“A Miriam si illuminò il viso. Era bella quella ragazzina, Emilia lo aveva sempre pensato, aveva uno sguardo intelligente, che sapeva attraversarti da parte a parte. Ma a soli sei anni era già una donnina che aveva imparato come muoversi, come attirare l’attenzione in maniera quasi… lasciva; e questo suo atteggiamento ad Emilia disturbava tanto, le dava quasi la nausea.”
Quello della maestra non
è un mestiere semplice e non neppure corretto definirlo ‘mestiere’ perché l’insegnamento
è una vera e propria vocazione ed insegnare nella scuola primaria è ancora più
importante perché sono gli anni di formazione più importanti per un/a
bambino/a, quelli nei quali si impara a leggere e a scrivere, a studiare, ad
avere un rapporto più maturo con compagni e maestre/i.
Mariarosaria Conte, scrittrice
napoletana che, nonostante la laurea in Giurisprudenza, ha deciso di
abbandonare la carriera in ambito legale per dedicarsi all'insegnamento nella scuola
primaria, ci regala un bellissimo racconto con protagonisti bambini con storie
differenti.
“Storie di ordinario
disagio” racconta le storie di Emilia, una maestra campana che ci mette il
cuore nel suo lavoro e che talvolta si trova a dover affrontare situazioni
complicate. Tra queste vi sono le vicende di Miriam, la bambina di sei anni che
si comporta come una donnina e che parla sempre di questo uomo fin troppo
presente nella sua vita; c’è poi Raffaele, diagnosi di ‘mutismo selettivo’, che
non sa ancora fare la pipì come i bambini
grandi; infine Marco, bambino aggressivo figlio di un boss della zona.
Mariarosaria Conte |
Per ognuno di essi prova a fare
qualcosa per aiutarli ad integrarsi, ad andare avanti con serenità almeno nel
contesto scolastico. Troppi fattori influenzano le sue decisioni ma di chi si
ricorderanno un giorno quei bambini, di chi ha lasciato fare loro ciò che
volevano o di chi è stato loro dietro con passione e affetto?
“Storie di ordinario
disagio” fa parte della raccolta, nata dall’omonimo Premio letterario, #Prendiamolipermano (Edizioni MEA, novembre 2019, prefazione
di Maurizio de Giovanni, introduzione di Maria Luisa Iavarone e conclusioni di
Cristiana Barone) dedicata alle problematiche del mondo dell’infanzia e dell’adolescenza.
Proprio
l’infanzia negata è la protagonista delle quasi trecento pagine che narrano
storie di ogni tipo con in comune questa tematica.
Mariarosaria
Conte, con il suo stile sempre chiaro e diretto, si fa divorare e commuove con le
storie dei tre bambini dei quali ci mostra anche una sorta di postfazione,
svelando il futuro di alcuni di essi.
Un racconto intenso, drammatico, toccante e
purtroppo molto più reale di quanto ci si potrebbe immaginare.
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