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Il viaggio di Halla, Naomi Mitchinson |
“D’estate la Montagna del Drago era bollente e afosa e la Brughiera Arida era ispida per passeggiare. Ma d’inverno tutto era ricoperto di neve e la straordinaria aurora boreale stendeva fra terra e cielo una cortina di bagliori luccicanti oppure improvvisava una danza sui trampoli intorno alla Stella Polare.”
Naomi Mitchison (1897–1999),
è stata una scrittrice, poetessa e saggista scozzese che visse tra letteratura
(non a caso fu grande amica e lettrice di J.R.R. Tolkien), scienza (scienziati
erano sia il padre che il fratello) e politica e grande fu il suo impegno nella
difesa dei diritti civili (aderì, in particolare, alle cause del socialismo e
del femminismo, battendosi in favore della liberazione sessuale e dell’aborto).
Le sua passioni furono la
poesia, i fantasy che si intrecciavano alla mitologia, i libri storici e quelli
di fantascienza. Ne scrisse numerosi, insieme a saggi e biografie, ma non
ottenne il successo e l’attenzione che avrebbe meritato.
“Il viaggio di Halla”
(Fazi Editore, novembre 2020) pubblicato nel Regno Unito nel 1952, è
considerato oggi un classico della letteratura fantasy del Novecento e per la
prima volta abbiamo la fortuna di leggerlo in italiano grazie alla traduzione
di Donatella Rizzati.
Protagonista di questa incantevole storia è Halla, figlia di un re che decide di abbandonarla nei boschi. La balia, che non ha il cuore di lasciarla così, si trasforma in orso ed è dagli orsi che viene accudita nei primi anni di vita per poi essere cresciuta dai draghi sulle montagne rocciose. La vita dei draghi non è mai stata semplice e viene messa continuamente in pericolo dagli esseri umani, dagli eroi.
Odino dall’altro vede tutto e tutti e offre ad Halla una possibilità di scelta: vivere come i draghi e trascorrere la vita ad accumulare tesori, o viaggiare leggera il mondo dandole la possibilità di conoscere gli uomini. Halla è una giovane donna che del mondo conosce ben poco e il suo viaggio la porterà alla scoperta di luoghi antichi, religioni sconosciute, usanze discutibili e nuovi linguaggi, sia umani che animali. Conoscerà umani degni di nota e altri che non meritano di vivere. Tarkan Der le entrerà nel cuore ma non sarà un punto di arrivo.
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Naomi Mitchinson |
“C’erano troppi eroi e razziatori in giro,
gente che cercava qualsiasi cosa su cui potesse mettere le mani, figli cadetti
di grandi uomini, con sangue nobile nelle vene, senza dubbio, ma privi di
pazienza o di onestà, che si trasformavano in scellerati e violenti se non
ottenevano tutto quello che volevano.”
“Il viaggio di Halla” è
una bellissima favola con la quale Naomi Mitchison ci accompagna tenendo per
mano da una parte Halla e dall’altro i lettori incantati.
Conosciamo Halla in fasce
e la lasciamo adulta e consapevole di innumerevoli fatti ed emozioni per tempo
ignorati. Ma è un bene che Halla abbia compiuto questo viaggio? Forse sarebbe
stato meglio che proseguisse la sua esistenza tra i draghi combattendo contro
gli eroi?
Quella di Halla è una
storia di formazione senza tempo ricca di riflessioni su ciò che significa davvero la parola umanità e
sulla tolleranza tra popoli e religioni.
“Era una cosa che ti
faceva chiedere a che punto stesse arrivando il mondo. Ti faceva sospettare di
umanità chiunque incontrassi.”
Ed è proprio l’umanità il
perno centrale del romanzo: Halla ha vissuto tra gli animali e ha assimilato le
loro abitudini perlopiù istintive e solo quando si ritrova lei stessa tra gli
uomini impara a conoscere il mondo, il suo passato e il suo futuro.
“Il viaggio di Halla” è
bellissimo, coinvolgente, magico, toccante e disarmante.
L’occasione perfetta per
andare lontano con la mente verso luoghi incantati e realtà non troppo lontane
dalla nostra.
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