venerdì 7 aprile 2017

"La Santa piccola" di Vincenzo Restivo: tra innocenza, impulsi adolescenziali e diritti negati

La Santa piccola, Vincenzo Restivo
"Anche Lino ha le cosce forti come le mie, ma lui non scatta. A volte sembra che tiene paura di correre, ed è brutto quando hai paura di correre perché rimani sempre indietro agli altri che ti superano e si pigliano tutto quello che è tuo, anche la gioia. Per questo io non ho paura e corro e mi piglio tutto, perché è tutto mio. Funziona così quando non hai niente, quando parti da zero. Devi correre più forte degli altri e vincere, sempre.”

Mario e Lino hanno solamente diciassette anni ma conoscono già alcuni dei lati più sporchi e negativi della vita. Entrambi infatti vivono a Forcella, uno dei quartieri più difficili nel centro storico di Napoli e sono costretti a prostituirsi per guadagnare qualche soldo per le loro famiglie. Lino ha una ragazza che vuole sposare, Assia, mentre Mario una ragazza non l’ha e non la vuole neppure. 

Ma come confessare che gli piace Lino, che per lui non è solamente un amico? 

E poi c’è Annaluce, soprannominata la Santa piccola, la bambina che dicono abbia visto la madonna, e ora tutti vanno da lei per chiedere un miracolo.

Quanto può essere crudele la vita? E quale volontà divina, se mai ne esista una, potrebbe volere che dei bambini, perché è questo che ancora sono, rinuncino alla loro infanzia prima e adolescenza poi?

“La Santa piccola” (Milena Edizioni, marzo 2017, narrativa LGBT) è l’ultima storia di Vincenzo Restivo, autore di Marcianise (Caserta), al quinto romanzo, che amo dai tempi di “The farm”, la prima pubblicazione che probabilmente alla maggior parte di voi non dirà molto, passando per “L’abitudine del coleottero” (Watson Edizioni, 2014) e il più recente “Storia di Lou” (Watson Edizioni, 2016).

La copertina di questo piccolo volume è bellissima e ancora di più lo sono i tre protagonisti, così giovani, con un’innocenza stretta tra le dita ma così difficile da tenere.

Cosa possono fare l’ignoranza e l’omertà quando ci si ritrova intrappolati in una vita che non si è scelta ma che ci si è ritrovati ad abitare?
Vincenzo Restivo

“La Santa piccola” è un frammento di vita dei quartieri popolari di Napoli, tra le sue pagine ci sono i suoi abitanti, le sue speranze, il suo gergo, i suoi dolori e le sue gioie.

I presupposti non sono certo dei migliori per un ragazzo che vorrebbe solamente poter baciare l’amico per scoprire cosa si prova ed essere sé stesso. Ma chissà che la Santa piccola non riesca a regalare un miracolo anche a lui che non ci crede poi tanto.

Ancora una volta Vincenzo Restivo tratta una tematica non certo semplice come quella dell’omosessualità, lo fa con parole dure capaci però di esprimere una profonda poesia, con ferocia e realismo. Un autore che sorprende per il suo essere così versatile, per il suo sapersi esprimere in ogni occasione senza alcun timore.


Perciò se ancora non lo conoscete dovete rimediare perché è difficile non rimanere ammaliati dai suoi romanzi dalle trame sempre originali, dallo stile riconoscibile e molto particolare, dai silenzi eloquenti che nasceranno al termine di ogni lettura firmata Vincenzo Restivo.

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