Cicatrice, Sara Mesa |
“Tra una fermata e l’altra salgono e scendono passeggeri, un colpo, una gomitata, perdoni, mi scusi, cedere il posto a quell’anziano, e Sonia pensa. Continuare. Nonostante tutto, continuare. Una spirale senza fine. Buchi, necessità, mancanze. Parole, etichette, scatole, prezzi. Salgono passeggeri. Tutto sempre in eccesso. L’espansione. Filtrazione. Infilarsi persino nel buco più piccolo. Piccola spinta, qualcuno protesta. Apparire in ogni spiraglio. In quello che legge. In quello che scrive. In quello che indossa. In quello che pensa. La sua pretesa. E la finzione di sottomissione. Di accettazione. Di amore.”
Sonia è una giovane donna
spagnola che ha vinto una borsa di studio per lavorare all’archivio comunale ma
più di tanto non può fare lì e si annoia.
Un lavoro grigio che la porta a
dirigersi verso altre mete ritrovandosi così ad esplorare il mondo delle chat.
Ne individua una letteraria e ne prende parte: qui si parla di libri, di
cinema, di cultura in generale e le pare interessante.
È poi divertente per lei osservare i vari pseudonimi e provare a crearsi nuove identità e perciò nuove esistenze.
Prima conosce Clarice, poi un giorno ecco che riceve un messaggio da un certo Knut
Hamsun, che lei aveva solamente intravisto tra i vari nomi, il quale le propone
di inviargli una foto per ricevere in cambio qualunque libro desideri.
Sonia
accetta e da quel momento ne nasce una sorta di amicizia morbosa in cui lui le
chiede informazioni di vario tipo e lei gli invia titoli di libri che lui ruba
per lei.
Il fatto è che lei si sente
lusingata, chi non vorrebbe una persona che ruba libri per noi senza volere
altro in cambio, se non uno scambio di messaggi? E se dai libri si passasse
all’abbigliamento, alle scarpe e ai cosmetici?
Nessuno mai aveva mostrato tanta
premura nei suoi confronti, nonostante la stranezza e l’essere solitario di lui
(non a caso il suo pseudonimo è preso in prestito dall'intellettuale norvegese
Knut Hamsun che a causa degli interessi sbagliati concluse la sua esistenza in
manicomio).
“Cicatrice” (Bompiani, febbraio
2017, traduzione di Sara Cavarero) è il quarto romanzo di Sara Mesa, scrittrice
madrilena classe 1976, insignita di diversi premi letterari.
Sara Mesa |
La storia di Sonia è la
visione di ciò che stiamo vivendo oggi, immersi come siamo nelle nuove
tecnologie e nel web così ricco di informazioni ma anche di minacce che
talvolta si palesano in maniera subdola.
Realtà e finzione: il
confine diviene così debole in così poco tempo, così come la distinzione tra follia
e sanità mentale, la necessità di affetto e la solitudine.
La storia di Sonia mostra
quanto sia semplice e rapido passare da una chat a qualcosa di più tangibile ma
non per questo reale. Le identità mutano forma, il desiderio di evasione dalla
quotidianità prevale e le conseguenze possono essere irreversibili.
Emerge così la questione
dell’alfabetizzazione digitale, fondamentale in primo luogo per i più piccoli,
ma anche per i meno avvezzi alle nuove tecnologie, che si ritrovano a dover
esplorare un mondo che, come la realtà, può diventare rischioso se non approcciato
con gli strumenti idonei.
Sara Mesa è riuscita a
creare un romanzo che a tratti infastidisce proprio perché l’atteggiamo morboso
di lui e la falsa ingenuità di lei paiono così reali da poterli quasi toccare.
Si
viene trascinati dalla prima all’ultima pagina come spettatori inerti e tutto
ciò lo rende un libro fuori dal comune, fortemente attuale e aperto a mille
riflessioni.
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