Il ragazzo della scogliera, Domenico Dentici |
“Nella sua mente, ancora pulsante, cominciarono ad affiorare i primi ricordi di una vita passata, sognata o vissuta, sulla quale non era pronto a scommettere. Alcuni ricordi cominciarono a tornargli nella mente, come i lampi che squarciano il cielo. Ricordò di una spiaggia, la stessa sulla quale aveva incontrato poco prima Rosalie. E un fuoco, un falò, forse. Poi niente di più, solo queste immagini che si ripetevano ogni volta che provava a pensarci.”
Francis è confuso, si
trova in una stanza bianca, con sé solo un registratore e una cassetta. I suoi
ricordi sono confusi, molto confusi. Perché si trova lì e cosa è accaduto?
Ricorda la sorella ma dove si trova lei in questo momento? Meglio registrare quei
pochi ricordi per poterli poi eventualmente riascoltare in seguito, come prova
tangibile della sua esistenza. Ma chi sono quelle persone con il camice? E quel
sangue da dove viene? Il mare è sempre lì con la sua spiaggia e la scogliera,
ma sono reali o solo il frutto dell’immaginazione di quel ragazzo sconvolto?
“Il ragazzo della
scogliera” (La strada per Babilonia, dicembre 2017) è la prima pubblicazione di
Domenico Dentici (conosciuto come ‘Danpo’), giovanissimo autore siciliano di
Sciara, provincia di Palermo, studente al Liceo Scientifico.
Un romanzo breve molto
particolare, tutto parte come una storia sospesa nel tempo e nello spazio. Il
bianco ricopre tutto, il silenzio è assordante e la confusione nella testa del
protagonista diviene la nostra. Proprio come lui non capiamo cosa stia
accadendo e quando si intravede del sangue si comincia ad intuire che qualcosa
di grave ha macchiato il passato, o il presente, del giovane uomo.
“Vedi, Francis, io credo
che i ricordi siano la cosa più bella che la mente ci abbia donato.”
La suspense si impadronisce
del lettore che va avanti nelle pagine con il timore e il presentimento di
qualcosa di terribile. E quando tra le mura bianche giunge la sorella di
Francis è come se i colori ricoprissero tutto. Lei potrebbe essere la salvezza
per quel fratello che ha subito un trauma o forse si tratta ancora una volta di
una allucinazione, di un qualcosa creato dalla sua testa.
Coinvolgente, deviante,
ricco di amore in ogni sua forma ma anche di violenza inaspettata e priva di senso
in contrasto con la tranquillità del mare e con la tonalità chiara della
sabbia.
Ne “Il ragazzo della
scogliera” tutto è il contrario di tutto, i colpi di scena non mancano di certo
e per essere un esordio, per giunta di un così giovane scrittore, è piuttosto
notevole.
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