Che palle il Natale!, Rossella Calbrò |
“Una fetta di pandoro al giorno toglie lo psicofarmaco di torno. Assumetelo per colazione, o merenda, o spuntino di mezzanotte, oppure in tutte e tre le occasioni nei casi di traumi natalizi particolarmente gravi, con aggiunta di abbondante crema al mascarpone. Se ne avanza un po’, i dentisti da noi interpellati all’uopo consigliano di farne anche accurati gargarismi al fine di otturare carie e cattivi pensieri.”
Manca pochissimo al
Natale! Siete tutti pronti a trascorrere le festività con i parenti e a strafogarvi di cibo? Sì, lo so, sto esagerando (forse) ma se ci riflettete
queste lunghe feste sono anche piuttosto stressanti e ci vogliono preparazione
fisica e psicologica.
Soprattutto bisogna prendere alla leggera tutto ciò che
fa da cornice a questo magico periodo: i sorrisi affettati, i regali fatti
(dagli altri) tanto per, i falsi buonismi e perché no, anche i panettoni e
pandori troppo asciutti!
Uscirne indenni vi sembra
impossibile? Nulla è impossibile per la pandorista Rossella Calabrò, autrice di
“Che palle il Natale!” (Sperling & Kupfer, 2017), una inimitabile guida per
tutti coloro che vogliono uscire vivi dal mese di dicembre e che hanno voglia
di farsi qualche sana risata.
La copertina è
bellissima, oltre che evocativa, ed il contenuto è anche meglio. Si parte da
una particolare visione delle vetrine natalizie (con uno splendido perizoma
maschile con un muso di renna cucito sul davanti) per proseguire con alberi,
palle di Natale (e non solo di Natale), regali, promesse di incontri, i
simpatici litigi in famiglia, le mitiche cene aziendali e sempre più in alto
tra auguri più o meno sinceri, consigli per palle infrante (scoprirete che non sono quelle di vetro le più fragili), pini, panettoni,
pandori e tanto altro.
Rossella Calabrò |
Illustrazioni di abeti doloranti e omini di pan di zenzero mordicchiati accompagnano il lettore fino
all’ultima pagina.
La Calabrò sciorina ineguagliabili e preziosissimi consigli
e dona persino una splendida fiaba natalizia per adulti. Infine un test per completare
la lettura (o le festività) ed un mantra da recitare nei momenti più tragici, per
una preziosa atmosfera zen.
Di serio c’è poco
(fortunatamente) ma nonostante le grasse risate non mancheranno i momenti di
riflessione, perché alla fin fine il Natale non è così male, solamente è necessario
saperlo affrontare con la giusta preparazione!
“Il grande equivoco, quando inizia il periodo dei pranzi e cene natalizi, è pensare che, come tutte le sfighe, a un certo punto finirà: precisamente, il radioso mattino del 7 gennaio. L’ingenua popolazione si fa quindi forza con l’idea che, esauriti finalmente gli appuntamenti con parenti, amici, colleghi, in cui tutti hanno fatto i buoni, i pazienti, i tolleranti, i socievoli, i carini e coccolosi, si sono vestiti bene e hanno persino rimosso lo sporco dalle unghie, non se ne riparla più per un anno intero. E invece no. C’è la cena degli avanzi.”Link per l'acquisto qui
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