venerdì 18 giugno 2021

“Ombre sul naviglio” di Rosa Teruzzi: una nuova indagine tra fiori, amori, maschere e verità mai svelate

Ombre sul naviglio, Rosa Teruzzi

 

“Era per questo che lei aveva evitato così a lungo di impegnarsi? Per cercare di tenersi al riparo dalla sofferenza, senza peraltro riuscirci? All’improvviso sentì fortissimo il desiderio di chiamare Furio. Aveva bisogno di una pausa di serenità, di un sorriso. In mezzo a quei pensieri cupi il suo amico cuoco le avrebbe regalato entrambe le cose.”

Siamo al sesto capitolo delle indagini della fioraia del Giambellino. Dopo “La sposa scomparsa” (2016), “La fioraia del Giambellino” (2017), “Non si uccide per amore” (2018), “Ultimo tango all’Ortica” (2019) e “La memoria del lago” (2020), Rosa Teruzzi, esperta di cronaca nera e caporedattrice di Quarto grado, è tornata con l’attesissimo “Ombre sul naviglio” (Sonzogno, 2021).

Chi conosce le investigatrici milanesi sa che i colpi di scena sono sempre dietro l’angolo e che ogni loro azione è mossa dalla passione. Ma ciò che ancora non sapevamo è che il caso del Gatto con gli Stivali (accompagnato dalla Fata Turchina e Zorro) potrebbe nascondere delle verità scottanti e che nessuno avrebbe mai immaginato.

Libera e Iole si muovono tra Milano e l’Emilia Romagna alla ricerca dei misteriosi rapinatori: perché queste maschere da personaggi delle favole e perché i loro obiettivi sono così modesti e fuori dal comune?

Gli indizi da favola potrebbero sfociare in un noir dai risvolti inaspettati ma una cosa è sicura: Libera e Iole con il supporto del Dog e della Smilza riusciranno ad arrivare alla risoluzione del caso, nonostante questo si rivelerà differente dai precedenti e colpevolizzare le persone coinvolte non sarà così semplice.

Per Libera sarà un modo per pensare ad altro, ora che ha scoperto che Gabriele, del quale è da sempre innamorata, si sta per sposare.

Rosa Teruzzi
Come avrete capito in “Ombre sul naviglio” le maschere potrebbero finalmente cadere rivelandoci aspetti delle protagoniste mai rivelati prima. E chissà che non sia la volta buona che Libera si decida a prendere una decisione in amore, smettendo di struggersi per qualcosa che non ha il coraggio di affrontare.

“A soli ventitré anni, la vita di questa ragazza è già un romanzo, pensò Libera. Ma in fondo non lo è quella di ognuno di noi?”

Rosa Teruzzi non delude mai e ancora una volta riesce a coinvolgerci nelle sue storie sempre piene di libri, di fiori, di misteri e di amore.

Bellissimo e commovente l’omaggio al collega giallista milanese Andrea Pinketts, scomparso quasi tre anni fa ma sempre nel cuore di chi lo ha seguito tramite i suoi libri e le sue indagini.

Il bello di questi libri è, tra le altre cose, che possono essere affrontati anche autonomamente, senza aver necessariamente letto i capitoli precedenti.

Vi lascio alla scoperta di “Ombre sul naviglio”, le zone oscure non mancheranno e neppure i momenti nostalgici e quelli esilaranti, e sono certa che al termine non vedrete l’ora, come me, di leggere il continuo!!

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