Davanti alla mia porta, Käthe Kollwitz |
“Sono due anni che sei morto e ora sei solo terra. Dov’è il tuo spirito? Eppure posso sperare di rincontrarti, spero che quando anch’io sarò morta ci ritroveremo in un nuovo aspetto, che torneremo a scorrere insieme. Non tu per te e io per me."
Ci sono piccole case
editrici che si occupano di grandi autori e pubblicano perle della letteratura
mondiale. Una di queste è la pistoiese Via del Vento Edizioni, fondata nel 1991
da Fabrizio Zollo con l’intento di pubblicare testi inediti e rari di grandi
letterati italiani e stranieri del Novecento. Da allora sono innumerevoli i
testi pubblicati e le collane sono oggi ben quattro (due delle quali cessate di
recente).
“Davanti alla mia porta”
(ottobre 2017, collana iquadernidiviadelvento, testi inediti e rari del Novecento,
cura e traduzione di Claudia Ciardi), libretto di pregiata fattura, edito in
sole duemila copie singolarmente numerate, è una raccolta di pensieri sull’arte
e la vita della pittrice, scultrice e xilografa tedesca Käthe Kollwitz (1867-1945),
inediti in italiano.
Gli estratti di questo
libro provengono dai diari di Käthe Kollwitz e coprono quegli anni che vanno
dal 1909 al 1936. Grazie a questi è possibile osservarne l’evoluzione della
vita artistica ed anche privata, dal momento che queste si sono mosse quasi
sempre di pari passo.
I disegni per la rivista Simplicissimus, i periodi sterili seguiti
da altri più produttivi, la noia, l’amore per il marito e soprattutto per
Peter, il figlio portatole via dalla guerra, insieme a tutti quei ragazzi che “volevano
vivere e invece sono morti”.
Tra queste pagine emerge
l’influenza dell’evento tragico nella sua arte, il lavoro dedicato al
monumento
a Peter, l’importanza di avere accanto a se il marito Karl.
Käthe Kollwitz |
“Lavoro al gruppo d’amore
in cui la ragazza siede sulle ginocchia dell’uomo. La grande depressione dopo
le vacanze estive si è di nuovo dissolta, ma un vero e proprio senso di fiducia
non son più riuscita a recuperarlo. Se almeno potessi ancora imparare dalle
nuove tendenze pur restando indipendente.”
A corollario delle parole
della Kollwitz le immagini delle sue acqueforti e di alcune litografie, tutte
cariche di sentimento e di storia, proprio come i diari, espressione di una
donna che non si accontentava ma neppure si lasciava calpestare dalle tragedie
e dal periodo tra i più delicati e terribili della storia.
Link per l'acquisto qui
Nessun commento:
Posta un commento