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La solitudine del Minotauro, Francesco G. Lugli |
“Come sempre piazza del Duomo brulicava di piccioni affamati e turisti a caccia di ricordi. Il freddo tagliente non scoraggiava la brama di scatti rubati. Nel carosello di pose plastiche e battiti di ali davanti al sagrato, un saxofonista di strada intonava le note Careless Whisper di George Michael, mentre un’anziana donna spingeva lentamente la sua carrozzina vuota, noncurante di ciò che le accadeva intorno, in un ultimo, straziante, sussulto di dignità e indipendenza. La solitudine in mezzo alla folla e al disinteresse; un quadro in movimento lento, che strappò un moto di pietà al Minotauro. Non c’era tempo per i sentimentalismi, se li sciacquò come sapeva fare lui e si accese il sigaro, malgrado il proposito di non fumare prima di pranzo.”
Francesco G. Lugli è
tornato e lo ha fatto con un giallo da brividi ambientato a Milano.
Nel milanese sono stati ritrovati una serie di cadaveri ai quali sono stati asportati gli organi e subito gli inquirenti decidono di creare una speciale task force guidata da Remo Giorgi, detto Il Minotauro. Quest’ultimo rimette in sesto la vecchia squadra di fidatissimi ma questa volta risolvere il caso sarà molto più difficile di quanto non sia mai stato in passato.
I criminali non lasciano
tracce e si divertono a giocare con il commissario della Digos Giorgi, inoltre
la loro perversione li lascia a bocca aperta e li fa precipitare in un vero
proprio inferno che sembra non avere fine. Ogni volta sono un po’ più vicini ma
forse c’è dell’altro, qualcuno parla della leggenda metropolitana de La Bruja: sarà davvero
collegata ai massacri che stanno avvenendo nella penombra del capoluogo
lombardo o è solo una fantasia per depistare le indagini? E si tratta realmente
di traffico di organi o qualcuno vuole solamente giocare con le persone?
“La solitudine del
Minotauro” (Laurana Editore, giugno 2023) è il libro perfetto per questa calda
estate, con una storia davvero cruda nella quale le atrocità e i dettagli raccapriccianti
non si risparmiano. La follia dilaga, bene e male si incontrano e scontrano e
quanto di terribile potrebbe accadere, accadrà.
Ci si immerge in una
brutta storia di traffico di organi che ci fa riflettere sull’esistenza o meno,
ancora oggi, di simili commerci nel mondo, nella nostra Italia, e se le
motivazioni e modalità possano essere le stesse del romanzo.
“Bastò un cenno del
Minotauro e la porta venne giù di schianto. Si prepararono al peggio, anche se
lì di lì a poco il loro concetto di ‘peggio’ sarebbe stato riscritto più volte.
Quello che trovarono avrebbe cancellato per sempre la linea ideale di
demarcazione tra realtà e orrore, sanità mentale e follia.”
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Francesco G. Lugli |
Il Minotauro, Remo Giorgi (che tiene sempre
in bocca il suo sigaro, forse un omaggio al mitico Andrea G. Pinketts?), non è solamente
un commissario ma anche, e soprattutto, un uomo, e l’inquietudine regna in lui
per una serie di questioni che non vi spoilero.
Con esso ci confrontiamo con
la solitudine della metropoli, osserviamo come ci si possa sentire soli anche
in mezzo alla folla e come tutto ciò possa essere logorante.
Duecento pagine coinvolgenti
di indagini, di squilibrio mentale, di incontri, di passati dolorosi, di amori.
Un piccolo consiglio: non
leggetelo prima di andare a dormire se non volete che gli incubi popolino ripetutamente
le vostre notti.
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