Il rumore di una chiocciola che mangia, Elisabeth Tova Bailey |
“Mi domandai perché avesse pensato che una chiocciola mi sarebbe piaciuta. Che cosa mai avrei potuto farmene? Non potevo scendere dal letto e riportarla nel bosco. Non la trovavo molto interessante e, se era viva, la responsabilità, soprattutto nei confronti di una chiocciola, era davvero fuori luogo, troppo per me.”
Una
chiocciola trascorre il suo tempo tra foglie secche e terriccio, mangia, dorme,
di tanto in tanto va in ibernazione o in estivazione e… che noia direte voi ma
non è per nulla così.
A rendere speciale questa storia è il fatto che si tratti
di una storia vera, quella dell’autrice Elisabeth Tova Bailey che a causa di
una malattia rara si trova costretta a letto e quando un’amica le regala un
vaso di violette selvatiche e sotto le foglie ci trova una piccola chiocciola
dei boschi la sua vita cambia per sempre.
La
piccola chiocciola le fa compagnia, osservarla l’aiuta a trascorrere il tempo
in maniera meno dolorosa, provando un conforto che mai avrebbe immaginato.
Tutti abbiamo visto una chiocciola ma quanto sappiamo di come è realmente
fatta? Elisabeth si incuriosisce e comincia ad approfondire le sue conoscenze
relative all’anatomia, le abitudini di vita, il corteggiamento di questo piccolo
mollusco gasteropode. Un anno a letto è lungo ma se lo si trascorre insieme ad
un compagno che non ha fretta le cose sono diverse e persino il sottile rumore
della chiocciola mentre mangia assume un significato differente e sfumature
sensoriali inaspettate.
“A pochi
centimetri dal mio letto, e a poca distanza l’uno dell’altro, c’erano il
terrario e un orologio. Mentre nel terrario la vita fioriva, il tempo svaniva a
colpi di secondi. Ma il rapporto tra il tempo e la chiocciola mi confondeva.
Lei si muoveva nel terrario mentre le lancette dell’orologio si spostavano
appena, quindi spesso pensavo che viaggiasse più veloce del tempo.”
De “Il rumore di una
chiocciola che mangia” (Marsilio, settembre 2018, traduzione di Ada Arduini, illustrazioni a matita di Katy
Bray) ne parlò con entusiasmo Piero Dorfles in
occasione dell’ultima edizione di “Un pugno di libri”, misi in lista il suo
consiglio letterario e ora ho capito la bellezza di questo libro.
Non a
caso si è portato a casa premi importanti come la Medaglia
dedicata a John Burroughs per essersi distinta nell’ambito della Storia
Naturale, il Premio William Saroyan International come non fiction, il Premio
National Outdoor Book in ambito naturalistico e
diverse altre menzioni d’onore.
Elisabeth Tova Bailey |
Questa è una storia che
nasce quasi per caso, come la misteriosa malattia dell’autrice, come
l’improvvisa comparsa della piccola chiocciola.
Ma sapete poi quanto può
essere impegnativo allevare una chiocciola in cattività affinché questa abbia
una vita (che poi riprenderà il suo regolare corso nel bosco) il più naturale
possibile?
E sapete quante cose non
sappiamo di questo animale? Dalle migliaia di denti in suo possesso ai dardi che crea per l’accoppiamento, dai mille usi della bava alla migrazione delle
chiocciole nei luoghi più impensati.
“Chi di noi è malato
custodisce le paure di chi è in buona salute.”
“Il rumore di una
chiocciola che mangia” è anche una riflessione sulla malattia, su come il tempo
trascorre per una persona malata, su quanto anche una piccola distrazione come
una chiocciola possa fare la differenza.
Un romanzo davvero bello
e particolare che si fa divorare e che affascina irrimediabilmente.
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