giovedì 20 luglio 2023

“La solitudine del Minotauro” di Francesco G. Lugli: un giallo milanese all’insegna della perversione e della follia

La solitudine del Minotauro, Francesco G. Lugli

“Come sempre piazza del Duomo brulicava di piccioni affamati e turisti a caccia di ricordi. Il freddo tagliente non scoraggiava la brama di scatti rubati. Nel carosello di pose plastiche e battiti di ali davanti al sagrato, un saxofonista di strada intonava le note Careless Whisper di George Michael, mentre un’anziana donna spingeva lentamente la sua carrozzina vuota, noncurante di ciò che le accadeva intorno, in un ultimo, straziante, sussulto di dignità e indipendenza. La solitudine in mezzo alla folla e al disinteresse; un quadro in movimento lento, che strappò un moto di pietà al Minotauro. Non c’era tempo per i sentimentalismi, se li sciacquò come sapeva fare lui e si accese il sigaro, malgrado il proposito di non fumare prima di pranzo.”

Francesco G. Lugli è tornato e lo ha fatto con un giallo da brividi ambientato a Milano.

Nel milanese sono stati ritrovati una serie di cadaveri ai quali sono stati asportati gli organi e subito gli inquirenti decidono di creare una speciale task force guidata da Remo Giorgi, detto Il Minotauro. Quest’ultimo rimette in sesto la vecchia squadra di fidatissimi ma questa volta risolvere il caso sarà molto più difficile di quanto non sia mai stato in passato. 

I criminali non lasciano tracce e si divertono a giocare con il commissario della Digos Giorgi, inoltre la loro perversione li lascia a bocca aperta e li fa precipitare in un vero proprio inferno che sembra non avere fine. Ogni volta sono un po’ più vicini ma forse c’è dell’altro, qualcuno parla della leggenda metropolitana de La Bruja: sarà davvero collegata ai massacri che stanno avvenendo nella penombra del capoluogo lombardo o è solo una fantasia per depistare le indagini? E si tratta realmente di traffico di organi o qualcuno vuole solamente giocare con le persone?

“La solitudine del Minotauro” (Laurana Editore, giugno 2023) è il libro perfetto per questa calda estate, con una storia davvero cruda nella quale le atrocità e i dettagli raccapriccianti non si risparmiano. La follia dilaga, bene e male si incontrano e scontrano e quanto di terribile potrebbe accadere, accadrà.

Ci si immerge in una brutta storia di traffico di organi che ci fa riflettere sull’esistenza o meno, ancora oggi, di simili commerci nel mondo, nella nostra Italia, e se le motivazioni e modalità possano essere le stesse del romanzo.

“Bastò un cenno del Minotauro e la porta venne giù di schianto. Si prepararono al peggio, anche se lì di lì a poco il loro concetto di ‘peggio’ sarebbe stato riscritto più volte. Quello che trovarono avrebbe cancellato per sempre la linea ideale di demarcazione tra realtà e orrore, sanità mentale e follia.”

Francesco G. Lugli
Ma non è solo questo. Lugli riesce sempre a creare personaggi i cui animi vengono scandagliati in profondità e che difficilmente si dimenticano. 

Il Minotauro, Remo Giorgi (che tiene sempre in bocca il suo sigaro, forse un omaggio al mitico Andrea G. Pinketts?), non è solamente un commissario ma anche, e soprattutto, un uomo, e l’inquietudine regna in lui per una serie di questioni che non vi spoilero.

Con esso ci confrontiamo con la solitudine della metropoli, osserviamo come ci si possa sentire soli anche in mezzo alla folla e come tutto ciò possa essere logorante.

Duecento pagine coinvolgenti di indagini, di squilibrio mentale, di incontri, di passati dolorosi, di amori.

Un piccolo consiglio: non leggetelo prima di andare a dormire se non volete che gli incubi popolino ripetutamente le vostre notti.

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