“La poesia è quando un'emozione ha trovato il suo pensiero e il pensiero ha trovato le parole.”
E dopo la pausa di agosto eccoci tornati, a settembre, con il quarto appuntamento con la poesia di Marco Giuli.
"Il mondo che vorrei" è una delle cinquanta
liriche della raccolta “L'anima de li pensieri mia” (gennaio
2021, autopubblicazione disponibile su Amazon).
Marco Giuli |
Per saperne di più su questa e sull’autore andate a leggere l’intervista che trovate qui.
Stavolta le riflessioni si spostano sul mondo che stiamo abitando, sull’ipocrisia e sulle difficoltà che lo popolano.
Chi non vorrebbe un mondo migliore, con l’amore al centro di
tutto e nel quale gli adulti si ricordassero ancora di quando erano bambini.
Un mondo senza morti ma
ricco di speranza e di sentimenti positivi.
Un mondo meno artificioso ma più spontaneo, un luogo ospitale nel quale potersi mostrare senza remore per ciò che si è realmente.
Vorrei
un mondo dove non ci sia ipocrisia
dove
la parola amore è la più usata che ci sia
un
mondo dove ogni persona non compia alcuno sbaglio
dove
un rapporto di coppia non è una sfida al bersaglio
nella
quale chi sbaglia, perde e rimane fuori
sanguinando
lentamente, fino a che alla fine muori:
vorrei
un mondo dove non esistano confini
dove
tutti quelli che amiamo ci restino vicini
dove
chi muore non muore veramente
scompare
per un po', poi ritorna tra la gente;
vorrei
un mondo dove non ci siano accuse ne sbagli
dove
amare sia un insieme di piccoli dettagli
che
messi insieme raffigurino il tuo viso
illuminato
dalla dolce bellezza del tuo sorriso;
e
infine vorrei un mondo dove non esista destino
dove
ognuno è artefice del suo futuro
un
mondo senza adulti, dove il più grande è solo un bambino
che
ama veramente, con il suo cuore ancora puro.
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