Il burattinaio, Nicola Rocca |
“Che quel cane di Silvio volesse incastrarlo? Che stesse organizzando una fuga? Magari dall'altra parte del mondo? Anzi, magari si era già imbarcato sul primo volo disponibile per Ilpiùlontanopossibile. E lui lì, in quella casa che puzzava di morte. Gli occhi di Carlo saettarono sul corpo esanime di Ilenia.”
Tutto andava bene prima
di quella chiamata. Silvio era disperato e non sapeva cosa fare con quel
cadavere. Alla fine l’aveva fatto, aveva ammazzato Ilenia, preso da un momento
improvviso di follia. E ora se la deve sbrigare Carlo Noccia che non può certo
dire di no all'amico di una vita.
Prova così a chiedere aiuto a dei conoscenti,
alcuni tra i quali sono esperti in simili situazioni. Ma nessuno vuole
prendersi il carico di una simile responsabilità, inoltre lo stesso Carlo teme
di ritrovarsi tra le mani di qualche traditore. Meglio quindi sbrigarsela da
solo ma qualcosa va storto e le cose precipitano.
Dov'è Silvio e Carlo e sicuro
di ciò che sta per fare? E perché continuano a tornargli in mentre i racconti
del nonno?
Nicola Rocca, scrittore
bergamasco classe 1982, insignito di diversi riconoscimenti per i suoi
scritti, è tornato con un nuovo romanzo. Ormai ha abituato bene i suoi lettori
e ne sforna uno all'anno, con l’intramezzo di qualche racconto nei mesi
precedenti. Il genere, lo sappiamo, è il thriller e va detto che di libri in
libro diventa sempre più convincente e avvincente.
Nicola Rocca |
Anche questa volta a
farla da protagonista è l’aspetto psicologico, tutto passa infatti per la psiche del
protagonista con un epilogo incredibile che fa intuire l’immensità della mente
umana.
Ne “Il burattinaio” (ENNEERRE,
ottobre 2017) i colpi di scena non mancano, nulla è come sembra in un primo
momento ed è un piacere per il lettore indagare sul terribile omicidio e
cercare, insieme al protagonista, di nascondere quello scomodo cadavere.
Anche perché non è così
difficile mettersi nei panni di Carlo Noccia e chiedersi cosa avremmo fatto noi
al suo posto. Avremmo rischiato tanto per un amico?
Quasi duecento pagine che
scorrono in maniera piacevole, un thriller in piena regola, con vari momenti di
riflessione per il lettore, da gustare durante queste feste natalizie e da far
trovare sotto l’albero di chi ama il genere.
“Il passato è fatto di ricordi, è certezza allo stato puro. Il futuro, al contrario, è un punto interrogativo. Oggi siamo qua e domani… Chi lo sa?! Il presente, invece, dipende solo da te. Tu e tu solo puoi decidere quale direzioni fargli prendere, quale consistenza conferirgli. Hai la facoltà di stravolgerlo, o di lasciare tutto com'è.”
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