lunedì 2 luglio 2018

“La bambina che urlava nel silenzio” di Daniele Amitrano: un’indagine dell’ispettore Lorenzi tra sospetti e amori perduti


“Più avanti, in prossimità dell’auto ferma, si riconoscevano gli infermieri e il medico. L’ambulanza, coi lampeggianti accesi, tratteggiava a intermittenza le loro figure. Samuele aveva sempre visto l’alba come una sorta di momento romantico. Il fatto di dover sopraggiungere sul luogo di un suicidio spezzava quell'aurea che aveva sempre idealizzato nel suo immaginario. Quell'alba aveva impresso il volto della morte e della sofferenza.”
Il brigadiere Pinna è stato trovato morto nella sua auto. Si tratta di suicidio, o meglio questo è quanto dicono le indagini. La situazione familiare, da tempo, non era delle migliori e questa sembra la conclusione più scontata ma Samuele Lorenzi, giovane ispettore di Polizia dal grande intuito, non si ferma davanti alle apparenze. Ad incrementare l’idea che non si sia trattato di un semplice suicidio un sogno ricorrente nel quale una bambina cade dentro un pozzo sul quale si trova uno strano ed enigmatico messaggio. Forse qualcosa lega le due storie? In che modo? E perché poi Santino Pinna avrebbe deciso di farla finita nonostante il
Daniele Amitrano
legame profondo con la figlia?

“La bambina che urlava nel silenzio” (13Lab Editore, giugno 2018) è il nuovo romanzo di Daniele Amitrano (classe 1982, originario di Formia, Latina), dopo il successo di “Figli dello stesso fango” (2016) edito dalla medesima casa editrice. Un giallo che vede protagonista l’ispettore Lorenzi, ligio al dovere ma tormentato dai problemi personali più intimi e da quel sogno terribile, forse ammonitore.

Incubi notturni e realtà si alternano e ad essere protagonista è anche una storia d’amore che coinvolge l’ispettore Lorenzi che pare ossessionato da una figura femminile misteriosa.

“Ma il frastuono più intenso lo stava emettendo il suo cuore. Un’arpa dalle corde raffinate intonò una dolce melodia nel nome di Cinzia. L’unica persona per lui che aveva il magico dono di percuotere il silenzio pur rimanendo assolutamente muta, incastonata in una cornice.”

Una storia ben scritta, scorrevole, che pecca un po’ di originalità a causa dei vari riferimenti a noti fatti di cronaca e a nomi ripresi da alcuni di questi, uno per tutti l’omicidio di Serena Mollicone, caso recentemente riaperto e balzato alla cronaca fin dal 2001, quando la giovane ragazza venne assassinata in circostanze poco chiare.

Forse l’intenzione dell’autore era quella di rievocare questa e altre storie ben note, come una sorta di omaggio a chi ha perso la vita e ancora cerca giustizia?

La bambina che urlava nel silenzio, Daniele Amitrano
Nonostante ciò la lettura è piacevole e gli amanti di programmi nei quali la cronaca nera è protagonista potranno riconoscere i vari indizi disseminati un po’ovunque nel romanzo.




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