuto ancora essere.

Cristina Biolcati
Una ‘cicatrice profonda’ che fatica a rimarginarsi, un buio che deve necessariamente essere attraversato per arrivare a vedere la luce.

Un’anima delicata sempre in ascolto, per cogliere un messaggio impercettibile, per godere di un dolce ricordo, per trovare un po’ di conforto all’inizio di ogni nuova giornata.

Cristina Biolcati, scrittrice e poetessa ferrarese e padovana d’adozione, da anni ormai ci fa sognare e riflettere con i suoi racconti e con le sue liriche (per e con entrambi si è aggiudicata numerosi premi letterari); di recente abbiamo potuto leggere il suo primo romanzo thriller “Le congetture di Bonelli” (Delos Digital) e pochi giorni fa l’abbiamo ritrovata nel racconto breve “Al riparo dai sogni” (Officina Milena, per la nuova collana Milena in love) e ne “Il castigo dell’acqua”, il cui ricavato va a sostenere “Sorriso in viaggio”, associazione che supporta i bambini malati e le famiglie che devono affrontare spese di viaggio e assisterli nei continui spostamenti per le visite specialistiche.   

 


Troverò tracce di te,

nella cicatrice profonda

che allarga la notte.

Riflessi di un’ora sospesa,

mentre onde d’argento

attanagliano il buio.

Dimmelo tu che morire è un diritto,

sagoma dolce che volge la schiena.

Sono anima che s’inabissa nel gorgo,

confidando di rilucere ancora.

Ogni sera mi perdo in ascolto,

per consegnare all’alba la resa.



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