sabato 21 luglio 2018

“L’incredibile storia dell’uomo che dall’India arrivò in Svezia in bicicletta per amore” di Per J Andersson: un favoloso viaggio all’inseguimento del destino


“È un discendente degli indigeni oppressi dell’India e un simbolo della discriminazione di casta, ma anche un vagabondo felice in giro per il mondo. È un ragazzo della giungla e un uomo di città. Non possiede ricchezze, eppure ha tutto quello che gli serve. Conosce la storia dell’arte, l’immaginario romantico e le sfumature dei passaggi di Turner, ma non sa dove sia la Svezia, e la tecnologia per lui rimane un mistero. La sua vita è stata molto più ricca di esperienze di quanto avesse mai osato sognare, eppure si sente ancora un ingenuo: crede a tutto quello che gli dicono, e ha sempre voglia di imparare qualcosa. Ha tentato il suicido tre volte ed è quasi morto d’inedia, eppure si sente leggero come una piuma. Anzi, addirittura felice. Crede nel destino e nelle tradizioni, ma anche nella libertà di metterle da parte.”
Quando Pikay nacque l’astrologo predisse che avrebbe sposato una ragazza straniera, che lui non avrebbe dovuto cercarla ma che lei sarebbe venuta da lui. Non disse però quali ingiustizie avrebbe dovuto subire a causa della suddivisione della popolazione indiana in caste, la fame che avrebbe patito e le soddisfazioni che sarebbero arrivate. 

Quella di Pikay è una storia incredibile che si svolge tra il 1975, il suo anno di nascita, e i giorni nostri. Dopo anni non certo semplici, vissuti da ‘intoccabile’, dopo aver persino ritratto Indira Gandhi, lui e Lotta, una ragazza svedese, si incontrano per caso a Nuova Delhi. Lei è solo di passaggio ma qualcosa li lega fin dal primo momento tanto che, quando riparte, lui cerca un modo per rivederla. È convinto che il destino abbia deciso per lui, così inforca una vecchia bicicletta e parte verso l’Europa, un luogo esotico che non vede l’ora di scoprire, curioso e innamorato della sua Lotta.

Pikay
“L’incredibile storia dell’uomo che dall’India arrivò in Svezia in bicicletta per amore” (Sonzogno, giugno 2018, traduzione di Giulia Pillon e Alessandra Scali) è la storia vera di un indiano che percorse migliaia di chilometri per amore, percorrendo la mitica hippie trail, un percorso ricco di cultura, di persone, di perigli ma anche di solidarietà e ospitalità.

“Senza quella frustrazione ora non sarebbe seduto su questo treno. È stata la spinta decisiva in direzione della felicità. Senza quel senso di inferiorità non sarebbe mai diventato un artista. L’emarginazione si è trasformata nel motore che la ha fatto avanzare ininterrottamente, fino a traguardi che non si sarebbe mai sognato di raggiungere.”

Un viaggio incredibile dal sapore fiabesco, l’unione tra i racconti hippie e le storie d’amore di Bollywood. La vita di un bambino, poi ragazzo e poi uomo, che, giunto ai limiti della sopportazione umana, si trova sorpreso dinanzi alle possibilità che la vita gli offre. Una società indiana governata dalle caste, ricca per questo di discriminazioni, che tenta però di modernizzarsi e liberarsi dalle idee ormai vecchie.

Nella mente sempre la madre, Kalabati, personaggio carismatico che lo condurrà, pur se inconsapevolmente, verso l’arte in tutte le sue sfaccettature.

“In ogni essere umano scorre la stessa energia vitale, indipendentemente dalle origini o dal colore della pelle. Se la si pensa così non si può essere razzisti, di questo Lotta era certa.”

“L’incredibile storia dell’uomo che dall’India arrivò in Svezia in bicicletta per amore” è un mondo di umanità, di speranza, di spirito di fratellanza e di tutti quei sentimenti che i lettori troveranno dentro di sé dopo aver affrontato questo favoloso e commovente viaggio insieme a Pikay e Lotta.

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