Ombre sul naviglio, Rosa Teruzzi |
“Era per questo che lei aveva evitato così a lungo di impegnarsi? Per cercare di tenersi al riparo dalla sofferenza, senza peraltro riuscirci? All’improvviso sentì fortissimo il desiderio di chiamare Furio. Aveva bisogno di una pausa di serenità, di un sorriso. In mezzo a quei pensieri cupi il suo amico cuoco le avrebbe regalato entrambe le cose.”
Siamo al sesto capitolo
delle indagini della fioraia del Giambellino. Dopo “La sposa scomparsa” (2016), “La fioraia
del Giambellino” (2017), “Non si uccide per amore” (2018), “Ultimo tango
all’Ortica” (2019) e “La memoria del lago” (2020), Rosa Teruzzi, esperta di
cronaca nera e caporedattrice di Quarto grado, è tornata con l’attesissimo
“Ombre sul naviglio” (Sonzogno, 2021).
Chi conosce le
investigatrici milanesi sa che i colpi di scena sono sempre dietro l’angolo e
che ogni loro azione è mossa dalla passione. Ma ciò che ancora non sapevamo è
che il caso del Gatto con gli Stivali (accompagnato dalla Fata Turchina e
Zorro) potrebbe nascondere delle verità scottanti e che nessuno avrebbe mai
immaginato.
Libera e Iole si muovono
tra Milano e l’Emilia Romagna alla ricerca dei misteriosi rapinatori: perché
queste maschere da personaggi delle favole e perché i loro obiettivi sono così
modesti e fuori dal comune?
Gli indizi da favola potrebbero
sfociare in un noir dai risvolti inaspettati ma una cosa è sicura: Libera e
Iole con il supporto del Dog e della Smilza riusciranno ad arrivare alla
risoluzione del caso, nonostante questo si rivelerà differente dai precedenti e
colpevolizzare le persone coinvolte non sarà così semplice.
Per Libera sarà un modo
per pensare ad altro, ora che ha scoperto che Gabriele, del quale è da sempre
innamorata, si sta per sposare.
Rosa Teruzzi |
“A soli ventitré anni, la
vita di questa ragazza è già un romanzo, pensò Libera. Ma in fondo non lo è
quella di ognuno di noi?”
Rosa Teruzzi non delude
mai e ancora una volta riesce a coinvolgerci nelle sue storie sempre piene di
libri, di fiori, di misteri e di amore.
Bellissimo e commovente
l’omaggio al collega giallista milanese Andrea Pinketts, scomparso quasi tre
anni fa ma sempre nel cuore di chi lo ha seguito tramite i suoi libri e le sue
indagini.
Il bello di questi libri
è, tra le altre cose, che possono essere affrontati anche autonomamente, senza
aver necessariamente letto i capitoli precedenti.
Vi lascio alla scoperta
di “Ombre sul naviglio”, le zone oscure non mancheranno e neppure i momenti
nostalgici e quelli esilaranti, e sono certa che al termine non vedrete l’ora,
come me, di leggere il continuo!!
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