venerdì 15 giugno 2018

Aspettando il Premio Strega 2018: “Il figlio prediletto” di Angela Nanetti, lo strazio dell’amore, l’intolleranza dell’uomo


Il figlio prediletto, Angela Nanetti
“I ricordi adesso erano una poltiglia di terra impastata di rosso, ce l’avevo in bocca, scricchiolava tra i denti, gli colava sul mento. Aveva l’odore che saliva dalla tonnara durante la mattanza. Si alzò di scatto rovesciando la sedia e corse fuori, si sporse dal parapetto e vomitò l’anima.”
Giugno 1970, piccolo paese della Calabria. Tutto comincia dentro una macchina, dove Nunzio e Antonio, giovani promesse del calcio, consumano il loro amore segreto.

Improvvisamente alcuni uomini incappucciati e armati tirano fuori i due giovani dal veicolo e li colpiscono violentemente, uccidendo Antonio. 

Tre giorni dopo Nunzio Lo Cascio, dolorante nel corpo ma soprattutto nell’anima, viene fatto salire su un treno con destinazione Londra. Il padre e i fratelli hanno voluto tutto questo e ora Nunzio dovrà trovare da solo la forza per andare avanti e costruirsi una nuova vita. Anni dopo a ripensare a questa storia è la nipote di Nunzio, Annina, giovane donna anche lei in fuga da una realtà nella quale gli uomini comandano e le donne ubbidiscono, approdata in una Londra dalle mille possibilità con sempre in mente il pensiero della madre e della nonna rimaste a casa.

“Perché le madri non muoiono, sono come le montagne, anche le sante Rosalie. Muore l’Aspromonte? No, moriamo noi.”

Il figlio prediletto” (Neri Pozza, 2018)  è una storia straziante e davvero forte. Da una parte la ribellione nei confronti di una realtà assurda, dall'altra la mancanza di fiducia nell'umanità.
Angela Nanetti

Nunzio e Annina sono legati da un filo rosso che non può essere spezzato, nonostante le differenze di età. Entrambi lottano per una libertà della quale sono stati privati, ma qualcosa di forte li riporta alle origini, verso madri enigmatiche e sofferenti e padri da cancellare. 

A fare da cornice il contesto storico, quello dell’Italia con i suoi immigrati verso il nord dell’Europa e quella dell’Inghilterra che vedeva una donna, Margaret Thatcher, imporsi al governo, nel bene e nel male.

“Il figlio prediletto” colpisce dritto al cuore, il lettore soffre con Nunzio, con Antonio, con Annina, e non li dimentica, mai, neppure dopo aver lasciato quelle pagine così importanti e grevi. 

Un romanzo inquieto, una scrittura, quella di Angela Nanetti (scrittrice e autrice principalmente di libri per ragazzi), che si mostra con tutta la sua forza e prepotenza; è davvero un peccato che non sia presente nella cinquina dell’ambito Premio Strega 2018.
  
Link per l'acquisto qui

Nessun commento:

Posta un commento